Biografia

Jackson Pollock

Jackson Pollock (Cody, Wyoming, 1912-Long Island 1956) è fra gli artisti statunitensi più amati del secolo. La sua cultura è complessa, fondata sull’estetica della comunicazione artistico-religiosa degli indiani d’America Settentrionale e Centrale, sul lavoro dei pittori messicani contemporanei, e sulla ricerca vitalistica degli artisti americani in Europa. Lo affascina la sperimentazione del gesto pittorico concentrato e impulsivo, che gli sembra capace di esprimere i livelli profondi e irrazionali di un’estetica non razionalizzata. E’ tra gli iniziatori e maestri riconosciuti della tecnica del dripping e dell’action painting. Pittore eminentemente non figurativo, lascia una traccia profonda anche negli artisti figurativi della seconda metà del Novecento. 

Numero 1A, 1948 

 1948. Olio su tela (173x264 cm). Museum of Modern Art, New York

Il dipinto rivela il metodo aggressivo di Pollock, con macchie di colore lasciato sgocciolare sulla tela con movimenti ampi e violenti. Pollock versava il colore e lo lanciava, con l'ausilio di bastoni e coltelli, su tele non in tensione appese a un muro o stese su un pavimento, in modo da poter girare intorno al lavoro, quasi trasformando la sua stessa persona nel gesto pittorico, in una tecnica fortemente innovativa conosciuta come action painting. 
L'abbandono di elementi tradizionali come il cavalletto e l'assenza di prospettiva rendono il dipinto un punto fermo dell'arte internazionale del dopoguerra; mentre il legame con l'espressionismo astratto emerge nella tecnica energica e nella libertà espressiva. I dipinti di Pollock non sono casuali come possono sembrare. < Voglio esprimere i miei sentimenti > ha affermato egli stesso < e non illustrarli. E posso controllare il flusso del colore: non c'è casualità, come non c'è inizio né fine.>