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Tu costantemente sopravvaluti l'importanza
di tuo fratello nella tua vita. Da un lato, vorresti incolparlo di tutti i tuoi problemi e
crocifiggerlo come hai fatto con me; dall'altro, vorresti metterlo su di un piedistallo e
venerarlo come veneri me.
Ti riesce, comunque, difficilissimo trattare tuo fratello alla pari.
Quando ti ho chiesto d'amare il prossimo come te stesso, ti ho dato una regola di
comportamento semplicissima da seguire. Sfortunatamente, però, se non ami te stesso, non
potrai certo amare il prossimo.
Imparare ad amare te stesso e imparare ad amare tuo fratello vanno di
pari passo: non puoi amare tuo fratello e odiarti, né amare te stesso e odiare lui,
perché ciò che senti per gli altri rispecchia ciò che provi per te stesso.
In questo senso, le interazioni con tuo fratello ti aiutano a vedere
cosa devi perdonarti. Perdonarlo per i suoi torti nei tuoi confronti, lo aiuta solo se
egli riesce a sua volta a perdonarsi. Allo stesso modo, essere perdonato da tuo fratello
per i torti commessi nei suoi confronti, ti aiuta solo se ciò ti permette di perdonare te
stesso.
Ricevere il perdono dagli altri è necessario solo se tu pensi che lo
sia. Se lo è per te, così come per molte altre persone, diventa importante allora
chiedere scusa: chiedere perdono agli altri dimostra che sei pronto a
cambiare opinione sull'accaduto e ciò è un importante primo passo di questo percorso.
Però non commettere l'errore di attribuire a tuo fratello il "potere" di
perdonarti perché, così facendo, collochi il potere al di fuori di te, dove non può mai
essere. Chiedi pure il suo perdono ma, se egli te lo nega, non pensare che il perdono non
ti apparterrà mai. In realtà, ti appartiene sempre e coloro che negano il perdono, lo
negano solo a se stessi.
Se ti scopri a condannare tuo fratello, sii certo che non è lui che condanni, ma una
parte di te che non riconosci e di cui ti vergogni. Percepire l'inadeguatezza in tuo
fratello non può farti star meglio, perché aggrava il tuo senso d'indegnità.
Non otterrai giustizia né salvezza attaccando tuo fratello. Per favore, vedi le cose per
quello che sono: ogni chiodo che conficchi nella mano di tuo fratello ti inchioda alla
croce ed io ne sono la prova. Perciò resterò sulla croce nella tua percezione finché
cesserà ogni attacco. Fino ad allora, tu ed io avremo qualcosa in comune: l'essere stati
crocifissi.
Nei rapporti con tuo fratello hai una semplice scelta: trovarlo innocente o colpevole.
Devi compiere questa scelta ogni giorno, ogni ora, ogni momento. Con ogni pensiero
imprigioni tuo fratello o lo liberi. Una volta compiuta la tua scelta nei suoi confronti,
riceverai lo stesso giudizio.
Non puoi arrivare al paradiso respingendo tuo fratello, né lo raggiungerai portandolo
sulle spalle. Ad ognuno di voi sono stati dati i mezzi per scoprire la propria innocenza.
Semplicemente riconosci tuo fratello, e
benedicilo nel suo cammino. Se ti chiede aiuto, daglielo con gioia, ma non cercare di fare
per lui quello che egli deve fare per se stesso.
Ci vogliono dei confini ben definiti se vuoi agire entro essi: non dare
a tuo fratello la responsabilità della tua pace e della tua felicità e non assumerti
responsabilità della sua. Egli non è qui per salvare te, né tu sei qui per salvare lui.
D'altro canto, libera tuo fratello da ogni tuo rancore e non trattenere
l'amore per lui in alcun modo. Poiché tentare di togliergli la sua felicità significa
attaccarlo e imprigionarti nella morsa della paura e dei senso di colpa.
Non evitare le richieste d'aiuto di tuo fratello; lascialo lavorare al
tuo fianco quanto vorrà e, quando sarà pronto a partire, porgigli gli auguri e dagli
cibo ed acqua per il viaggio senza trattenerlo, o costringerlo a rimanere, contro la sua
volontà.
La libertà di tuo fratello simboleggia la tua e pertanto, lascia che
egli vada e venga con disinvoltura; dagli il benvenuto quando viene e salutalo quando va.
Non puoi fare di più, ma questo è sufficiente. Abbi cura d'ogni sconosciuto in questo
modo, ed io ti mostrerò un mondo nel quale la fiducia è tornata e regna la carità.
Ama il tuo prossimo come te stesso. Rendilo ugualmente importante senza
sacrificarti per lui né chiedergli di sacrificarsi per te. Aiutalo quando puoi e accetta
il suo aiuto con gratitudine quando ne hai bisogno. Questo scambio, semplice e dignitoso,
è un gesto d'amore e d'accettazione che dimostra fiducia e considerazione reciproca.
Più di questo è troppo, meno è troppo poco.
Tratto da "Amare senza
condizioni"
(Paul Ferrini)
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