RISPOSTE E CONTRORISPOSTE - INTERVENTI SUGL'INTERVENTI

 2011

 

Questa rubrica soffre particolarmente della mia mancanza di tempo. A parte il fatto che una panne nel computer ci ha fatto perdere tutto un periodo di posta. Vediamo comunque di riprendere, e di proseguire, se si riuscirà.

 

 

 

 

 

7/05 - La speranza di una redenzione terrena

7/05 - Luciano Corradini

Bella e coraggiosa la tua considerazione, che però mi fa venire in mente la gran quantità di obiezioni (non tutte di comodo) che sono state fatte alla teologia della liberazione. Mi sembra indubbio che nello sviluppo della storia della cristianità ci sia una sorta di tradimento o di distorsione dello spirito evangelico. Già Dante tuonava contro di esso. Però è anche vero che il vangelo sine glossa è difficilmente vivibile a livello delle masse e delle istituzioni. Il potere è una specie di forza di gravità che attira lo spirito verso il basso. Ma senza potere non si danno istituzioni, come sostengono i sociologi, riconoscendo, come ha fatto fra gli ultimi Alberoni, l'alternarsi tra fasi di movimento e fasi di istituzioni. Per questo si dice "ecclesia semper reformanda". Gramsci ha parlato di pessimismo della ragione e di ottimismo della volontà.  La redenzione terrena è una prospettiva che deve impegnarci con maggior determinazione, ma resta il fatto che il Suo Regno non è di questo mondo.

R.

Per errore cancellata

 

8/05 - Italialaica

Pubblicata in http://www.italialaica.it/cgi-bin/news/view.pl?id=011573
 

 

30/04 - Gli errori dell'intervento armato in Libia

1/05 - Mario Lunetta

Sono ovviamente d'accordo col documento contro l'intervento aereo. Al di là del ridicolo e dell'ipocrisia di un balletto indecente che si è concluso poi con l'intruppamento chiesto e ottenuto da Obama, mi pare penoso l'atteggiamento (?) di quel PD che è sempre meno un partito degno del nome e sempre più un coacervo di gruppi in rissa tra loro per un triste predominio interno. Opposizione cercasi, insomma. La recentissima uscita dell'ineffabile Veltroni è la ciliegina (avvelenata) sulla torta elettorale, già abbastanza difficilmente digeribile di suo.Ma da tempo io personalmente ho smesso di restare deluso dalle cosiddette "forze democratiche", Napolitano incluso.

4/05 - R.  

Siamo d'accordo che l'errore del PD (o di Bersani) sia stato quello di approvare subito per l'intervento militare, anziché ricordare la tensione pacifica della Costituzione e spingere per la trattativa e la pace. Penso però che il PD rappresenti oggi la nostra quasi unica risorsa, e che perciò il nostro atteggiamento debba essere fiducioso, anche se critico, talora fortemente.

 

 

26/04 - Urge che Berlusconi sia dichiarato persona indegna

26/04 - Paolo Veronese

Ho perso del tempo inutile a leggere questa lettera. Mi domando come ci si possa permettere di chiedere cose senza senso al presidente della repubblica e consideralo complice di un abominio. Il presidente della repubblica è garante della costituzione ma non può sciogliere il parlamento solo perchè il presidente del consiglio è un pagliaccio che ci rende ridicoli di fronte al mondo. Il parlamento si scioglie sulla base di regole ben precise. Se lo facesse per cacciare Berlusconi potrebbe essere incriminato per altro tradimento. Se poi si dovesse andare ad elezioni e Berlusconi le rivincesse cosa facciamo? Risciogliamo di nuovo il parlamento?
Prima di scrivere cose che non stanno né in cielo né in terra è meglio che tu ti chiarisca per bene quali sono le competenze del presidente della repubblica che ha già troppe cose a cui pensare senza dover dar ascolto ad inutli e sciocche ipotesi politiche.
26/04 - R,

Davvero mi meraviglia  che tu consideri Berlusconi soltanto un pagliaccio. Mentre, non solo è un truffatore in grande stile, e un capo del governo libertino che getta disonore sull'Italia, ma per i suoi bassi fini tenta di sovvertire il sistema giudiziario  e la divisione dei poteri che nella nostra Costituzione è esemplare. Col processo e la prescrizione breve annienta migliaia di processi in corso. Per i suoi sporchi interessi manderebbe a fondo la nazione. Ora coi bombardamenti sulla Libia distrugge il fondamentale rifiuto della guerra, di ogni atto bellico offensivo, che contraddistingue e rende esemplare la nostra Costituzione.

Per te tutto questo è nulla, e addirittura perderesti il tuo prezioso tempo a leggere un documento che chiede al Presidente un atto forte ma supremamente giusto; altro che l'accusa di tradimento. Rifletti un poco prima di scrivere.

26/04 - Replica

Berlusconi non è solo un pagliaccio. E' tutto quello che dici tu ma non si può chiedere a Napolitano di fare cose che non può fare. Comunque anche se potesse sciogliere le camere per le motivazioni che tu scrivi - e ripeto sono motivazioni che non stanno né in cielo né in terra - se poi a nuove elezioni Berlusconi vince ancora cosa facciamo?

27/04 - R-

Ma insomma, il Presidente della Repubblica ha il potere di sciogliere le Camere (art, 88 della Cost.), naturalmente per gravi motivi. Ora i gravi, anzi gravissimi motivi ci sono: quando le Camere manipolano la legge, varano leggi inique, contraddicono cioè al loro compito altissimo, rinnegano la loro funzione nello stato. Quando il capo dell'esecutivo che proviene dalle Camere è un truffatore, un mentitore spavaldo, un libertino, e la sua maggioranza è fatta di yes men, di burattini.

Che vuoi di più? Queste sarebbero motivazioni che non stanno né in cielo né in terra? davvero? Oh la testa ce l'abbiamo ancora? E perché dopo questo Berlusconi sarebbe ancora eletto? già adesso ha perso il consenso popolare.

27/04 - Replica

Allora:

1. Dal 1948 ad oggi, il capo dello stato, dopo aver sentito i presidenti delle due camere, può scioglierle. Devono esserci dei motivi validi. La prima obiezione che io opporrei al presidente della repubblica, se fossi presidente del senato o della camera, sarebbe quella di dire che Berlusconi nelle camere ha ancora la maggioranza. Possiamo dire e fare tutte le critiche che vogliamo ma la nostra è una repubblica democratica che ha delle regole. Berlusconi è stato eletto dagli elettori. Fino a che ha la maggioranza in parlamento ha il diritto dovere di governare. Diverso è il caso il cui il presidente del consiglio fosse condannato e fosse interdetto dai pubblici uffici. In quel caso o si dimette o altrimenti il presidente avrebbe un grave motivo per sciogliere le camere che continuano a dare fiduca ad una persona interdetta dai pubblici uffici:

2. Berlusconi sarebbe ancora eletto con molta probabilità. Se tu leggi l'articolo pubblicato ieri dal Sole 24 ore scrito da D'Alimonte i sondaggi danno ancora il PDL come primo partito e il PD ancora in bagnomaria. Con la legge elettorale che ci troviamo metti ancora in dubbio che Berlusconi possa rivincere le elezioni? Se le vince lo schieramento di centrosinistra alla camera - ammesso che ci riesca - al senato avrebbe gli stessi identici problemi che aveva Prodi e cioè sarebbe senza una maggioranza certa. Con quali conseguenze e prospettive per il nostro paese? Non vendere la pelle dell'orso prima di averlo ucciso! Berlusconi ha ancora moltissime carte da giocare, se non altro perché ha molti soldi per pagare tutti i parlamentari che ha sul suo libro paga.

3. Ripeto, ribadisco e riconfermo il mio pensiero: è inutile ed alquanto sgradevole sentire e leggere richieste fatte al presidente della repubblica perché faccia o dica cose che non può né deve dire o fare. Lui è il garante dell'unità nazionale e rappresenta la nazione intera. Non può essere un capo di una fazione politica. Quindi, ripeto ancora, siccome ha già tante cose da fare e da risolvere, è meglio lasciarlo in pace!

6/05 - R.

Il Presidente può sciogliere le Camere; in questo caso le Camere contraddicono la loro funzione di approvare leggi giuste e benefiche per il paese; approvano leggi inique; contraddicono e negano se stesse; si sono già annientate da sé. Che vuoi di più?

Berlusconi sarà rieletto. Si vedrà, ci sarà una campagna elettorale, bisognerà illuminare la gente che prima gli ha dato il voto. Tu ti vuoi arrendere ora e subito? Non è giusto.

6/05 - Replica

Non è che mi voglio arrendere. Una democrazia parlamentare ha le sue regole. Non si può pretendere di forzarle e renderle funzionali ai nostri desiderata. Questo lo fa Berlusconi e la sua schiera di parlamentari pagati profumatamente. Esistono delle norme, esistono dei regolamenti, esiste una prassi consolidata. Il presidente della repubblica non può essere tirato per la giacca da chjichessia. Peraltro se Berlusconi ha una maggioranza, come ho già scritto, il presidente non può sciogliere le camere. Sarebbe un attentato alla Costituzione creando, peraltro, un precedente pericoloso.

Infine quando tu scrivi "bisognerà illuminare la gente che prima gli ha dato il voto" cosa vuoi dire? Mi sembra un'affermazione alquanto campata per aria. Illuminare la gente che prima gli ha dato iil voto non vuol dire niente. Berlusconi è, oggi, l'architrave della politica italiana. Senza Berlusconi penso che anche l'attuale opposizione farebbe fatica a mostrare quali sono le idee per un progetto di società diversa.

Mi dispiace ma non condivido proprio il tuo punto di vista. Grazie comunque dell'attenzione alle mie repliche.

8/05 - R. 

S'illumina la gente passando di casa in casa - e questo i partiti del centro-sinistra lo possono, anzi lo devono fare; lo possono fare i sindacati, le associazioni; lo può fare ognuno di noi col passaparola.

Quanto allo scioglimento delle Camere, la Costituzione non pone condizioni. Quanto a Berlusconi  architrave della politica, un architrave marcio, putrido, che sta per sbriciolarsi. Spero che anche tu t'impegni per questo sbriciolamento del malfattore e dei suoi leccapiedi.

 

26/04 - Danilo D'Antonio

Sai una cosa? Avrei piena fiducia in te se oltre a rimarcare il comportamento negativo di Berlusconi ti impegnassi anche a denunciare l'indebito possesso a vita dei ruoli pubblici da parte degli statali. Io so bene cosa ha fatto Berlusconi, o quanto meno posso immaginarlo. Non ho mai digerito che si sia impossessato delle frequenze e che abbia creato con l'appoggio di politici da operetta il noto duopolio televisivo che ci ritroviamo. Però in questo momento non me ne può fregà de meno di Berlusconi e sai perché? Perché lui ha potuto fare quello che ha fatto solo a causa del persistere della Funzione Pubblica in una concezione ed organizzazione che risale pari pari all'epoca fascista. Se non ci fosse la cortina di ferro degli statali intorno ai politici, col cavolo che questi potrebbero scrivere leggi su commissione delle tante lobby, di cui Berlusconi è solo un rappresentante.

Allora, siccome non mi voglio, se ci riesco, comportare più da stupido, invece di perdere ancora tempo dietro a Berlusconi (una volta andato via lui non può che venirne un altro peggiore, che sia di destra o di sinistra si sa chi è peggio, perché se la destra è furba la sinistra è fessa - per esprimersi gentilmente - ed un fesso è perfino peggio di un furbo) mi do da fare a togliere d'attorno ai politici il substrato di stampo fascista che permette loro di comportarsi come più vogliono. Ti voglio tanto bene, ma te ne vorrei ancor di più se cominciassi a dirla tutta! Ecco chi sono gli statali, ecco la loro professionalità.

28/04 - R.

Guarda che sul posto a vita degli statali noi siamo già intervenuti due volte su quel tipo di Brunetta che sembrava dovesse fare  la grande riforma che tutti attendiamo, e invece si contenta di chiacchiere. E' forte nella chiacchiera. Interverremo ancora, e proprio solo su questo punto; mentre prima gli abbiamo proposto un quadro di riforme. Ma bisogna che anche voi ci aiutiate rispedendo i nostri documenti alle persone cui sono indirizzati. Solo attraverso un alto numero d'interventi si può ottenere attenzione.

 

1/05 - Luciano Corradini

Condivido la sostanza, ma temo che un messaggio del genere renderebbe ancora più spaccata l'Italia, con lunghi strascichi di odio, di cui non c'è bisogno.

4/05 - R.

Non credi che in questa penosa situazione in cui ci troviamo siano necessari atti decisi e forti? o altrimenti dove pensiamo di arrivare? con un premier truffatore, mentitore spavaldo, libertino, sovvertitore dell'ordinamento costituzionale per salvarsi dai processi; con un parlamento pieno di gente corrotta, oltre che di yes men e di marionette, sempre d'accordo nella trasgressione. Si può continuare così? o non sarebbe meglio un atto di rottura che aprisse anche gli occhi alla gente? E' una domanda che pongo.

 

 

26/03 - Nessuna azione militare contro la Libia è lecita

26/03 - Gianfranco Pasquino

I dittatori che massacrano la loro popolazione debbono essere destituiti, sempre, il prima possibile. E gli errori del passato, tipo baciamano, non giustificano eventuali errori del presente.

7/05 - R.

Mi spiace di aver protratto tanto la mia risposta, ma un'assenza l'ha provocata.

E' vero che i dittatori devono essere destituiti, e tanto più se massacrano il loro popolo; quel popolo che detiene la sovranità. Ma il problema che il documento sollevava era quello della guerra, la cui atrocità di massacro, di macello umano, macello intenzionale e scientifico, non può mai essere giustificata. Non si dà guerra giusta. Il documento richiamava il fondamentale principio dello Statuto Onu, che in ogni caso deve intervenire la trattativa, in ogni conflitto che insorga la soluzione dev'essere la trattativa; che qui è mancata; gli stati, prima di lanciare i loro aerei, dovevano intervenire coralmente e fare pressione sul dittatore. La guerra è solo una estrema ratio che l'umanità rifiuta sempre di più.

Nessuno ha detto che il documento fosse errato; anche se, come ogni cosa umana, aveva i suoi limiti.

7/05 -Replica

Credo, invece, che esista una guerra giusta: quella di difesa. Poi esistono gli interventi umanitari, guerra necessaria, con le armi, quando dittatori e regimi massacrano il loro popolo o popoli vicini, per esempio, i nazisti e la Polonia; Saddam Hussein e l'Iraq; Gheddafi e i suoi sventurati cittadin

8/05 - R.

Col maturare della coscienza etica moderna, il precetto categorico "non uccidere" si estende a "Stato non uccidere il cittadino" (quindi l'illegittimità della pena di morte), e a fortiori a "non fare la guerra", l'uccisione sistematica e scientificamente evoluta, il massacro, il macello umano. Perciò non si dà guerra "giusta", la guerra è un crimine talmente orrendo che non può mai essere giusto. In presenza del tiranno, del conquistatore, dell'oppressore deve intervenire la trattativa (come stabilisce il trattato dell'ONU). La guerra è solo una ratio estrema, e solo la comunità internazionale la può decidere.

 

 

 

 

18/04 - Un linguaggio più efficace è necessario

26/04 - Rita Rucco

Condivido pienamente il suo impegno nell'urgenza e nella necessità di modificare le modalità della lotta.

Sono, inoltre, convinta che la comunicazione, la più chiara e diretta possibile, sia diventata un'emergenza in questo paese, una volta la patria del diritto.

Pur rilevando un marcato disinteresse nei confronti dei problemi forti, quelli della legalità e della democrazia, proprio da parte dei più giovani, noto con soddisfazione che c'è, però, anche qualche isola felice. Mi fa piacere a questo proposito comunicarle che proprio sul tema della legalità,  il giornale “Fuori classe” realizzato con i miei studenti è stato insignito del premio Siani ad Avellino.

6/05 - R.

Complimenti per il successo del giornale. Ciò che Lei dice sul ruolo della comunicazione è molto giusto. Più chiarezza, dunque, più forza, e sempre un'intatta onestà.
 

 

7/03 – La Ministra Gelmini distrugge la scuola

15/03 – Danilo D’Antonio

Non riuscivo a capire di quale utopia tu parlassi. Oggi finalmente mi appare chiaro: l'utopia del posto pubblico a vita. Gentili Presenti, riflettiamo insieme: in una società giusta, se una persona vuole un posto fisso aprirà una sua bottega, di artigiano, commerciante, artista, qualsiasi cosa, ma sempre e comunque un'attività che egli e chiunque altro possa considerare a tutti gli effetti sua. Al contrario i posti pubblici, che pertengono e sono addirittura di proprietà collettiva, non possono che essere condivisi. "Pubblico è di tutti": questa è la consapevolezza che gira per l'Europa ed il mondo intero:"Privado é de algunos": ciò che è privato invece è di alcuni. Quindi, sempre in una società giusta, chi vuole un posto fisso se lo trova da solo, apprendendo una qualche arte, mettendo a frutto una sua capacità. Ma ciò che è pubblico, non solo la scuola ma tutta la Funzione Pubblica, è un bene comune che tra tutti va condiviso.

La Gelmini certamente non conosce i principi di una società giusta e sbaglia su tutta la linea. Ma è sicuro che nemmeno gli statali la conoscono. I cittadini prendano coscienza che non esiste solo la Gelmini e gli statali. Esistono soprattutto i cittadini, i semplici esseri umani, che in una Repubblica e Democrazia se la possono cavare benissimo da soli senza la Gelmini e senza gli statali.

19/03 – R.

Guarda, caro Danilo, che il posto fisso non c'entra nulla con l'utopia, la quale è il progetto di una società equa, giusta; in particolare è il progetto dell'umanità per la costruzione di una società di giustizia. Il posto fisso statale appartiene semmai alla società ingiusta, cioè alla distopia. E però in una società di giustizia un punto chiave è la certezza del lavoro, da cui dipende la soddisfazione dei bisogni primari; quindi il posto a tempo indeterminato, anche se non garantito, perché soggetto alle due condizioni della produttività del lavoratore e del bisogno dell'impresa. Ciò non toglie che il posto fisso dello statale italiano sia anomalo, anche se viene giustificato col concorso. Dovrebbe invece corrispondere ai reali bisogni dell'impresa statale nei suoi rami, e alla produttività del lavoratore. Mentre lo statale italiano è piuttosto considerato fannullone e parassitario. Manca una rete di controlli e certo la garanzia a vita deve scomparire.

 

15/03 – Cristina Veronesi

Forse l'utopia è il diritto allo studio, in questo momento storico italiano.

19/03 – R.

Non capisco bene. Dunque il diritto allo studio come utopia; cioè, nel senso autentico, come punto da raggiungere da una società di giustizia, che fa giustizia alla persona promovendola culturalmente, e quindi professionalmente. Ma che c'entra con l'azione distruttiva Gelmini? la quale sarebbe contro il diritto allo studio che gonfierebbe la scuola? Ma ciò è falso perché la scuola non è gonfia, come rilevato dai dati OCSE citati.

 

15/03 – Paolo Veronese

Con i dati che dai qualche dubbio può sorgere circa chi ha votato questa maggioranza. Io penso che una buona parte di chi ha votato questa maggioranza sia anche vittima delle scelte di questa maggioranza. Per cui se i sondaggi continuano a dare Berlusconi vincente più che dare la colpa alla Gelmini, che è stata eletta da qualcuno, è meglio chiedere alla gente se non si sia pentita di aver votato questa maggioranza. Se il risultato fosse negativo, nel senso che chi ha votato questa maggioranza, nonostante sia vittima delle sue scelte,  dovesse confermare il proprio assenso alle politiche della stessa, è bene dire che la maggioranza del popolo italiano sta distruggendo la scuola.

19/03 – R.

Caro Paolo, sappiamo dall'analisi del voto del 2001, che grande elettore di questa maggioranza è la "casalinga di Voghera" (in parte anche l'operaio del Sud); cioè una persona ignorante, disinformata, succube della suasione mediatica televisiva. Questo grande elettore sa poco dei problemi della scuola; anche se la mancanza di fondi ha costretto parte delle famiglie a contribuire alle spese correnti di certe scuole (sapone, carta igienica, carta da fotocopie ecc.). In ogni caso può essere ancora ulteriormente manipolato. Tuttavia i sondaggi demoscopici danno il B. molto calato nelle intenzioni elettorali; la sua rielezione è tutt'altro che certa. Perciò egli preferisce restare al governo comprandosi dei parlamentari voltagabbana.

 

15/03 – Elio Galiano

R.

Caro Galiano, grazie del contributo e della testimonianza, che ho letto con molta attenzione e che condivido in pieno. Abbiamo a che fare con una massa di farabutti che, attaccando la cultura, attaccano l'anima della nazione. La causa del loro successo è stata finora l'ignoranza e la disinformazione di una grossa parte dell'elettorato, succube poi della manipolazione mediatica. Forse sperano con questo di riuscire ancora nel loro perfido intento. Ma le ricerche demoscopiche sulle intenzioni di voto dicono che la fiducia in loro è fortemente calata. Attendiamo con ansia che questa vergognosa storia abbia fine.

 

 

28/02 – Urge una soluzione al problema dei Rom, la stanzialità

7/03 – Paolo Veronese

Potresti iniziare con il dare tu l’esempio: ospitarli stabilmente a casa tua!Dopodiché vai dal tuo sindaco e chiedi che metta a disposizione tutte le strutture del comune per la stanzialità dei Rom. Il vostro esempio sarà utile per convincere tutti gli altri comuni e tutti gli altri cittadini a fare altrettanto.

Qui in provincia di Verona sono anni e anni che un comune ha tentato di favorire la stanzialità dei Rom ed ogni tentativo è fallito per la pervicace volontà degli stessi nel sottrarsi alle regole e alle leggi. E' inutile illudersi: sono persone nomadi e non accettano di integrarsi. Questo sia detto senza voler sembrare razzista.

Bisogna, piuttosto che riempirsi la bocca di belle parole, fare i conti con i problemi che comportano le proposte che si fanno. Quale sindaco si farà mai carico di questo problema? Se il consenso è la cosa che conta maggiormente, offrire ospitalità ai rom significa perdere consenso.

L'alternativa appunto è quella che chi dice che bisogna aiutarli a trovare casa e lavoro metta a loro disposizione la propria casa e gli dia lui da lavorare. Non ci sono altre alternative. Forse un'altra  potrebbe essere anche quella di convincere i preti e i vescovoni ad offrire le strutture dei seminari (che sono praticamente vuote) per l’ospitalità dei rom. Vediamo allora se i preti saranno capaci di solidarietà concreta piuttosto che essere promotori di pie esortazioni alla solidarietà (in casa degli altri!).

8/03 – R.

La soluzione non può venire dal singolo cittadino; si tratta di una soluzione globale, che viene dall’istituzione. Si può cominciare coi fondi che già i comuni impegnano a questo scopo; e utilizzando i contenitori vuoti di ogni tipo per l’alloggio almeno iniziale. Ma bisogna che l’intervento sia globale, e che l’alternativa sia davvero il rinvio in patria (ma anche l’accordo con quella nazione per la stanzialità). I grossi comuni potrebbero iniziare a percorrere questa via. Poi, certo, bisognerebbe giungere ad una legge; anzi ad un’ordinanza europea. Ci vuole tempo, e che le idee maturino.

 

7/03 – Andrea Iardella

Le difficoltà nel trovare soluzioni idonee sono molte. "Grazie", anche, alla scarsa disponibilità di tale etnia, rispetto alle tante altre provenienze: dall'Asia, dall’Africa e dal resto di Europa. A Livorno abbiamo  ben presente la comunità Senegalese, sempre pulita e ben vestita, (che mai ha commesso violenze e/o furti).La quale  si arrangia con il commercio spicciolo, accettando anche elemosine senza  pretenderle.

8/03 - R.

Le difficoltà non devono trattenerci dall'affrontare i problemi. Questo vale anzitutto per i sindaci; ma anche per la gente che, pur lamentandosi, non preme per una soluzione dignitosa. L'esempio dei vostri Senegalesi ci conforta.

 

 

21/02 – Questo Parlamento dev’essere sciolto

28/02 – Paolo Veronese

Intanto ilPpresidente ha la facoltà di sciogliere il parlamento sentendo i presidenti delle due camere.

Poi, ammesso che si facciano nuove elezioni, che razza di parlamento vuoi che esca con Berlusconi ancora in circolazione? Ci troveremmo magari con una camera dei deputati a maggioranza berlusconiana e un senato ballerino per concludere cosa? Senza alternative credibili è meglio che tutto rimanga come oggi almeno gli incerti capiranno che così non si può andare avanti.

7/03 – R.

Perché sei così timoroso di nuove elezioni? Le ricerche demoscopiche danno un apprezzamento di Berlusconi assai basso, come anche tu avrai visto. Il documento porta le motivazioni; in particolare il pericolo che questa maggioranza approvi nuove leggi inique, come la pretesa riforma della giustizia, il processo breve ecc. Inoltre il lavoro di questo parlamento è bloccato. Semmai, ciò di cui abbiamo bisogno è un’alleanza strategica di tutte le altre forze per riuscire nell'intento.

 

28/02 – Giuggiole

Si è scordato Schifani.

7/03 – R.

Dici che mi sono scordato Schifani tra i destinatari? in quanto per lo scioglimento il Presidente ha bisogno della sua controfirma per il decreto? Ma si tratta di un personaggio molto squallido, col quale è meglio non aver nulla a che fare, penso.

 

28/02 – athos51

Per far cadere questo governo di criminali e tutti coloro destri e sinistri che lo sostengono e lo giustificano, bisogna assolutamente fare come nei paesi arabi. Napolitano è il migliore sostenitore di questo governo.

Nessuna fiducia ai criminali al potere.

7/03 – R.

Non direi che la Sinistra sostiene questo parlamento; e neanche il Centro (salvo in passato certi atteggiamenti di Casini). Napolitano ha lottato con questo Parlamento, anche se ha evitato la rottura. Non credo sia giusto, né utile, cadere nel qualunquismo.

 

28/02 – Andrea Iardella

  Condivido le tue giuste preoccupazioni ma temo che appelli di questo genere possano portare frecce al vittimismo dell’ineffabile presidente del Consiglio. Immagini cosa potrebbe  succedere se Napolitano esaudisse il tuo appello ? Come minimo  avremmo un notevole incremento di voti, alle  prossime elezioni, per S.Silvio da Arcore? Sempre che non siano sospese, le elezioni, per 10-15 anni.Fino a quando sparirà il berlusconismo,ormai tanto diffuso. Comunque auguri di successo e saluti.

7/03 – R.

Guarda che Berlusconi ha perso molto del suo sinistro e becero fascino; le ricerche demoscopiche lo  dicono. Né ci si può rassegnare a questo stato di cose; bisogna lottare, e il Presidente deve fare la sua parte.  

 

28/02 – Laura

Forse il professore dimentica da chi è stato eletto il presidente e che comunque il parlamento, cattivo o buono, è stato eletto con voto popolare, e che la volontà del popolo è sovrana seppur nei limiti della legge; ma  in questi limiti non è prevista un’azione della presidenza di scioglimento se non in stretta “collaborazione” con il capo del governo che è espressione del parlamento e del popolo.

7/03 – R.

Guarda che Berlusconi è stato eletto con voto popolare; ma questo voto suppone ed esige un comportamento equo e dignitoso. Il popolo italiano elettore di B.- in particolare la "casalinga di Voghera", sua grande elettrice - peccherà d'ignoranza e disinformazione (questo è certo, e di qui viene la fortuna di B.); ma è gente onesta e dignitosa. Queste condizioni implicite nel voto sono ora mancate. Inoltre la volontà degli elettori può mutare lungo la legislatura, e per tante ragioni. Il continuo appellarsi di B. al voto popolare è pretestuoso.

7/03 – Replica

Equiparandomi ad una “casalinga di Voghera”, confermo la mia fiducia al cavaliere in cui non riscontro un comportamento politicamente equo, ed è quanto basta, tanto più di fronte alla totale inconsistenza degli altri politici…

8/03 – R.

Scusa, ma non capisco il gioco. Laura, casalinga di Voghera, conferma il voto ad una persona disonesta e libertina? Non credo che la detta casalinga, se lo sapesse, farebbe questo. La totale inconsistenza degli altri politici, poi, è una falsità bell’e buona. B. sarebbe politicamente consistente? Semmai è persona ignorante, incompetente, presuntuosa e piuttosto cafona, che di politica, cioè di "gestione dello stato" capisce assai poco. Semmai un truffaldino, ad ogni livello, abile nel truffare la povera casalinga.

 

3/03 – Ilderosa Laudisa, Lecce

Il momento è quanto mai grave sul piano internazionale e nazionale. Siamo di fronte ad un precipizio e spesso parliamo di iniezie. E' capace il popolo italiano a mobilitarsi, pacificamente, per difendere la democrazia ed i valori civili basilari? "Sogno" di poter spendere le mie ultime energie per dare un contributo. La vita così avrebbe un senso.

7/03 – R.

Le tue parole mi sono di grande conforto e coraggio. Se il popolo italiano sia capace di mobilitarsi per difendere i valori della democrazia? Dalle ricerche demoscopiche sembra che il favore popolare per B. sia in forte calo. Perché, certo, la sua forza sono l'ignoranza e la disinformazione della gente, sostenute dalla suasione mediatica delle televisioni, in particolare del telegiornale 1, che per molti è l’unica fonte d’informazione. Bisogna lottare con coraggio, a cominciare dall’ambiente in cui ci muoviamo, dalle persone che conosciamo.

 

 

11/02 - Il Ministro Frattini e la violazione della Privacy

14/02 – Dino Cofrancesco, Genova

Ormai veleggi beato nei cieli della faziosità...

16/02 – R.

Quale mai faziosità? Ho solo richiamato il principio della pari dignità e diritto di uomo e donna, che il maschio - specie latino - non ha ancora ben appreso, e che un certo maschio spudorato e arrogante sembra ignori totalmente; così come ignora la sua stessa dignità e quella del paese. Oppure tu sei d’accordo col sultano?

16/02 – Andrea Iardella, Livorno

Quando penso ai tanti problemi che assillano il nostro Paese e a quanto sta avvenendo  nelle Nazioni  nostre dirimpettaie, non riesco, francamente, ad irritarmi contro il Ministro Frattini e contro certi Magistrati. Tanto meno penso di rivolgermi al Presidente della Repubblica (oberato da  ben altri problemi) perché sanzioni certi modi di agire. Vorrei un Paese diverso ove i Ministri facessero i Ministri e dove la "privacy" fosse sempre rispettata e non in funzione della persona  interessata. In quello stesso utopico Paese, vorrei  vedere Presidenti  del Consiglio più discreti nei comportamenti e dove i Magistrati non preparassero le proprie campagne elettorali per farsi eleggere in Parlamento. Cessando di essere strumento di lotta politica. Sono certo che, in quel Paese ,tutto andrebbe meglio. Allora vi sarebbero Presidenti del Consiglio che accettano di presentarsi nei tribunali, evitando di proporre leggi ad personam e di esporsi al ridicolo di fare causa allo Stato, mentre, sia pure pro-tempore, impersonano  lo Stato stesso come Capi del Governo.

Quel giorno, allora, potrei aspettarmi Ministri più rispettosi della privacy. Quella privacy che, ora a destra e manca, viene lesa. Nel frattempo sto, amaramente, alla finestra proseguendo il mio solitario viaggio nella....diaspora. Augurando a te di mantenere l'entusiasmo che hai, nel condurre battaglie di principio, in questo martoriato Paese.

15/02 - R.

Qui, nel documento che abbiamo fatto, il problema è la pari dignità e diritto della donna rispetto al maschio. Un problema che doveva illuminarsi alla coscienza storica già quando gli umanisti scrissero i loro trattati sulla dignità dell'uomo, cioè dell’essere umano. Che invece ha avuto il suo primo momento importante, ma non efficace, nella Dichiarazione dei diritti della donna di Olympe de Gouges, durante la Rivoluzione francese; e poi, un secolo e mezzo dopo, nella Dichiarazione universale dei diritti del ‘48 e in un movimento di vasta portata come il femminismo. Un punto che è ancora in fase di assestamento, ancora ignorato in tutta la costellazione islamica, e in genere nel Terzo mondo. Un punto non ancora saldo neppure in Europa, specie nel Sud.

Il comportamento trasgressivo di un capo del governo su questo punto è di una gravità inaudita; impensabile nei paesi d’Occidente. A parte che il tipo, cafone e sguaiato, senz’alcun senso morale e senza dignità, si rifiuta di dimissionare, continua a mentire  spudoratamente, ad offendere la magistratura, a sottrarsi alla giustizia. Non si tratta di chiacchiere ma di fatti gravissimi. Perciò chi ama la nazione, chi ha pietà delle sue misere condizioni attuali, ne deve parlare, ne deve gridare, come stanno facendo le donne, le più direttamente colpite e offese. In questo caso l'intervento della magistratura milanese è stato puntuale e coraggioso, checché ne dica il sultano e i suoi scagnozzi omertosi, sempre pronti a sostenerlo. Spero che tu non ti sia lasciato irretire dalla polemica dei facinorosi della Destra contro la magistratura.

In questo caso non c'è nessuna privacy lesa; questa è una favola perversa; la legge vale nel pubblico come nel privato. Non credo sia bene stare alla finestra a guardare. Bisogna invece impegnarsi e lottare.

 

 

7/02 - Un Ministro della giustizia specializzato in leggi ingiuste

8/02 – Gianfranco Becchina, Castelvetrano

Mi dispiace, ma non posso non dissentire dalle sue posizioni al riguardo delle iniziative volte a modificare l'attuale sistema dell'apparato giudiziario italiano. Concordo totalmente con lei sulle ragioni che premono nella direzione di quelli che, a suo avviso, rappresentano cambiamenti inopportuni nel nostro sistema di amministrazione della Giustizia. Sono però fermamente convinto che le riforme in cantiere, agli occhi di chi ha a cuore il progresso democratico dell'Italia, non possono che considerarsi indifferibili. L'arroccamento su posizioni di inciviltà giuridica (e non ne mancano) va archiviato fra le cose nefaste che troppo a lungo hanno impedito il nostro progresso. E questo, anche se le ragioni scatenanti del  cambiamento agognato hanno avuto origine dalle trasgressioni, gravi o gravissime, di questo o quello, che si chiami Berlusconi o pinco pallino. E poi, me lo lasci dire, sono molto sospettoso della ventata di puritanesimo che soffia improvvisa sul nostro paese. Dovunque guardiamo, il male dilaga e nessuno ne prova più vergogna. E le censure di qualche novello Catone, ancorché legittime, tradiscono il marciume del suo pulpito. A mio modestissimo avviso, una tabula rasa dell’incredibile arretrato giudiziario, in uno con l’introduzione di regole ferree per il futuro, potrebbe rappresentare un prezzo abbastanza equo da pagare sull’altare del vero interesse dei cittadini. Forse, «non ogni male viene per nuocere».

16/02 – R.

Guardi che nel nostro documento noi non entravamo nei problemi della magistratura, in particolare nel tema della durata dei processi. Dove il guaio attuale è che Berlusconi e compagni non mirano a snellire i processi come tali, ma a mandare in prescrizione i processi del capo e sultano; a sfuggire ai processi, come gli è riuscito nella passata legislatura. E questo è intollerabile.

Non vedo nessuna ventata di puritanesimo; questo lasciamolo dire ad un gaglioffo uomo di parte come Ferrara. Nel nostro documento, come nella rivolta delle donne, è in gioco il principio della pari dignità e diritto di donna e maschio, principio sacrosanto, la cui trasgressione in un uomo politico, importante o no che sia, è intollerabile. Il politico, che rappresenta la nazione, dev'essere esemplare. Altrimenti si ritiri.

 

8/02 – Luciano Corradini, Roma

Purtroppo, con dolore, senza condividere tutti i tuoi giudizi, nella sostanza la cosa pare anche a me di solare evidenza.

16/02 – R.

Grazie, caro Luciano, della tua solidarietà. Vorrei però sapere che cosa ti lascia perplesso, e soprattutto che cosa ti faceva disapprovare il documento precedente che chiedeva le dimissioni di un capo del governo che ne fa di tutti i colori.

 

8/02 – Dino Cofrancesco, Genova

Di tutte le denunce fatte da Piero Ostellino sull’illegalità prorompente - e sul colpe di stato di certi magistrati - non te n'è mai fregato un cazzo e ora vieni a rompere con Alfano.

16/02 – R.

Caro Dino, davvero non ti capisco: io vengo a rompere con Alfano. Tu saresti dunque d'accordo con un ministro della giustizia che fa leggi inique per impedire che si faccia giustizia su di un malandrino come il Berlusca? Spero di no, la tua coscienza liberale non credo approvi l'ingiustizia e il libertinaggio.