Conflitto di civiltà ?

A tutt’oggi, nel contesto variegato del pluralismo (ideologico, culturale e religioso) della società italiana, per mezzo del quale le diverse aree si son pattiziamente garantita l’esistenza, nonostante la conflittualità derivante dalla loro eterogeneità, vige ancora un fattore unificante: l’ostilità, confessata o inconfessata, al formarsi di un’area socio-culturale islamica; e ciò perchè alcuni centri di potere in essa dominanti, avendo interesse a che la gente ignori il vero volto dell’Islàm, finanziano un vero e proprio terrorismo masmediatico finalizzato a produrre pregiudizio, fraintendimento e acredine nei confronti dell’Islàm e dei Musulmani.

Un cavallo di battaglia dei summenzionati centri di potere in Occidente è stato, ed è, nell’ultimo decennio, "la dottrina dello scontro di civiltà", che, dopo la caduta del muro di Berlino e l’implosione dell’impero sovietico, realtà storica, peraltro, di produzione europea, ha individuato il nemico del mondo occidentale nell’Islàm.

Ma non avendo il coraggio di dichiarare il loro obiettivo strategico di distruggere l’Islàm, come sistema di vita a misura d’uomo, nel quale non c’è spazio per lo sfruttamento, il sopruso, l’ingiustizia, la manipolazione delle coscienze, la falsificazione e la mistificazione, dicono, ipocritamente, che è l’integralismo islamico il nemico.

La virulenta campagna scatenata contro l’Islàm in queste ultime settimane dalle forze della reazione conservatrice oscurantista e antistorica ed il riscontro positivo che essa trova in una certa parte, grazie ad Allàh minoritaria, del popolo minuto, è una prova dei devastanti effetti della manipolazione delle coscienze, usata a fini elettoralistici da spregiudicati Masaniello e Cola di Rienzo contemporanei, dietro lo spauracchio della perdita dell’identità nazionale "italiana" a seguito della immigrazione extra-comunitaria clandestina dai paesi del mondo islamico. Questi artefici di false immagini, con gli artifici e i raggiri tipici degli imbonitori di piazza, sfruttano, per tirare al loro mulino l’acqua del consenso popolare, il nefasto strumento della generalizzazione ab uno disces omnes, di cui le persone psicolabili sono facilmente vittime. Un padre marocchino picchia la figlia? Dato che il Marocco appartiene all’area culturale dell’Islàm, tutti i musulmani picchiano le figlie. Qualche marito tunisino ha "imposto il velo" alla moglie? Sono i mariti che impongono il velo alle mogli! In qualche famiglia è insorto un litigio coniugale, dove il marito algerino ha alzato la voce? Tutti i musulmani sono prepotenti! La ciliegina sulla torta è la pretesa, anti-costituzionale, di subordinare alla costruzione di una chiesa in Arabia, quella di una Moschea in Italia....L’imàm di non so dove ha spiegato come picchiare la moglie...per spiegare che, nel caso che lo jus corrigendi maritale debba essere usato nella ultima ratio di battere, la "battitura deve essere fatta con delicatezza, con il Corano sotto il braccio e usando lo spazzolino da denti... E subito, questo invito al rispetto della fisicità, viene presentato come insegnamento sadico per usa re violenza senza lasciare segni!!!!

Questa dottrina, la dottrina del conflitto di civiltà, che, per nobilitarsi, assume come suo stendardo l’aquila bicipite degli Asburgo a Lepanto, va denunciata, oggi, in Italia come contraria agli interessi del Paese e nel mondo come contraria agli interessi dell’umanità intera, in questa nostra epoca, entrante della globalizzazione, e va promossa, invece, la dottrina del dialogo e della conviventa pacifica tra le religioni e le civiltà per la salvezza dell’umanità, per dare nuovi orizzonti al futuro, per dare solide basi ad un ordine mondiale, che garantisca a tutti la certezza del diritto, il riconoscimento dei valori morali, la pace, la sicurezza e la prosperità.

Abbiamo nella storia d’Europa l’esempio di un millennio di coesistenza pacifica e fortemente costruttiva tra Musulmani, Seguaci del Giudaismo e Cristiani nell’Andalusia, la Spagna governata dall’Islàm; una coesistenza che ha dato vita a secoli di splendore, promuovendo un progresso civile, culturale e scientifico, senza il quale non sarebbe immaginabile la cosiddetta civiltà occidentale del giorno d’oggi.

Ciò fu possibile perché nella struttura portante dell’Islàm uno dei principi essenziali è il divieto di imporre la visione del mondo islamica e la pratica della vita che su essa si fonda atteso che, nel Giorno del Giudizio, giorno al quale nessuno potrà essere assente all’appuntamento con Dio, Iddio darà il Suo giudizio inappellabile sulla visione del mondo corrispondente alla realtà del mondo. E’ assolutamente falso, pertanto, quello che si afferma in contrario per spaventare le masse e renderle ostili al messaggio di liberazione dell’Islàm.

Per noi Musulmani la coesistenza delle diversità ha un fondamento scritturale inequivocabile: Se il tuo Signore avesso voluto avrebbe fatto degli uomini una comunità unitaria! E anche: Di’: voi avete il vostro credo e il vostro culto ed io ho il mio credo ed il mio culto!

Se noi uomini non abbiamo lo stesso credo e lo stesso culto, abbiamo però in comune il padre, Adamo, che Iddio creò dalla polvere; e per questo siamo tutti figli di Adamo, che è il nostro unico padre e tutti creature umane di un unico Creatore, uno, unico ed uni-personale, il Quale ha dato a tutti noi uomini la dignità di essere portatori di un Suo Spirito e destinatari di una vita eterna ultraterrena. Siamo tutti figli di Adamo e tutti fratelli in Adamo.

Il dovere dei fratelli è quello di essere uniti e di lavorare per il bene della famiglia, avendo l’uno fiducia e rispetto dell’altro. All’interno di questa famiglia c’è un’area di fratelli, che hanno in comune, anche se da prospettive diverse, un credo forte nella dignità dell’uomo, in quanto portatore di valori spirituali e morali, sia dal punto di vista religioso che dal punto di vista laico, ma vi è pure un’area che nega i valori della spiritualità, della trascendenza, del destino ultraterreno dell’uomo, degrada l’uomo a unità di produzione e consumo, riduce la morale alla dottrina de "il fine giustifica i mezzi", propugna la corruzione morale, la disintegrazione delle famiglie, promuove ed esercita lo sfruttamento economico, la rapina delle risorse, il sopruso, organizza il crimine a livello scientifico con l’impiego delle più avanzate tecnologie, manipola le coscienze delle audiences sempre più numerose con i mass media per convogliarle verso comportamenti di auto-lesionismo di massa. Poi, oltre ai disastri di cui sopra nel regno dell’uomo, derivanti dall’attività umana, ci sono le catastrofi naturali, la desertificazione, il buco nell’ozono, l’inquinamento dell’acqua, della terra e dell’aria, le epidemie, lo sterminio per fame.

Noi Musulmani proponiamo agli altri religiosi ed agli uomini laici di buona volontà di rinviare al Giorno del Giudizio, in cui noi crediamo, le nostre divergenze teologiche e ideologiche e di fare fronte comune per difendere il diritto dell’uomo al rispetto della sua dignità di persona. Come? Lottando insieme per sradicare l’ingiustizia nella distribuzione delle risorse alimentari, porre fine alle discriminazioni razziali, neutralizzare e debellare le malattie epidemiche, proteggere l’ambiente, difendere la sacertà della vita, promuovere le condizioni sociali, culturali, economiche, politiche idonee a garantire la pace e la sicurezza delle nazioni e dei popoli. Si presenta, oggi, come necessità storica epocale la instaurazione di un dialogo costruttivo tra diversi mondi: un dialogo, che vada oltre le dichiarazioni di principio e avente per obiettivo la realizzazione di un organo di coordinamento con funzioni di programmazione e la creazione delle strutture operative idonee alla realizzazione dei fini. Questo organo di coordinamento dovrebbe elaborare la programmazione concreta degli obiettivi da realizzare e degli strumenti per l’acquisizione delle conoscenze scientifiche nei diversi campi d’azione e delle risorse personali e materiali; e le strutture operative, una volta istituite, dovrebbero eseguire i programmi di lavoro per la realizzazione degli obiettivi nei diversi campi d’azione. Solamente nel lavoro in comune per la difesa dell’uomo dalle minacce alla sua vita materiale e spirituale, portate avanti dal materialismo filosofico e pratico, che sta a fondamento di tutti i sistemi di dominio dell’uomo sull’uomo, potranno, Allàh volendo, essere rimossi gli ostacoli, che derivano da giudizi di valore fondati su pregiudizi e distorsioni, che esistono e resistono nell’area del religioso. Il Kerigma dello Spirito e l’annuncio della Buona Novella deve essere rivolto a coloro che le false ideologie hanno mutilato della spiritualità, violando l’integrità dell’uomo, cioè verso l’esterno dell’area spirituale nella quale l’uomo ha un destino ultraterreno, perché gli sforzi fatti all’interno di questa area non solo non modificano i rapporti di forza con l’esterno, ma, distraendo forze difensive dalle frontiere dello Spirito, creano vantaggi strategici per l’Avversario.

E la lode appartiene ad Allàh

il signore dell’Universo.