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Biografia |
Paul Klee |
| Klee, Paul (Münchenbuchsee, Berna 1879 - Locarno 1940), pittore svizzero, tra i più grandi maestri dell'arte moderna. La sua opera, oltre a essere una delle fonti dalle quali si sviluppò l'espressionismo astratto, influenzò la pittura surrealista. Cittadino tedesco, Klee trascorse gran parte della sua vita in Svizzera. Nel 1898 si trasferì a Monaco, dove studiò all'Accademia di belle arti e conobbe le opere di Francisco Goya e William Blake. I primi lavori, perlopiù studi di paesaggio a matita, mostrano l'influenza dell'impressionismo, mentre le acqueforti dal 1912 rivelano il suo debito verso l'espressionismo. Nel 1911 Klee entrò in contatto con gli artisti di Der Blaue Reiter, soprattutto Vasilij Kandinskij e Franz Marc, con i quali partecipò a un'esposizione berlinese. Importante fu anche l'incontro con Robert Delaunay a Parigi. Nel 1914, con August Macke, fece un viaggio in Tunisia che lo indusse a impiegare il colore - dal quale, come ebbe a dire, si dichiarò "posseduto" - e che segnò l'inizio della piena maturità del suo stile. Acquerellista di talento, dopo la guerra utilizzò più spesso la pittura a olio, privilegiando il piccolo formato e variando i supporti. Dal 1920 al 1931 fu chiamato a insegnare al Bauhaus, esperienza che gli consentì di sviluppare una pedagogia dell'arte del tutto innovativa per l'epoca. I disegni e gli acquerelli di questo periodo mostrano la capacità del pittore di comporre delicate e sognanti armonie di colori, solitamente utilizzate per creare composizioni quasi astratte (Semicerchio con figura angolosa, 1932, Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen, Düsseldorf), prive di profondità o con effetti simili al mosaico. Klee fu inoltre un maestro dell'arte grafica e molte delle sue opere sono elaborati disegni di linee con soggetti che nascono dalla fantasia o da immagini oniriche, secondo la tecnica - come diceva il pittore stesso - di "portare una linea a passeggio". | |
| " Mi capita talvolta di sognare un'opera di notevole ampiezza, capace di dominare gli elementi, l'oggetto, il contenuto e lo stile. Questo resterà un sogno, ma è bene immaginarsi di tanto in tanto questa possibilità oggi ancora vaga". | |
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Strade principali e strade secondarie |
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1929. Olio su tela, (83 x 67 cm). Colonia, Wallraf-Richartz Museum |
Il quadro anche se muove da ricordi formali paesaggistici, vuole essere un'altra realtà, soltanto soggettiva, una visione astratta bidimensionale che vede "schiacciate" sul piano pittorico le forme ritagliate dal fitto reticolo: una esperienza, ancora una volta, di tono soprattutto ritmico-musicale. Sulla tela, disegna pazientemente le forme che colora, l'una dopo l'altra come in grande puzzle, secondo l'ordine suggeritogli dall'esperienza e dalle sue teorie. Ogni singola forma è dipinta con successive velature traslucide su una base preliminare bianca. |
| C'è insomma, nel quadro di Klee, una vera e propria operazione creativa, una combinazione ragionata di elementi formali, linee, forme, chiaroscuro, e di colore, in una atmosfera di reciprocità e di dinamismo che è insieme luce, vita, significato spirituale. | |
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Luogo colpito |
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1922. Acquerello (33 x 23 cm). Berna, Kunstmuseum, Fondazione Klee |
Nel Luogo colpito, sui toni di colore che vanno mano mano scurendosi in fasce orizzontali secondo una rigorosa gradazione cromatica, Klee ritaglia parvenze di case che si compongono come tessere di un mosaico, animate da arabeschi decorativi, nella luce irreale di un sogno. Il sogno è interrotto dall'irrompere improvviso della nera freccia del destino, che entra nella superficie del quadro tagliando le fasce di colore per precipitare poi al centro del luogo colpito. |
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La morte e il fuoco |
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1940. Olio su tela di iuta, (46 x 44 cm). Berna, Kunstmuseum, Fondazione Klee |
In questo quadro, la testa pallida della morte appare sul fondo rosso che verso l'alto acquista una tonalità più accesa. La morte porta sulla mano destra, tenuta alzata, una palla simile a un globo imperiale. Sulla destra del quadro avanza la figura fatta di pochi tratti neri, mentre sopra la testa della morte vi sono altri tre tratti neri. |
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Senecio |
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1922. Olio su tela montata su pannello (40,5x38 cm). Kunstmuseum, Basilea |
Un volto umano stilizzato è diviso in rettangoli di colore. Squadrate forme geometriche descrivono un viso mascherato rinchiuso in un cerchio e il multicolore costume da Arlecchino. Ritratto dell'attore Senecio, il quadro può essere visto come un simbolo dei mutevoli rapporti tra arte, illusione e teatro. Il dipinto esemplifica i principi artistici di Klee, in cui gli elementi grafici come linea, piani di colore e spazio sono messi in moto dall'energia che scaturisce dalla mente dell'artista. Nei suoi ghirigori pieni di fantasia gli piaceva, per usare le sue parole, < portare a passeggio una linea >. Fu costretto all'esilio dai nazisti e oltre un centinaio delle sue opere furono ritirate dai musei e dalle gallerie di tutta la Germania perché "degenerate". |