POLISPORTIVA ARTURENSE

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IL RACCONTO DI UNO EI SUPERSTITI DELLA GITA DALLA CAPANNA TASSONE ALLA CORCE ARCANA  8 GENNAIO 2006

Si è svolta regolarmente, anche se hanno partecipato solo pochi aficionados. Fra questi da segnalare senz'altro la new-entry dell' ing. Pancaldi al secolo Livio che pur arrancando ha raggiunto l'agognata meta del Passo della Croce Arcana. Per compiere questa incredibile perfomance ha dovuto continuamente rifocillarsi durante il tragitto dal barilotto che portava al collo che al posto del classico grappino o cioccolata calda, sembra contenesse un estratto di cotechino-purè-teroldego-stincodimaiale-spaghetticarbonara-pancettaallagriglia-canederlialburrofuso-grappafiluferru... Tasso di colesterolemia per cm cubico=1837!

Ma andiamo per ordine. Siccome siamo solo in 5 andiamo con una macchina sola e fra la ottima tenuta di strada dell'Alfa 145 ( per non parlare della colonna sonora...) e la comodità della Multipla scegliamo quest'ultima. Alla guida Carlos "Franchino" Sainz che per l'occasione si era fatto imprestare un treno di gomme da un suo pari, il Principe Luca Cordero Lup. Mann. Di Montezemolo, che gli aveva assicurato che i pneumatici erano stati rodati da Sòccmeker in persona... Infatti presa la stradina che da Fanano porta ad Ospitale, dopo poche curve ci tocca di montare le catene e qua notiamo non senza provare un certo brivido che le gomme della Multipla sono effettivamente slik... cioè liscie come le guanciotte di un neonato. Da qui alla Capanna Tassoni nessun problema, media di 1,2km/h preceduti dalla nostra guida Filippo che liberava la strada dal ghiaccio e dai banchi di nebbia a colpi di piccozza.

Alla capanna ci viene quasi voglia di mettere le gambe direttamente sotto la tavola e cominciare ad ordinare il menù dalla prima all'ultima pientanza, ma poi pensiamo che anche in ordine sparso mangeremmo tutto comunque.

Il lauto pranzetto deve però essere rimandato, perchè le nostre guide ormai scalpitano e ci motivano a prendere la salita desrivendo i fiabeschi scenari che incontreremo strada facendo.

Pensate che fortuna siamo in 5 ed abbiamo ben due guide, nemmeno se dovessimo andare sul Gran Paradiso ci sentiremmo così protetti e sicuri...

Ci inoltriamo nel bosco, c'è veramente tantissima neve sembra di stare in romanzo di Jack London, mancano solo i lupi o che all'improvviso spunti un grizzly.... Oh ECCOLO!!!! ...ah no è un cingiale che grufola fra le nevi in cerca di funchi (?) e ogni tanto si guarda attorno e lancia un richiamo d'amore:  "..fillìy !!! "

Passato l'attimo di panico tutto torna silenzioso, ogni suono è attutito dalla quantità di neve a terra e sui rami gelati degli abeti.
Quando incrociamo qualcuno che torna proviamo ad avere notizie sulle condizioni climatiche in cima al Passo, ma questi assomigliano più ai Merluzzi Findus che a una qualsiasi forma di vita a sangue caldo. Quando poi si tenta di stabilire un dialogo ti rispondo cercando con titanica fatica di coordinare i movinenti della mascella congelata e per di più in una lingua extraterrestre ..."tanfrandiruc-torsin-ailati"   eh?...cos'è una supercazzola?.. .."tanfrandiruc-torsin-ailati" .. 'speta c'al scriv! Ah 'slez alarversa... .."dascoor ben in italieen e fat deer in tel ..(biiip)"

Nonostante un accento mòdnese così marcato riusciamo ad intuire che su fa alquanto freschino. Le nostre guide però anno già studiato una soluzione, ci terremo a ridosso della montagna così non saremo investiti dal vento gelido. Con un piano così astuto ci sentiamo in una botte-di-ferro, anzi visto il freddo meglio di cigliegio ...spesso 10cm, e riprendiamo a salire.

A questo punto il quinto ( non certamente in ordine di importanza ) elemento del gruppo il Cavalier Stefano Mazzanti Serbelloni Vien-Dal-Mare ( o da Anzola.. non ricordo bene ), amico del Conta Duca e noto frequentatore dei salotti mondani cortinesi dove è conosciuto con il soprannome di "Marta", pensa sia giusto apportare un arricchimento culturale, così proseguendo nel cammino ci pregia di darci ulteriore conforto leggendo alcuni passi da " Centomila gavette di ghiaccio".

Così in questo clima euforico con il cuore riscaldato dalle struggenti letture usciamo dal bosco appropinquandoci alla meta, il vento che scende dallo spartiacque ci investe passo dopo passo con sempre maggiore intensità tanto da avvertire i primi sintomi di paresi facciale. Sintomi che non affliggono il Cavalier Mazzanti Serbelloni che continua imperterrito la lettura. Vorremmo zittirlo a racchettate, ma siamo investiti dalla nuvola e la visibilità cala improvvisamente a 5m. Le nostre guide prendono di nuovo in pugno la situazione e tenendo il fianco del pendio continuano a salire, Fillippo addirittura sembra preso da una visione mistica e ripetendo di continuo "Ho visto la luce!...Ho visto la luce!..", si dirige sempre più verso l'alto, a nulla servono i miei richiami "...Fillìy forse stiamo salendo troppo..?!". Anche l'altra nostra guida, il Conte Duca Carlos Sainz ormai non è più in grado di controllarsi e preso da euforia da altitudine pensa ormai di essere ai margini del ghiacciaio di Vatnajokull ( Islanda ) e ha estratto dallo zainetto di Eta Beta, picozza, ramponi, imbragature, caschetto, lampada frontale e diversi metri di corde.... ma all'improvviso sotto i nostri piedi manca la terra, o meglio dato il bianco che ci circonda sopra e sotto cominciamo ad intuire che forse abbiamo sbagliato strada, il solo Filippo ormai in preda a delirio mistico invoca un'entità ultraterrena chiedendo a gran voce le Tavole Della Legge ( immaginiamo quelle che dovrebbero regolamentare il commercio equo ).

n un'atmosfera surreale immersi nel bagliore candido e flagellati da un vento polare i sensi non riescono ad aiutarci nel ritrovare la Via, quando come se le invocazioni della nostra guida fossero state ascolta un raggio di sole attraversa la nuvola mentre il vento si placa misteriosamente. Quando ci siamo tutti prostrati ai piedi di quello che ormai tutti crediamo il nuovo Profeta Fillìy, una voce che sembra provenire dal raggio di sole  con tono fermo e profondo ma allo stesso tempo dolce e suadente, irrompe nel silenzio.

E' chiaramente la voce del gemello maggiore del nostro Profeta, il Mega-Presidente Galattico di CTM  Sire Giorgio I° Vien Dal Fiume: "Filippo fratello mio, dove hai condotto questo drappello di ignari discepoli ?! Dopo tutto quello che vi abbiamo insegnato... cosa dobbiamo fare con te?..."

Cala di nuovo il silenzio, se è possibile ancor più profondo di prima. Dopo queste parole così dure Filippo non osa alzare lo sguardo, ma la Voce riprende a parlare:

" ...Tuttavia vorremo essere magnanimi con te scellerato fratello... Se prometti di lasciare la guida del gruppo a Luca Cappo, se sarai capace di compiere questo atto di umiltà.... ( lungo silenzio ).... ti faremo diventare presidente di Ex-Aequo !  ...A te la scelta fratello!"

Filippo accenna una risposta: "...ma..ma presidente... con la poltrona rivestita di bucce di banane CTM..? Ahh com'è buono Lei..."  

In un rombo di tuono tutto torna come prima vento, nebbia, ghiaccio, la nostra ex-guida a malinquore è costretto a lasciare anche questa carica affidandola Luca "Hic!" Cappo, che affidandosi all'esiguo numero di neuroni non ancora bruciati dall'alcool, in pochi secondi ( ripeto SECONDI !! ) porta la comitiva davanti alla ormai mitica Croce Arcana e riscalda i compagni con il tè CTM ancora caldo.

Felici per aver raggiunto la meta e colmi di gratitudine per chi li ha salvati dall'assideramento, i compagni offrono quello hanno di meglio alla nuova guida: il Conte Duca la sua mirabolante attrezzatura da montagna ed i pneumantici quasi nuovi rodati da Soccmeker, l'ing. quello che rimane ( ben poco ) del contenuto del suo barilotto, il Cav. Mazzanti l'edizione finemente rilegata di "Centomila gavette di ghiaccio" ed il grappino di emergenza, Fillìy la sua bellissima fascia-della-Pace.

Beh tutto è bene quel che finisce bene come si dice... ma pensate che sia finita qui?

Pensando che ormai il peggio sia passato prendiamo lesti la via del ritorno, pregustando il lauto pranzetto che ci aspetta al rifugio. Tutti sembrano aver ripreso piena coscienza di se stessi, si scattano foto ricordo e ci si promette reciprocamente di non raccontare ad anima viva dell'accaduto... ma è poi accaduto veramente o erano state solo allucinazioni?

Così imperterrito l'ex-guida Filippo, il suo degno compare Conte Duca e l'ing. Colesterolivio a tavola progettano già nuove avventure fra i monti. Sembra veramente tornato tutto normale e quello che era appena capitato un sogno... sì proprio un sogno, anzi ho proprio sonno... mò mi faccio una gabanella, penso dopo aver dato fondo alla seconda caraffa di rosso.

Riapro gli occhi ed è già ora di riprendere la via della pianura, il sogno è finito, si torna alla dura realtà.

A Carlos "Franchino" Sainz prudono già le mani pensando ai tornanti che dovrà percorerre usando dosi abbondanti di scalate, freno a mano e controsterzo. Lo preghiamo di avere pietà della nostra digestione, ci guarda sconsolato poi decide di accontentarci. Accende il motore ed inscerise la prima marcia... che non toglierà più fino a Fanano.

Dietro di noi lungo la stradina strettissima si forma un codazzo tipo domenica di Luglio sulla A14, intanto strane vibrazioni e un rumore lugubre scuotono le lamiere della Multipla. Ogni tanto accostiamo per far passare qualche macchina, dall'interno degli abitacoli ci fanno ampi gesti, ma Carlos impegnato alla guida sul fondo scivoloso, risponde con un saluto: "che simpatici, ci salutano tutti.." . Le vibrazioni all'interno dell'abitacolo aumentano, ad un certo punto una signora mentre ci supera, presa da moto di compassione abbassa il finestrino: "La ruota dietro non va..." mentre si allontana continua ad indicare la parte posteriore " ...dietroo!.."  il pilota sempre più in stato confusionale : " ..ma che dice, che c'è che non va dietro ". Apro il finestrino e mi sporgo notando che la ruota posteriore destra è bloccata!!!

Scendiamo increduli per verificare il guasto, " ma com'è possibile? " lamenta il Conte Duca " questa macchina me l'ha consigliata il Principe Luca Cordero in persona, devo partecipare al Rally dei Mille Laghi il mese prossimo..."  qualcuno a mezza voce commenta sarcarticamente  " sarebbe già molto se arriva al Laghetto del Nonno! ".

Quando ci stiamo rassegnando a tornare a piedi al rifugio ( anche se c'è chi si lecca i baffi e pensa già a polenta e cinghiale ) per passare la notte, la ruota si sblocca quasi miracolosamente. Senza pensarci due volte saltiamo in macchina e prendiamo la via del ritorno, quando siamo ormai a Fanano, Carlos "Franchino" Sainz mette addirittura la seconda...

...poi non ricordo più niente, il sogno riprende.

Sì meglio dormire, non vorrei trovarmi di nuovo in uno di questi "stati di allucinazione collettiva"

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