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Una bella domanda!
E la risposta non è banalmente semplice e cioè "Il
radioamatore è uno sperimentatore del mezzo radio" (fonte
wikipedia) ma qualcosa di molto diverso...
In effetti neppure i radioamatori sanno bene come e dove
sia nata questa passione che è oltretutto ciclica, nel
senso che una volta "contaminato", il radioamatore, anche
a distanza di anni, resta sempre tale e se per caso avesse
venduto (orrore/errore!) la sua stazione per "cambiare
vita" tornerà a sfogliare i giornali specializzati e
sicuramente interverrà a qualche "fiera"... per
riacquistare, di nuovo, una stazione rtx, ma soprattutto,
orgoglio degli orgogli, una antenna!
E già, l'antenna, questa sconosciuta, con la quale abbiamo
sempre un rapporto travagliato ma a volte anche felice,
sempre intenti a controllare se il ros sia giusto, se sia
tirantata a sufficenza, se sia sufficentemente "grande" e
sempre in ansia quando il corrispondente ci passa un
rapporto, che secondo noi, è troppo basso.
Preoccupati, a volte a ragione, per il nemico n° 2 del
radioamatore: il vento ! Notti insonni con l'orecchio teso
in attesa che non
si verifichi l'evento tragico, incubo degli incubi.
E già perchè il radioamatore ha diversi nemici letali da
cui non si può difendere; chi è il nemico n°1 ? ovviamente
i fulmini! Discussioni infinite se sia meglio mettere a
massa o no l'antenna, le tecniche per riportare il cavo
fuori dalla stazione radio e lo stress quando abbiamo
dimenticato "attaccata" l'antenna e non possiamo correre a
staccarla!
Altro nemico del radioamatore, anche se non letale, è il
vicino di casa, preoccupatissimo della vostra antenna e
dei problemi che potrà dargli; infatti qualunque apparato
elettrico (dal frigorifero fino ad arrivare al computer)
presente in casa sua comincerà a non funzionare più
dall'apparizione della vostra antenna, che avrà, per il
vostro vicino, una sinistra caratteristica: quella di
emettere onde radio 24 ore al giorno.
Sarà anche inutile spiegargli il perchè la vostra antenna
non necessariamente deve attirare i fulmini e rimarrete
per lui, che vi guarderà sempre più "storto", il pazzo
della radio, quello che crea interferenze e disturbi.
Beata ignoranza (sempre che il radioamatore non esageri,
però, con la potenza...).
Il radioamatore è anche, anche se non lo confessa
apertamente, un romantico, un sognatore; sogna del paese
che ha appena collegato, se lo figura nella mente, si
immedesima nel suo corrispondente come a volersi quasi
sovrapporre a lui per poter vivere le sensazioni di quei
posti lontani ed esotici, che magari non vedrà mai nella
sua vita se non attraverso gli occhi della sua
immaginazione.
Ma la sua utilità, in casi di eventi funesti come
alluvioni, terremoti, incidenti, è nota: torna subito con
i piedi per terra ed in pochi minuti è pronto a
trasmettere e coordinarsi con gli altri radioamatori con
il fine principe di rendesi utile a chi si trova in
difficoltà.
Potrebbe sembrare che esso abbia tutti i pregi del mondo,
ma non è così, in quanto l'uomo che si cela nel
radioamatore segue la sua individualità e riporta tutte
quei difetti di carattere che sono propri della sua
condizione di "umanità".
Comunque, senza voler andare troppo sul sofistico, il
radioamatore è e resterà sempre un ragazzo, un boyscout
felice di poter giocare con la sua radio, felice di
poterla far funzionare, e anche se sa perfettamente come
essa funzioni, in prima battuta penserà ad essa come
qualcosa di "misterioso". |
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