Si festeggia il carnevale romano
LA FESTA PIU’ DIVERTENTE E PARTICOLARE DELL’ANNO
Tradizioni, costumi e dolci tipici del carnevale

Il carnevale è una festa di maschere, di scherzi e di allegria.
La parola Carnevale significa “togliere la carne”, si riferisce ai giorni prima della dell’inizio della Quaresima, periodo di digiuno, di rinuncia e di penitenza prima della Pasqua, secondo la tradizione cristiana.
Prima della Quaresima era tradizione preparare dei banchetti (per chi se lo poteva permettere) con libagioni a base di carne per poi passare ad un periodo di astinenza e di preghiera.
Le origini del Carnevale vanno ricercate in antichi riti: chi era uso lavorare la terra nel periodo che andava dai primi dell’anno all’inizio della primavera, celebrava riti propiziatori per il ritorno della luce e per la fertilità dei campi.
Oggi il periodo che precede la Quaresima, Carnevale appunto, si celebra con maschere scherzose e gioiose e consumando cibi anche grassi, in particolare i dolci: il CAUSONE NAPOLETANO che è simile ai tortelli.
Poi ci sono le ZEPPOLE, la loro ricetta non si trova solo nei libri di cucina ma anche nei libri di storia. Sono dei dolci molto antichi di cui era goloso anche il vice ré di Napoli.

Anna - Matteo D.

 

 

LE MASCHERE

Il carnevale è una festa mascherata che diverte i più piccini.
Le maschere tradizionali dagli anni passati che provengono da diversi paesi sono:

 

 

PULCINELLA, maschera originaria della Campania, inventata probabilmente intorno al XVI secolo. Pulcinella è un contadino poverissimo, impiega tempo ed energia, per trovare il modo di mangiare.Ha due gobbe, una sulla schiena ed una sul petto. Pulcinella indossa una bianca casacca e larghi pantaloni, anche essi bianchi. Egli si copre il viso con una maschera nera, dal lungo naso adunco.
Con il tempo, la maschera di Pulcinella è divenuta il simbolo del popolo napoletano.

PANTALONE, è la caricatura del mercante, tirchio, sospettoso e avaro. Quando la classe borghese consolidò le proprie posizioni, si
modificò anche questa maschera. Nel secolo scorso, Pantalone incarnò l’immagine del buon padre di famiglia. All’inizio, chiamato il magnifico, prese poi il nome di Pantalone de’ Bisognosi. Ha un vestito rosso e un mantello nero, come quello dei mercanti DALMATI del XV e del XVI.

GIANDUIA: rappresenta lo stereotipo del contadino finto tonto, gran mangiatore e bevitore. Il suo appellativo, Gianduia, deriva dall’espressione piemontese “ Gioan d’ la douja”, che vuol dire Giovanni del boccale. Veste con una giacca marrone, un panciotto giallo, parrucca e calze rosse. Gianduia è un personaggio popolare piemontese e la sua origine è attribuita al burattino G.B. Dsale, 1808.

 

Pensiamo, parliamo e scriviamo

N°4 Marzo 2006

ARLECCHINO: (dal francese antico, Helequin, nome di un diavolo buffone, nelle leggende medioevali francesi).
È un servitore poverissimo, che non ha i soldi neppure per rattoppare il proprio vestito, con stoffe dello stesso colore!
Affamato e infreddolito, Arlecchino, con la sua furbizia, cerca di Sbarcare in Lunario e di sfuggire alle prepotenze dei ricchi e dei più forti.
La maschera di Arlecchino è caratterizzata da pezzi di stoffa multicolore, cuciti insieme

COLOMBINA: è una servetta impicciona e pettegola,spesso rappresentata in coppia con Arlecchino. Furba e vanitosa, è stata protagonista di molte commedie, in Italia e in Francia, sin dal XVI secolo.

BRIGHELLA: anche lui, come Arlecchino, fa parte della famiglia dei servitori.
Indossava dei pantaloni ed un cappello, venne rappresentato in livrea da servitore.

 

 

CARNEVALATA DOLCE

Il 21 febbraio in classe abbiamo organizzato una gara di dolci tipici del Carnevale a cui hanno partecipato nonne e mamme dei nostri compagni; ecco i dolci che hanno preparato per noi per passare un felice pomeriggio.


La nonna di Sara ha fatto la dimostrazione e la preparazione delle chiacchiere, questi sono gli ingredienti: 500 gr. di farina - 5 gr. di sale - 125 gr. di zucchero - 2 cucchiai di zucchero a velo - 3 tuorli - 2 o 3 uova - 4 cucchiai di olio - 1 bicchiere di rum -1/2 bicchiere di vino

bianco - 2 bustine di vanillina.
La mamma di Giovanni ha preparato le frittelle, ecco qui gli ingredienti: 500 gr. di farina di grano duro - 250 cl di acqua - 15 gr. di lievito di birra - un pizzico di sale.
La mamma di Martina ha partecipato facendo i fagottini a sorpresa, ecco qui gli ingredienti che ha usato: 1 rotolo di pasta sfoglia
1 barattolo di Nutella.
La nonna di Alessia ha preparato un'altra ricetta di chiacchiere in questo modo:
ingredienti: 500 gr. di farina - un pizzico di sale - 2 uova - 2 arance spremute - 100 cl tra olio e vino bianco - 1 cucchiaio di zucchero - 1 bustina di vanillina.
La mamma di Marco Rosti ha dimostrato un altro tipo di frittelle:
ingredienti: 250 ml di acqua - 50 gr. di burro - 1 pizzico di sale - 150 gr. di farina bianca - 100 gr. di fecola - 50 gr. di zucchero - 1 bustina di vanillina - ripieno di crema - 3 o 4 uova intere
- mezza bustina di lievito - zucchero a velo
La nonna di Yuri ha preparato la torta di mele cosi’:
ingredienti: 500 gr. di farina - 5 uova - 250 gr. di zucchero - un bicchiere di latte - un limone grattugiato - 4 o 5 mele - una bustina di lievito
La mamma di Matteo che e’ anche zia di Maria Teresa ha preparato la sua ricetta speciale di chiacchiere:
ingredienti: 500 gr. di farina - 1 uovo intero - 4 tuorli - una buccia di limone grattugiata - 30 gr. di burro - 2 cucchiai abbondanti di zucchero - un bicchiere di rum (liquore) - vermut (quanto basta) e fare una pasta non troppo dura.
Alla fine abbiamo mangiato tutto quanto e’ stato preparato e abbiamo votato il dolce migliore: le chiacchiere di Sara
Per noi e’ stato divertente passare uno speciale pomeriggio con nonne, mamme e zie dei nostri compagni che ci hanno riempito la pancia di cose buone.
Maria Teresa, Sofia, Virginia

 

 

Grande successo alle Olimpiadi di Torino
Torino al centro del mondo con lo sport
Specialità vecchie e nuove appassionano gli italiani

Le olimpiadi invernali sono tornate, in Italia; 50 anni fa si svolsero a Cortina, quest’anno si sono svolte a Torino; venerdì 10 febbraio c'è stata l'inaugurazione. Yuri Chechi battendo sull'incudine, con un martello, fece uscire dai lati dell'incudine delle fiamme. In seguito le varie nazioni sfilarono davanti a milioni di persone provenienti da ogni parte del mondo. Quando tutte le nazioni finirono di sfilare si accese la fiaccola olimpica.
Durante il percorso della fiaccola, partita da Olimpya, ci sono state proteste da parte dei NO GLOBAL che ostacolarono in tutti i modi il percorso della fiaccola.
Alle Olimpiadi si sono visti vari sport, alcuni conosciuti come: sci di fondo, slalom gigante, combinata nordica, pattinaggio su ghiaccio, e altri nuovi come snobord, coorling, bhiatlon, freestyle. Ci stiamo appassionando a questi nuovi sport tanto coinvolgenti e divertenti. L'Italia ha vinto 4 medaglie Oro, 6 medaglie Bronzo.
La cerimonia di chiusura è avvenuta domenica 26 febbraio.
Il 10 marzo inizieranno le paralimpiadi (olimpiadi dei portatori di handicap) e si concluderanno domenica 19 marzo.


Marco O, Ruben, Enrico, Pietro


NOI POETI
Città di luna (Ivan)
Al sorgere della luna
la città che,
fino ad allora
nelle tenebre della notte
era immersa,
si rivela.
Si rivela colorandosi,
grazie alla chiara luce della luna.
I muri,
caldi di giorno,
si mostran sotto la pallida
e fioca luce.
Appena,appena si vedono
Le sagome delle fragili
case fatte di niente.

Chiara notte (Marco O)
La luna è sorta ,
e un po’ di vento salì.
La luce è poca,
ma per vedere la luna
ce n’è fin troppa.
Si vedono profili di case
Con i loro tenui colori.
La luna è
Meravigliosa:
sembra
aver addosso
gioielli color oro.

Una giornata speciale con veri campioni
Al nostro torneo di basket ospiti Vittorio e Danilo Gallinari
Si è concluso il nostro corso di educazione motoria con una bella sorpresa

Lunedì 13 Febbraio abbiamo organizzato un torneo di basket perché quella era l’ultima lezione di Fabio, l’istruttore di educazione motoria.
Ci siamo divisi in quattro squadre:tre formate da sette giocatori,la quarta formata da sei. Le squadre erano soprannominate “A-B-C-D” , gli incontri erano A contro D e B contro C.
Quando i perdenti, cioè A e C, si sono sfidati nel bel mezzo della partita è arrivato Vittorio Gallinari con suo figli Danilo. Abbiamo interrotto la gara per alcuni minuti per accogliere i nostri ospiti.
Quando è stata ripresa ha vinto la squadra C formata da:Leo, Ruben, Ivan, Francesco, Alice e Sara. Dopo ognuno di noi, munito di carta e penna si è fatto fare l’autografo dai due giocatori. Intanto, gli facevano qualche domanda tipo: quanto siete alti? Gallinari ci ha risposto: io 2.06 metri mentre mio figlio 2.05 metri.
Nell’ultima sfida ha vinto la squadra B formata da Gabriele, Marco, Lorenzo, Mirco, keren e Anna. Ha ricevuto una coppa di cartone e delle caramelle come premio.
Saliti in classe, prima del rinfresco abbiamo intervistato i due campioni.
Queste sono le domande che gli abbiamo rivolto:

1.Vi siamo piaciuti come giocatori di basket in erba?
Moltissimo, non pensavamo foste così bravi
2. Sig. Vittorio, ci può raccontare la sua folgorante carriera?
E’ difficile raccontare con poche una carriera che mi ha dato tante soddisfazioni. Ho avuto la fortuna di vincere coppe e scudetti e ciò mi ha regalato quelle emozioni che solo uno sport può dare
3. Hai giocato contro squadre americane?
Sì, a Milano. E’ stata un’esperienza bellissima perché per noi quei giocatori erano un mito che vedevamo solo in televisione; averli come avversari e marcare Julius Erewen è stata una grande emozione.
4.Come si diventa un campione come lei?
Il segreto è fare sport, divertirsi e tentare di provare sempre qualcosa di nuovo.
5. Danilo, come è iniziata la tua carriera?
Ho iniziato a giocare a quattro anni; da quest’anno gioco da professionista nel Pavia.
6. Giocheresti in America?
Sì, ma ora devo finire di studiare.
7.L’altezza aiuta in questo sport?
Sì, anche se ci sono campioni che non hanno una grande altezza, ma tanto talento e volontà.

Grazie, è stato un vero piacere conoscervi.

Yuri, Gabriele, Marco R, Luca

Una giornata da scienziati
Gita al Museo della Scienza e della Tecnica
La cellula e l’energia gli argomenti trattati

Siamo partiti entusiasticamente da scuola alle ore otto e trenta in punto il giorno otto febbraio e Siamo arrivati a Milano, in piazza San Vittore al Museo della scienza e della tecnica.
Giorni prima ci siamo divisi in due gruppi; chi voleva fare il laboratorio della cellula e chi quello dell’energia quindi, entrati nel Museo ci siamo separati. I bambini che facevano il laboratorio della cellula hanno visto le loro stesse cellule. Ci raccontano:-“Siamo entrati nel laboratorio guidati da una signora che ci ha fatto sedere su degli sgabelli e ci ha chiesto da cosa erano formate le cellule. Noi abbiamo risposto secondo le nostre conoscenze. La guida ci ha poi dato uno spazzolino apposta per prelevare alcune cellule dall’interno della nostra guancia per poi mostrarcele
Ai microscopi abbiamo messo le nostre cellule su un vetrino e lo abbiamo ricoperto con un copri-vetrino. La guida ha preso il vetrino di un nostro compagno per vederlo al microscopio; all’inizio abbiamo notato che la cellula di una fogliolina di una pianta acquatica era rettangolare rispetto ad una cellula umana che è rotonda e trasparente; quindi la signorina ci ha fatto mettere un colore, prima blu e poi rosso, sotto al copri-vetrino. Abbiamo osservato al microscopio che con il blu si vedeva meglio il nucleo invece con il rosso si vedeva meglio la forma della cellula.
Quando abbiamo finito abbiamo depositato il vetrino in una ciotola e siamo usciti dal laboratorio.”
I bambini del laboratorio dell’energia raccontano:-“ Noi siamo stati in un laboratorio in cui vi erano molti oggetti. La guida ci ha fatto togliere


 

 

GIOCHI IN FAMIGLIA

di Giovanni, Marco o., Matteo D.

Gioco n°1

Questo è il TANGRAM
Con i suoi pezzi quale dei due gatti si forma?

 

 

 

 

 

Gioco n°2

 

i giubbotti e gli zaini e ci ha fatti sedere davanti ad un ripiano con sopra due scatole, una con il fondo di alluminio colorato di nero e una col fondo di alluminio del suo colore naturale. Sopra le scatole c’era una specie di lampada che emanava molto calore e una fioca luce arancio-rossa. La guida ha poi chiamato due di noi (Matteo e Gabriele) e ha acceso la lampada/ stufetta per fare scaldare le due scatole; poi ha messo, attraverso due fori, due termometri per misurare la temperatura delle due scatole. Avevano la stessa temperatura ma al tatto era più calda la scatola con i fondo nero perché il nero assorbe la luce (e il calore) mentre il bianco li riflette.

Capito questo discorso abbiamo visto alcuni tipi di pannelli solari. Ce n’erano di quelli che riscaldavano l’acqua e di quelli che producevano energia. Noi lo abbiamo trovato un modo interessante per risparmiare soldi e per non inquinare l’ambiente. La guida ci ha mostrato anche un “forno” che assomigliava molto ad una sonda spaziale. Questo “forno” aveva intorno specchi di alluminio che servivano per concentrare il calore. Abbiamo anche visto come funziona una centrale idroelettrica e come può funzionare un oggetto che solitamente va con le pile usando però un pannello fotovoltaico (che funziona con la luce) collegato all’oggetto con un filo di rame. Poi abbiamo prodotto e immagazzinato energia pedalando su una bicicletta. Durante la visita al Museo abbiamo visto vecchi macchinari che per funzionare usavano diverse fonti di energia. E’ stato emozionante vedere questi modellini di macchinari inventati da persone famose, ma abbiamo fatto un po’ di confusione perché si “saltava” da un’ epoca all’altra.
I gruppo dell’energia ha visto anche da vicino il TOTI, un sottomarino - e non sommergibile- lungo, alto e nero. Alla fine ci siamo riuniti, siamo saliti sul pullmino e siamo tornati a scuola. E’ stata un’esperienza unica e bellissima!!!


Leonardo, Ivan,Alessia, Francesco

DUE ATTIVITA’ CHE CI HANNO VISTI PROTAGONISTI

Un open day per mostrare la scuola ai genitori degli alunni della futura prima



Per presentare i lavori svolti in questo e negli scorsi anni scolastici, ai genitori dei futuri bambini di 1°, abbiamo organizzato un open day svolto sabato 21 gennaio alle ore 10.30.
In quella giornata c’erano diverse attività da presentare per questo ci siamo divisi i ruoli.
Ciascuno di noi aveva un incarico tra cui: Leonardo e Matteo B. dovevano far vedere le videocassette delle nostre bellissime recite; Pietro illustrava il nostro sito www.tgquinte.org , mentre Mirco faceva vedere i nostri super giornalini intitolati “MONDO QUINTE”. Ivan spiegava i giochi matematici, Anna presentava l’orologio degli angoli, mentre Marco O. mostrava il tangram, un gioco cinese per osservare le figure equiestese. Martina e Federica illustravano i lavori di educazione all’immagine di 5°A mentre Alice, Sara ed Alessia quelli di 5°B.
I bambini di 5° presenti dovevano giungere un quarto d’ora prima per ripassare il discorso che dovevamo dire e posizionarsi ciascuno nei propri spazi.
Alle 10:30 sono arrivati i genitori che si sono divisi in 5 gruppi in ogni classe, noi appena li abbiamo visti ci siamo emozionati e non sapevamo cosa dire; in particolare Matteo perché il suo compagno Leonardo era arrivato in ritardo.Infine è arrivata la direttrice che ha radunato tutti i genitori e le maestre in 5°B e ha spiegato più approfonditamente l’organizzazione della scuola ai genitori interessati. E’ stata una giornata movimentata, ma e’ stata eccezionale tanto che ci hanno fatto un grande applauso per il nostro lavoro e noi ci siamo sentiti felicissimi.

Federica, Matteo B., Mirco

Un momento intenso per ricordare le vittime dell’olocausto

Il 27 Gennaio 2006 abbiamo organizzato una giornata per ricordare l’evento della liberazione degli ebrei dal campo di concentramento di Aswhiz. Ricordiamo che l’uccisione di massa è stata una pratica tristemente diffusa in vari momenti del novecento. La lotta agli ebrei fu fin da principio uno dei punti politici del programma di Hitler. Egli riteneva che la popolazione ebraica fosse il principale nemico dei tedeschi. Nel corso dei secoli ci furono molte altre persecuzioni come quella ai cristiani nell’antica Roma: infatti nel 64 d.C. incolparono l’imperatore Nerone per aver svolto la prima e feroce persecuzione contro i cristiani; nel Medioevo gli ebrei vennero rinchiusi in quartieri delle città circondati da alte mura: i ghetti.
La giornata della memoria, è stata rimandata a venerdì 3 Febbraio a causa del maltempo.
La serata si è svolta in Comune presso la sala consiliare dove alcuni di noi di quinta e dei bambini di quarta e della scuola media, abbiamo letto dei brani riguardanti l’olocausto. Dopo di che si è guardato il film “JONA CHE VISSE NELLA BALENA” che racconta la storia di un bambino che fu deportato in un campo di concentramento dove perse il padre e la madre. Questo bambino diventato grande, oggi è uno scienziato e vive ancora ad Amsterdam.
Per concludere la serata abbiamo letto un’ultima poesia: ”Lettera al figlio”.
Alla fine di questa serata molto significativa, è stato offerto un rinfresco.
Questa serata per noi è stata molto significativa, appunto perché non bisogna dimenticare.

Alice, Martina, Sara

Orizzontale
2) 0,003x10
4) 100 - 7 da
5) 8 centinaia

Verticale
1) 10 alla settima (10)7
3) 1037 + 8901

Gioco n°3

Unisci i punti da 0,1 a 2,5 - Cosa ottieni?

La risposta è A

Soluzione