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 Utopia e distopia.

Milano, Angeli, 1987; Bari, Dedalo, 1993, pp.379

Scritti di E. Baldini, L. Bertelli, G. Bof, G.C. Calcagno, G. Capone, A. Colombo, V. Fortunati, H.Hudde, S. Manferlotti, M. Moneti, G. Pirola, C. Quarta, A. Rizzi, G. Schiavone, G.Seclì, R. Trousson, L. Tundo, G. Zucchini

Pur nella varietà e vario spessore dei contributi che lo compongono, il libro è mosso da un duplice intento, ch'è anche il nodo della discussione e del dibattito che lo anima.

Anzitutto la rifondazione dell'utopia come progetto della storia, il progetto della società giusta e fraterna che muove la storia intera. Di contro al concetto usuale che ne fa un vagheggiamento irreale e fantastico, o un ideale comunque impossibile; ma anche contro la corrente che lo risolve nel fatto letterario, nel viaggio e nel romanzo.

In secondo luogo la sceverazione dell'utopia dalla distopia ch'è il suo opposto, la società perversa; mentre l' utopia~eutopia è la società buona, la società di giustizia. Non si può dire che il comunismo sovietico fosse un'utopia: era il suo opposto, una distopia.