"Ho cercato di esprimere le terribili passioni umane attraverso il rosso e il verde". (Vincent Van Gogh)
Quindi, secondo Luscher, alla visione dei colori e delle combinazioni cromatiche si genera una precisa risposta comportamentale, emotiva, fisica, cosicchè la predilezione o il rifiuto per un determinato colore possono rivelare ben definiti aspetti caratteriali e tendenze emotive nei confronti della vita affettiva e di relazione, tenendo conto anche che la preferenza mostrata verso ciascun colore e le reazioni che provoca nel soggetto cambiano a seconda degli individui e dei vari momenti nello stesso individuo: in breve, i colori parlano di noi, dando precise informazioni su bisogni, desideri, rifiuti, paure, basta saper decifrare il messaggio.
E' un linguaggio piuttosto complesso, in parte influenzato dal retroterra culturale di ciascuno, in parte condizionato dalla nostra individualità psicologica, sempre rivelatore di una componente inconscia e soggettiva della quale il colore rappresenta la chiave d'accesso.
Il test di Luscher si avvale di otto colori, 4 colori base (rosso, giallo, verde e blu) e 4 colori ausiliari (viola, marrone, grigio e nero), che concorrono a descrivere diversi sentimenti di sé.
In linea di massima, si può concludere che i colori caldi (giallo, arancione e rosso) esprimono aggressività, irrequietezza o stimoli positivi, mentre quelli freddi (violetti, blu e verdi) hanno una valenza negativa, sono pacati, riservati, tranquilli.
Dice il Prof. Ruggero Sicurelli: "La percezione del colore va intesa come un evento rivelatore di una dinamica emozionale profonda, che dipende dalle caratteristiche personologiche del percepiente. In altri termini, la tavolozza cromatica interna dipende non solo dal nostro modo di percepire i colori esterni, ma anche dalla nostra specifica modalità di rivisitare emozionalmente gli stessi. Questo in relazione ad un approccio psicologico che mette in primo piano la biografia personale piuttosto che gli accadimenti culturali. Ciò non toglie che la libertà di elaborazione personale dei percetti non sia totale......."
Particolare importanza va data alle dinamiche cromatiche, poichè i colori si caricano del loro contenuto emotivo anche in forza delle relazioni in cui vengono rappresentati, relazioni che possono avere valenza pesantemente soggettiva, come si può facilmente verificare analizzando un quadro di un artista espressionista, dato che l'Espressionismo fu il primo movimento che utilizzò il colore in chiave strettamente emozionale e personale (pensiamo al ritratto della madre eseguito da Van Gogh) : per Wassilij Kandinsky, ad esempio, fondatore del Der Blaue Reiter, l'armonia del colore è un mezzo per arrivare direttamente a contatto dell'anima, ogni colore ha in sè uno specifico valore espressivo e spirituale ed è quindi in grado di rappresentare la realtà spirituale senza bisogno di alcun tramite oggettivo, mentre per Yves Klein il colore, in particolare il I.K.B., l'International Klein Blue che volle addirittura brevettare, è l'unico modo di esprimere l' infinità energetica del cielo, sublime astrazione del vuoto e dell'infinito.
"La pittura è l'arte che rappresenta su di un piano un fenomeno sensibile. Il mezzo della pittura è il colore, come fondo e linea. Il pittore trasforma in opera d'arte la concezione sensibile della sua esperienza. Non ci sono regole per questo. Le regole per l'opera singola si formano durante il lavoro."
Questo afferma Kirchner, a cui si deve la costituzione di Die Brucke, attraverso il quale l'Espressionismo tedesco ha raggiunto probabilmente la sua punta più alta, che si avvale di viola e verdi violenti, gialli saturi o del teso contrasto del bianco e nero (proprio in bianco e nero sono molti dei suoi ultimi lavori), colori attraverso i quali urla quel travaglio interiore che lo porterà prima alla follia e poi al suicidio
Una precisazione, non tanto per pignoleria, ma per evitare di portare il lettore a cadere nella classica trappola per cui, dovendo la sua immaginazione creare degli schemi mentali per seguire il filo del discorso, viene inevitabilmente a immaginare i colori come diversi fasci di luce colorata riflessi dalle cose intorno a sé. Sapete ormai bene che ciò non è vero e che nulla è a colori nemmeno il fascio di un proiettore teatrale a luce verde! La luce è invisibile fino a quando non si diffonde in qualche materia (come nell'atmosfera terrestre) o fino a quando non incontra un qualcosa da illuminare...insomma il fascio del proiettore teatrale a luce verde è in realtà...bianco...fino a quando non arriva sulle nostre rétine e da lì viene trasmesso come segnale neuronale al nostro cervello; ecco, proprio nel nostro cervello nasce il verde!
Quindi la terza tappa non può che riguardare gli effetti che la luce riemessa selettivamente (ciò che diventerà colori solo nel nostro cervello) ha sul nostro organismo e di conseguenza sul nostro atteggiamento psicologico.
Bisogna chiarire un altro punto importante. Quando la luce arriva su una qualsiasi parte del nostro corpo, non è che quella parte o la pelle che la ricopre abbia determinate reazioni proprie e disgiunte da tutti gli altri organi; la luce è vita perché attiva il Sistema Endocrino il quale a sua volta scatena una serie di reazioni ben strutturate in tutti gli altri sistemi funzionali del nostro organismo: il Sistema Nervoso Centrale, Periferico, Immunitario, Neurovegetativo...
Questo cosa significa; significa che se è vero che è il cervello a farci percepire il mondo a colori, è vero anche che le diverse qualità e quantità dei famosi fotoni vanno a determinare tutta una serie di input che il cervello dà a tutto l'organismo. Siamo così entrati nella Neurofisiologia ed è stata proprio questa neuroscienza a chiarire il collegamento esistente tra un fattore fisiologico ed una risposta psicologica e viceversa. Senza scendere in esempi particolari pensate solo all'effetto diverso che hanno sulla nostra psiche una bella mattinata di sole, una giornata di pioggia, la notte.
In assenza di motivazioni particolari (come andare in giro di notte a fare baldoria) la diminuzione della quantità di luce induce nell'essere umano un abbassamento di tono fisiologico e funzionale, questo ci porta a sentirci ottimisti e carichi come spunta il sole (anche se abbiamo fatto la notte in bianco), a sentirci un po' depressi in una grigia giornata di pioggia (piace ai romantici perché amano coltivare la loro vena malinconica) e infine ad avere voglia di dormire ( la melatonina secreta dall'epifisi ha il suo picco massimo nel sangue intorno alle ore 1,30 per tutti noi, a casa o in discoteca!).
Una Ferrari grigio metallizzato sarebbe sempre una Ferrari, ma non avrebbe più quella fondamentale valenza eccitatoria della "rossa"...perché? La simbologia, le tradizioni, le identità cromatiche ci portano oggi, dopo secoli di "chissà perché a trovare le spiegazioni nella Neurofisiologia.
Una delle "porte di accesso" più verificabili attraverso le quali le radiazioni luminose agiscono sugli equilibri del nostro organismo è il Sistema Nervoso Neurovegetativo. Come illustrato dall'immagine si divide in due sottosistemi che realizzano l'ottimizzazione di alcuni parametri del nostro equilibrio fisiologico agendo in antagonismo tra loro (come la maggior parte dei "sistemi" neurofisiologici dell'organismo). Come verificato dalle esperienze mediche promosse dalla B&B COLORDESIGN su circa 250 soggetti, le radiazioni luminose di bassa frequenza elettromagnetica stimolano maggiormente l'attività del S.N.N.Simpatico il quale, stimolando a sua volta le ghiandole surrenali, provoca un aumento dell'adrenalina nel sangue, innalzando la frequenza cardiaca e dandoci così quella sensazione psicosomatica che chiamiamo "eccitazione", "ansia", "stato di agitazione". Il S.N.N.Parasimpatico viene invece stimolato dalle radiazioni luminose di alta frequenza e, agendo da antagonista-riequilibratore nei confronti del Simpatico, inibisce la secrezione di adrenalina abbassandoci la frequenza cardiaca e dandoci quella sensazione psicosomatica che chiamiamo "relax", "tranquillità", "pace".
Perché ho scritto sensazione "psicosomatica" vi sarà ormai chiaro; la così detta "trasduzione di effetto" tra psiche e soma e viceversa, che le neuroscienze hanno messo in luce, fa sì che l'aumento della frequenza cardiaca indotta da un aumento "non basale" (cioè non normale) dell'adrenalina stimoli a sua volta una generale attivazione di tutti i sistemi di difesa e di attenzione dell'organismo e della psiche; ci sentiamo pronti a scattare per fuggire o per difenderci, ai nostri sensi viene tolta efficacia per concentrare tute le risorse di energia disponibili ai muscoli che si sono contratti; ecco quindi che "psicologicamente" ci sentiremo eccitati o ansiosi, positivamente o negativamente a seconda del contesto e tutto questo solo perché abbiamo visto un po' di rosso? Ebbene sì!
L'esperienza non è certo nuova per l'essere umano ed è ora ormai facile comprendere la ragione per la quale il rosso ha assunto la posizione di colore simbolo di tutte quelle circostanze nelle quali i nostri avi si sentivano eccitati, ansiosi, spaventati: il sesso, il pericolo reale o quello cercato come in certi sport, la competizione, la lotta...di contro è facile immaginare il perché è il blu a simboleggiare la malinconia, la dolcezza (in senso "zuccherino"), la tenerezza, la pace quindi la fiducia e la tranquillità; quando osserviamo il blu il nostro polso rallenta, la pressione sanguigna si abbassa e quindi nel blu (e nel violetto) vediamo la cioccolata al latte, la pasta alimentare, la mozzarella, le auto delle istituzioni come Polizia e Ministeri (che dovrebbero darci tranquillità e nelle quali dovremmo avere fiducia), e quelle atmosfere notturne che stimolano l'introspezione, i ricordi, forse un po' di malinconia.
L'importanza del contributo dello psicologo svizzero Max Lescher, che sul colore ha fondato la diagnostica psicologica, risiede nel fatto di essersi basato proprio sulla trasduzione di effetto psico-neurofisiologico psiche-soma. Il giallo rappresenta il colore della luce solare perché ci stimola neurofisiologicamente in modo simile; con la luce l'uomo delle caverne andava alla scoperta del mondo circostante con circospezione e curiosità alla ricerca di cambiamenti per la sua vita. Il blu rappresenta l'avvento della notte e l'uomo delle caverne faceva rientro nella sua, dove trovava riparo e protezione, dove ritrovava i congiunti e la tranquillità del sonno...ormai è facile;
La psicologia nel colore e l'uso di esso nella vita
Tanto tempo fa, ma non e' una fiaba, in una certa fabbrica gli operai si lamentavano con il padrone per il freddo che sentivano nel locale mensa, un locale che aveva le pareti imbiancate con un tono di blu, e chiedevano di aumentare il riscaldamento; il padrone, non essendo di questa idea, fece invece dipingere le pareti con un tono di arancio: il risultato fu che non solo gli operai non avvertivano piu' il freddo, ma addirittura venne abbassato il riscaldamento.
Mi sembra una storia abbastanza convincente per capire quanto il colore puo' influire sull'umore degli uomini.
A grandi linee, noi viviamo in un mondo dove inconsciamente, cioe' per abitudine, senza che neppure ce ne rendiamo conto, il colore ha una sua collocazione ben precisa: questo fin dall'antichita', perche' da sempre a ogni colore era abbinato un significato: ad esempio il rosso e' sinonimo di passione e forza, il giallo e' vitalita', il blu tranquillita'.
Certamente l'esperienza delle piccole cose di ogni giorno ci dice quanto il colore influisce sul nostro lo stato d'animo: basta pensare, senza farla troppo lunga, ai colori del semaforo, per cui il verde, colore che sta a meta' tra il freddo e il caldo, quindi di equilibrio, e' usato come segnale di via libera, mentre il rosso, colore decisamente caldo, stimola maggiormente la nostra attenzione, e ci segnala un pericolo; anche gli errori nei compiti sono segnati in rosso; il blu, come detto, tende a "raffreddare" e calmare la mente, quindi i lampeggianti delle forze dell'ordine illuminano le scene di questo colore.
Gli esempi potrebbero essere ancora tanti, ma andiamo con ordine, o almeno proviamoci.
Per parlare di psicologia del colore e' importante ricordare che la bellezza dell'uomo e' nella singolarita' della persona, e che ognuno di noi e' diverso dagli altri; per questo vi invitiamo a non prendere tutto questo come oro colato, e nello stesso tempo a non giudicare troppo rigidamente i gusti degli altri.
Inoltre non bisogna dimenticare che la storia e la tradizione di ogni popolo fa si che le nozioni di psicologia del colore che vanno bene per qualcuno siano per qualcun altro completamente sbagliate, fino ad essere vero il contrario: basta dire che se in occidente il colore del lutto e' il nero, in Cina e' esattamente il suo opposto, cioe' il bianco. Detto questo non possiamo certo negare che i colori hanno una grande influenza sulla vita di tutti, e non possiamo nemmeno dimenticare il lavoro sincero e appassionato di studiosi che cercano di capire il come e il perche' di questo.
L' architettura e l'urbanistica se ne occupano per rendere l'ambiente in cui viviamo sempre piu' confortevole ed ottimale: ecco che gli ospedali hanno spesso i muri dipinti di azzurro per rilassare i pazienti, mentre il marrone e' il colore piu' comune per i pavimenti, perché ci ricorda la terra, e da una sensazione di stabilita'.
Con tristezza dobbiamo dire che gli studi hanno anche portato ad un modo spesso subdolo e meschino di sfruttare i colori: abbiamo saputo che siccome si prova disagio a stare in una stanza con i muri dipinti di rosso, gli architetti di una fabbrica giapponese hanno dipinto di rosso i muri delle toilettes per farci stare il meno possibile i dipendenti.
Naturalmente i grafici e i pubblicitari sono molto attenti all'uso che fanno dei colori, cercando di catturare il piu' possibile la nostra attenzione, giocando sui colori complementari, che tra loro si esaltano e si equilibrano allo stesso tempo: blu e arancio, rosso e verde, giallo e viola.
La moda, ovviamente, non tratta a caso i colori, e tanto meno la loro disposizione: il nero snellisce, ma indica anche un po' di voglia di solitudine; il rosso si indossa per attirare attenzione; il bianco e' sinonimo di purezza.
E' importante pero' ricordare che la natura resta la maestra piu' grande nell'uso dei colori: pensiamo al fascino dell'autunno, stagione del ricordo e del rimpianto, della riflessione, che coi suoi colori rilassanti, effetto della contemporanea presenza delle svariate tonalita' di rosso e marrone delle foglie e dell'azzurro del cielo ha ispirato tanti poeti;
Significato psicologico e uso nella medicina delle varie tonalità
ROSSO:
E' il principio maschile, attivo; indica il fuoco, la gioia, la festa, l'eccitazione sessuale, rappresenta anche il sangue e le passioni violente. Nell'alchimia rappresenta l'uomo, il sole, lo zolfo, l'oro. Per gli Indiani d'america significa gioia e fertilità.
Ha il significato della vita e del calore. Il sangue è rosso.
Esso provoca ischemia cutanea, perciò si usa nelle ustioni nelle malattie esantematiche. Il rosso si associa con la circolazione sanguigna e con lo sviluppo cellulare, ed è perciò controindicato in caso di tumore. Scalda il corpo e stimola la produzione di sangue. Molto utile in caso di melanconia e depressione. Stimola la liberazione di adrenalina e fa salire di poco la pressione arteriosa. Il rosso rende loquaci, aperti, premurosi, passionali. Molto utile nelle malattie da raffreddamento, nal mal di gola, nella tosse cronica e nell'asma. Utilissimo per trattare paralisi parziali e totali.
GIALLO:
E' il colore che più ricorda il Sole, esprime quindi un movimento di espansione. La scelta del giallo quindi è ricerca del nuovo, del cambiamento, della liberazione dagli schemi. Sinonimo di vivacità, estroversione, leggerezza, crescita e cambiamento. Stimola l'attenzione e l'apprendimento, acuisce la mente e la concentrazione. Stimola la digestione (anoressia, inappetenza, flatulenza, emorroidi interne, eczema). Aiuta ad eliminare le tossine attraverso il fegato e l'intestino.
ARANCIONE:
Nella cultura giapponese e cinese è associato all'amore a alla felicità. E' il colore della crescita, simboleggia il sole nascente, è il colore della gioia. Tendenzialmente aumenta la pressione arteriosa. Rappresenta la vitalità , quindi molto utile in caso di irrigidimenti tipo sclerosi, ateriosclerosi; rigenera il tessuto nervoso e ricarica chi è stanco. Stimola la respirazione profonda (asma).
VERDE:
E' il colore della Natura, del mondo vegetale. Indica immaturità. Per i buddisti rappresenta la vita. E' un colore neutro, rilassante, favorisce la riflessione e la calma. Disintossica e decongestiona l'organismo. E' molto utile in caso di mal di testa, nelle nevralgie e nelle febbri.
E usato in tutte le proliferazioni anomale a livello cutaneo: verruche, nei tumori.
BLU:
Rappresenta l'intelletto, la verità, la fedeltà, la costanza, Il Blu è il colore della grande profondità, il principio femminile. Per i buddisti rappresenta il Cielo. E' purificante ed è il colore dello spazio. Induce all'introspezione, alla sensibilità, alla calma e serenità. Molto utile in caso di stress, nervosismo, ansia, insonnia, irritabilità e infiammazioni. Ha proprietà antisettiche, astringenti e anestetizzanti. Si usa in tutti i sintomi che sviluppano calore e nei dolori: mal di gola, laringiti, raucedine, febbre, spasmi, reumatismi.
BLU INDACO:
L'indaco è un grande purificatore del sangue e ha una spiccata azione sulla mente. E' un colore molto freddo e astringente. Induce una forte concentrazione mentale. Si usa nella cataratta. Un vestito blu rilassa chi lo indossa. Nell'illuminazione crea spazio ed è molto rilassante.
VIOLA:
Sinonimo di intelligenza, conoscenza, devozione religiosa, santità, sobrietà, penitenza. E' il colore con la maggior frequenza e l'energia più alte dello spettro visibile. Rappresenta la porta dell'aldilà. E' il colore del cervello destro (analogico). Il viola ha una grande influenza sul sistema nervoso: epilessia, meningite, crampi, tumore, debolezza reni. E' rilassante e utilissimo nei traumi del cranio, nell'insonnia.
BIANCO:
Rappresenta la luce, la semplicità, il sole, l'aria, l'illuminazione, la purezza, l'innocenza, la castità, la santità, la sacralità, la redenzione. La luce bianca contiene tutti e sette i colori dell'iride, è vitalizzante, rigenera l'organismo, schiarisce la mente.
GRIGIO:
E' neutro. Simboleggia la depressione, l'umiltà. Indossato pone una barriera tra sé e gli altri. Andrebbe evitato da i paurosi
NERO:
Rappresenta l'oscurità, il vuoto, il male. E' un non-colore, cioè è assenza di colore, e tuttavia viene utilizzato per rendere più densi altri colori. In genere si indossa perché attira, in quanto si rimane nascosti da un velo di mistero. Pone una barriera tra la persona e il mondo. Ha un effetto depressivo.
MARRONE:
Rappresenta il colore della Madre Terra, del legno, per cui si associa alle cose solide e durature. La preferenza di marrone simboleggia mancanza di radici però al contempo aiuta ad essere pratici e non dispersivi. E' ottimo come colore nei pavimenti perché rappresenta la terra, da stabilità.
ROSA:
Rappresenta l'amore e la gentilezza. Agisce in maniera spiccata sul sistema nervoso rilassandolo e migliorando la vista.
Somministrazione del colore : la Cromoterapia
Quando si parla di "medicina alternativa" scopriamo che c'e' anche la cromoterapia: premesso che sempre e comunque e' bene consultare il proprio medico di fiducia, visto che con la salute non si deve scherzare mai, vediamo un po' di farci qualche idea di cosa sia questa disciplina senza dubbio tanto curiosa quanto interessante. |
I colori nella Cromoterapia
La valenza curativa congloba le credenze dell’azione apotropaica del colore, così nei paesi orientali il colore turchino preserva dal male, ma nel contempo viene utilizzato quale colore con azione antisettica.
In India le ferite venivano fasciate con bende color indaco per accelerare la guarigione. Gli arabi e i cinesi coprivano i tatuaggi con pezze di stoffa color rosso.
In Messico le malattie venivano designate mediante l’abbinamento ad un colore, ad esempio il verde si riferiva ai disturbi epatici.
La cromoterapia ha assunto un valore terapeutico affidabile a partire dagli studi di Rudolf Steiner (link esterno) (1861-1925) basati sulla ricerca goethiana.
Negli ultimi decenni le ricerche scientifiche hanno avallato l’azione delle onde elettromagnetiche dello spettro solare sugli organismi viventi ed è nata una tecnica inserita nelle medicine complementari dal nome di FOTOTERAPIA.
La cromoterapia intesa come pratica tradizionale si riferisce ad un modello decisamente diverso da quelli scientificamente approvati.
Il colore (appositamente non si ricorre al termine frequenza) agisce sui corpi sottili attraverso una fisiologia che in Cina si rifà ai meridiani dell’agopuntura e in India alla presenza dei centri energetici denominati CHAKRAS. La cura con il colore rosso o ERITROTERAPIA e dei colori caldi (arancio, giallo) agisce con forte azione tonificante sui tessuti e si indirizza principalmente al tessuto sanguigno e ai corpi fisico ed eterico.
L’utilizzo del colore azzurro e dei colori freddi (verde azzurrato, indaco, viola) o CIANOTERAPIA agisce sul sistema nervoso e sulla psiche, quindi sui corpi sottili astrale e mentale. Nel pensiero antico, il colore può essere utilizzato dall’uomo per riportare l’equilibrio endogeno, affinchè la malattia (squilibrio) venga vinto.
I sistemi utilizzati sono principalmente tre:
Il colore INTRODOTTO tramite: l’alimentazione, l’acqua cromatizzata (sottoposta ad una fonte luminosa di uno specifico colore), la respirazione “colorata”, l’uso di pezze colorate poste sulle zone nelle quali sono presenti selezionati punti energetici dell’agopuntura cinese.
Riportiamo quale esempio l’azione cromatica sull’organismo del colore rosso, dell’azzurro e del verde:
Rosso: Disturbi circolatori, anemia, debolezza e stanchezza fisica, raffreddore, insufficienza circolatoria, mestrui abbondanti, ferite, emorragie, impotenza, artrosi, flebite, epistassi, vene varicose, rosolia, scarlattina e tutte le malattie esantematiche, rachitismo.
Azzurro: Laringite, raucedine, dentizione, febbre, dissenteria, coliche biliari e addominali, emorroidi sanguinanti, infiammazioni intestinali, itterizia, abrasioni, ecchimosi, ustioni, infiammazioni degli occhi e disturbi visivi in genere, prurito, colite.
Verde: Disturbi cardiaci, disturbi della pressione arteriosa (ipotensione, ipertensione), ulcera, cefalea, nevralgie, influenza, febbre, reumatismi (verde chiaro), dentizione, acidità gastrica, gastralgie, disturbi emotivi, dispnea, stitichezza, spossatezza, calmante generale del sistema nervoso, è utile dopo traumi e operazioni chirurgiche.
Il colore PROIETTATO tramite: l’uso di materiale colorante per realizzare disegni, plasmare la creta, e manipolare materiale vario.
Il colore quale AUTOCONOSCENZA tramite esperienze mentali inserite nella pratica della meditazione o più semplicemente ricorrendo alle visualizzazioni o dinamica mentale. Un utilizzo inseribile, in parte, nel sistema "autocoscenza", si indirizza verso gli aspetti psicoterapeutici. Il test dei colori di Max Lüscher rientra in tali utilizzi. In medicina psicosomatica il test di Lüscher permette di segnalare le zone di tensione psicologiche e fisiologiche. Nella sua essenza si tratta di sottoporre al soggetto in esame otto carte colorate. La scelta in successione dei colori diviene mezzo di analisi per il terapeuta.
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