Le forze armate Gli eserciti dei Fenici e dei Cartaginesi non si differenziarono
molto rispetto a quelli in uso nell'epoca, tuttavia, una certa preminenza fu
data in epoca arcaica ai carri falcati, caratteristici dell'area
vicino-orientale nelle cui grandi pianure potevano operare agevolmente, e, in
epoca ellenistica e prevalentemente nel Mediterraneo occidentale, alla
cavalleria e agli elefanti, anticamente presenti nell'area nord-africana. In
epoca arcaica le singole città della costa siro-palestinese sembra che
fossero in grado di equipaggiare unicamente eserciti abbastanza esigui e
formati in prevalenza da cittadini al pari con gli equipaggi delle flotte.
Forse fu proprio la necessità di allestire flotte assai consistenti talvolta
armate con equipaggi di oltre quarantamila uomini, tratti unicamente dal
rango dei cittadini liberi, la ragione per la quale gli eserciti di
Cartagine furono composti prevalentemente da contingenti di truppe
mercenarie. Gli uomini inquadrati nella fanteria pesante erano reclutati in
genere nelle città della Grecia o della Magna Grecia, oppure nella Campania e
nella penisola iberica. Quelli che facevano parte della fanteria leggera
provenivano invece soprattutto dalla Liguria o dall'arcipelago delle Baleari.
Soldati provenienti dalla Sardegna o dalla Gallia erano inseriti nelle
schiere con differenti funzioni. Nella cavalleria venivano reclutati elementi
nord-africani e provenienti principalmente dalla Numidia. Gli ufficiali
inferiori di questi contingenti appartenevano ai luoghi di provenienza degli
stessi, mentre quelli superiori così come il comandante in capo, erano di
nascita cartaginese e per di più di stirpe nobile. In
alcuni casi particolari e nei momenti di maggiore pericolo veniva messo in
campo un corpo speciale di fanteria pesante, denominato legione sacra,
ordinato in falange e formato da giovani scelti tra i rampolli della nobiltà
cartaginese. Lo schieramento in battaglia
degli eserciti cartaginesi di età ellenistica era imperniato sulla linea della
fanteria pesante che era fiancheggiata, da forti contingenti di cavalleria.
Davanti alla fanteria pesante erano disposte le schiere di fanteria leggera.
Tutto lo schieramento era preceduto e protetto da una linea di carri falcati,
presto abbandonati perché poco operativi e sostituiti dagli elefanti. I
fanti armati alla leggera uscivano alla spicciolata verso il nemico e lo
provocavano allo scontro con scaramucce e lanci di sassi o di frecce, quindi
si ritiravano definitivamente ripercorrendo a ritroso l'itinerario e, passando
negli spazi liberi tra gli elefanti, si portavano alle spalle della loro
fanteria pesante. A questo punto i carri o gli elefanti si lanciavano contro
la fronte nemica che avanzava, con il proposito di scompaginarne e spezzarne
le file e favorire l'urto della fanteria pesante. La cavalleria, nel
frattempo, assaliva le analoghe schiere nemiche e, se possibile, le
scompaginava e le metteva in fuga, per poter poi aggredire alle spalle o ai
fianchi l'esercito nemico. |