Le abitazioni

 

Le città e i villaggi fenici e punici erano quasi sempre ubicati in prossimità del mare o addirittura su promontori o su isole non troppo distanti dalla costa, tanto è ve­ro che ben pochi sono i centri abitati ubicati nell'interno e dunque da considerare molto rari.

Le città erano spesso munite di cinta muraria inter­vallata da torri e si affacciavano su porti spesso naturali, soprattutto fluviali o lagunari. La viabilità urbana era formata da strade rettilinee o con percorsi che seguivano la natura del terreno.

Le case di abitazione, simili tra di loro nel tempo e nello spazio, erano costruite con una fondazione in pic­cole pietre che sosteneva uno zoccolo di pietrame anche di grandi dimensioni alto non più di un metro. Su que­sto basamento, spesso un cubito — cinquantadue centimetri — si innalzavano i muri perimetrali dell'edificio, i quali, a loro volta, erano formati da mattoni di argilla cruda mista a paglia e seccata al sole. Questi mattoni erano messi in opera con una malta di argilla e, infine, ricoperti da uno spesso strato di intonaco che li rendeva assolutamente impermeabili e, fintantoché integro, inat­taccabili dagli agenti atmosferici. Gli architravi delle porte e delle finestre erano prevalentemente costituiti da travi lignee, così come lo erano i telai dei soffitti che, as­sieme agli incannucciati, sorreggevano i piani superiori. All'interno, i pavimenti, le pareti e i soffitti erano com­pletamente coibentati con argilla cruda pressata; nel ca­so di abitazioni particolarmente curate, i pavimenti era­no realizzati in cocciopesto, ottenuto con calce e fram­menti di terracotta, mentre le pareti e i soffitti potevano essere ricoperti di intonaco.

La pianta delle case era formata da un grande corti­le, del tutto isolato verso l'esterno da alti muri privi di porte o finestre. Sul cortile, cuore delle attività domesti-che, si affacciavano le stanze. I vani che componevano l'abitazione erano in genere un andito di ingresso, dal quale con gomiti o tramezzi era impedita la vista verso l'interno della casa, da una cucina di modeste dimensio­ni, attigua al cortile, da una saletta da bagno e da un paio di locali nei quali era possibile dormire. Un pozzo o una cisterna per l'acqua piovana, ubicati nel cortile, provve­devano al fabbisogno idrico degli abitanti. Sempre nel cortile o nell'andito di ingresso trovava spazio la rampa di scale che dava accesso ai piani superiori, il cui numero poteva variare da uno a sei, a seconda dell'insediamento.

 

 

 

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