La navigazione

 

Come gią ricordato, l'abilitą marinaresca dei Fenici era celebre nel mondo antico e, tra l'altro, presso tutte le antiche marinerie del Mediterraneo era nota la stella po­lare, indispensabile per l'orientamento durante la navi­gazione notturna, e il nome con il quale era normalmen­te indicata era «stella fenicia», indubbiamente a ricordo della scoperta delle sue funzioni da parte dei Fenici.

Mentre la navigazione a scopi militari avveniva du­rante tutto l'arco dell'anno, per motivi strategici, per la repressione degli atti di pirateria anticamente frequen-tissimi e per il necessario controllo delle coste, quella commerciale aveva inizio a marzo, con particolari riti propiziatori, e terminava a ottobre, con l'inizio del cat­tivo tempo. Le navi stesse erano varate con rituali tal­volta assai cruenti; si narra infatti che in particolari mo­menti alcune navi da guerra cartaginesi furono varate facendole scorrere sui corpi di alcuni prigionieri di guer­ra che sostituivano in tal modo i normali rulli.

Del resto, che le navi fossero considerate quasi degli esseri senzienti si dimostra con la presenza di due grandi occhi delineati ai lati della prua, che permettevano alla nave di «vedere» la rotta. Sopra la prora era normal­mente posto un fregio che, nelle navi mercantili, aveva spesso la forma di una testa di cavallo, antico simbolo di ricchezza, o di ala di uccello, per permettere alla nave di «volare» metaforicamente sulle onde. Immediatamente dietro la prua delle navi da guerra, invece, veniva fre­quentemente eretto un simbolo sacro o l'immagine di qualche divinitą alla quale era dedicata la nave o, infine, un essere o un animale fantastici o mostruosi, per spa­ventare il nemico.

La navigazione avveniva prevalentemente a vista e, nei piccoli traffici, aveva luogo soprattutto durante il giorno. Le grandi navi mercantili in genere si tenevano discoste dalle rive quel tanto che permetteva loro di na­vigare in sicurezza e di non compiere tragitti inutili, qua­li le risalite dei promontori o gli accostamenti nei golfi. Č altrettanto evidente, nel caso di questi natanti che pra­ticavano traffici sulle lunghe distanze, che la navigazio­ne proseguisse durante la notte, agevolata dalla stella polare, e che compisse tragitti anche in mare aperto. Si ricorderanno a questo proposito le rotte che dalla Feni­cia conducevano a Cipro oppure da Cartagine alla Sici­lia o alla Sardegna o, da quest'ultima, alle isole Baleari

 

 

 

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