La religione e i luoghi di culto

Nella vita quotidiana e quindi anche nella spinta

commerciale verso Occidente dei Fenici, la religione ebbe una grande parte e rivestì quel carattere di importanza e di spiritualità che da sempre i popoli orientali riversano nella vita quotidiana. Prova ne sia che tra coloro che caldeggia­rono, promossero e finanziarono una buona parte delle imprese commerciali dei Fenici vi fu sempre il tempio, la cui casta sacerdotale custodiva il tesoro, quindi il capitale.

Ogni insediamento urbano della costa siro-palestinese ebbe le sue divinità che, pur denominate in modi dif­ferenti, furono sostanzialmente due. Si può riconoscere una divinità femminile che con le funzioni di grande ma­dre e con i più diversi attributi predomina nel panorama divino; di questa dea si possono ricordare i nomi, diffe­renti tra le varie città, di Baalat «la Signora» o di Ashtart, assai nota nel mondo coloniale. La divinità maschile, meno preminente, ebbe diversi nomi tra i qua­li si possono ricordare Baal «il Signore» o Melqart, anch'esso molto noto in Occidente. Nel mondo occiden­tale, oltre a Melqart e a Ashtart, ebbero culti particolari Baal Hammon «il Signore del bracere» e Tanit, sua paredra e forse particolare aspetto occidentale di Ashtart. Grande fortuna ebbero Eshmun e Bes, che erano prepo­sti alla guarigione dei mali e in particolare alla protezio­ne dai morsi di serpenti e scorpioni.

I templi nei quali erano venerate queste divinità era­no edifici formati da tre vani successivi, il primo dei quali costituiva il vestibolo, il secondo accoglieva i fede­li, mentre il terzo era destinato unicamente alla statua di culto e ai sacerdoti of fidanti.

Un santuario caratteristico del mondo fenicio e pu­nico è il tofet, nel quale si pensava venissero sacrificati a Baal Hammon e a Tank i figli primogeniti delle famiglie nobili. Si tratta di ampie aree a cielo aperto racchiuse da recinti, che contengono urne fittili sepolte al cui interno sono conservate ossa di fanciulli morti in tenera età de­poste singolarmente o assieme a resti di piccoli animali. Un altro elemento distintivo di questi santuari sono le stele in pietra che, decorate con vari simboli sacri, erano erette a ricordo della cerimonia. Allo stato attuale delle conoscenze si ritiene che il tofet fosse un particolare ci­mitero nel quale erano sepolti i resti bruciati dei bambini deceduti in tenera età o addirittura nati morti e nel quale i genitori, con riti particolari, impetravano la grazia per una ulteriore nascita più fortunata.

 

 

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