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Biografia |
Max Beckmann |
| Beckmann, Max (Lipsia 1884 - New York 1950), pittore espressionista tedesco e autore di stampe. Formatosi all'Accademia d'arte di Weimar, adottò inizialmente uno stile di stampo impressionista. In seguito, traumatizzato dall'esperienza nel corpo medico durante la prima guerra mondiale, si avvicinò all'espressionismo, realizzando dipinti di grande energia e intensa carica emotiva, caratterizzati da linee marcate e colori violenti. Come nelle opere del movimento della Nuova Oggettività, anche nei suoi dipinti traspariva la critica sociale alla Germania del dopoguerra. Lo sgomento di Beckmann per l'ascesa del Partito nazista negli anni Trenta si rifletté in nove grandi trittici, allegorie figurative dalle tonalità stridenti, tra i quali si ricorda Partenza (1932-33, Museum of Modern Art, New York), dipinto subito dopo che i nazisti gli tolsero la cattedra alla Scuola d'arte Städel di Francoforte perché artista "degenerato". Nel 1937, appreso che anche le sue opere sarebbero state esposte alla Mostra nazista di arte degenerata, emigrò prima ad Amsterdam e poi, nel 1947, negli Stati Uniti dove fino al 1949 insegnò alla Washington University di Saint Louis (Missouri), per trasferirsi poi a New York. | |
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Partenza |
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1932-35. Olio su tela (215,5x314 cm). Museum of Modern Art, New York |
In questo trittico, orrore e brutalità sono contrapposti a pace e serenità. A sinistra e a destra sono dipinte scene notturne di torture e degradazione nelle quali uomini e donne sono sottoposti a terribili sofferenze, mentre nel pannello centrale sono rappresentate figure spirituali sullo sfondo di un mare infinito. Il dipinto viene considerato il più importante di una serie di nove trittici di Beckmann ispirati agli avvenimenti politici nella Germania degli anni Trenta, quando con l'avvento del |
| nazismo, e la conseguente atmosfera di regime, anche il futuro delle arti veniva messo in discussione. Questo dipinto può essere accostato all'espressionismo, in quanto evoca con potente forza espressiva i sentimenti dell'artista. | |