DICONO DI COLTANO E LA SUA SITUAZIONE....

 

ANCHE LA RAI ABBANDONA COLTANO
ORMAI ILLEGGIBILE L'OPERA DI MARCONI IN TOSCANA

 

Autore: Luigi Cobisi *

Nell'area di Coltano, a pochi chilometri da Pisa sulla strada dell'Arnaccio, Marconi installò all'inizio del secolo appena trascorso un importante centro trasmittente intercontinentale. A differenza di quanto accaduto in tutti i paesi del mondo, dove i luoghi marconiani sono oggetto di rispetto e cura, le vicende storiche di Coltano hanno segnato la totale distruzione dell'impianto. Fu nell'ottobre del 1906 che una stazione radiotelegrafica fu messa a disposizione di Guglielmo Marconi nella allora tenuta reale. Su un'area di cento ettari la stazione operò fin dal 1911 collegando l'Italia alle colonie e a paesi lontani. Le antenne erano disposte su sedici torri di ferro, poste su due linee. Ogni traliccio, alto 45 metri, reggeva un telaio di antenna in legno di ulteriori 25 metri di altezza da cui si dipartivano i fili dell'alimentazione del segnale e quelli dell'energia elettrica che veniva prodotta in loco da un generatore.
Svolte egregiamente le proprie funzioni durante la Prima Guerra mondiale, l'impianto si arricchì nel 1921 di altre antenne e trasmettitori che lo resero il più grande in Europa per comunicazioni intercontinentali.
Con la Seconda Guerra Mondiale il centro subisce danni irreparabili. Scomparsi già per effetto degli eventi bellici (gli Alleati portarono qui migliaia di prigionieri italiani alla fine della II Guerra mondiale in condizioni terribili) tutti i tralicci, perfino i loro basamenti gialli di cemento, che solo pochi anni fa ancora rendevano leggibile il reticolato delle antenne, sembrano spariti. Ridotto ad un rudere la palazzina di controllo e ­ è notizia di questi ultimi mesi ­ viene ridotto e praticamente abbandonato anche il centro RAI che ospita i trasmettitori a onda media di Pisa. Dario Pieracci, un radioascoltatore di Pontedera, è forse il primo ad essersi accorto, all'inizio di dicembre 2000 che il segnale di RadioDue trasmesso da Pisa-Coltano su 1116 kHz era sparito a vantaggio di comunque un altro segnale di Radio Due proveniente da Bologna. Lo ha scritto ai lettori del newsgroup sulla radiofonia in italiano e le reazioni non sono mancate. Saverio Meloni, un altro radioamatore della zona, dava intanto notizia che il traliccio di Coltano risultava molto più corto del passato. E in effetti, riprendeva Dario Pieracci, il traliccio "ufficiale" di RadioDue (quello alto 120 m) è stato smantellato 6 o 7 anni fa per la vetustà dell'infrastruttura; il progetto era di sostituirlo ma il Comune di Pisa una volta smontato vietò alla RAI di montarne un altro. Cosicché la RAI è stata costretta a trasmettere da un traliccio di riserva alto 51 m con conseguente diminuzione della potenza (da 25 kW a 10 kW); la stessa cosa vale anche per RadioTre su 1305 kHz. RadioUno su 1062 kHz viene invece trasmesso da un'antenna filare orientata Nord-Sud lunga circa 40 m. Dismesso anche
Filippo Giannetti, un terzo radioamatore che lavora a Pisa, riceveva intanto conferma da fonti RAI che Pisa, e quindi la Toscana Tirrenica, sono ora servite dall'impianto di Montecarlo (Principato di Monaco) su 702kHz che copre tutta la fascia tirrenica e le coste francesi fino alla catalana Costa Brava. Un'informazione ­ che dopo qualche incertezza ­ ha fornito anche la Rai riguarda lo spegnimento contemporaneo dei trasmettitori di Coltano, Alessandria e Genova. Radio 2, dunque, arriva dall'estero. Ma soprattutto il centro marconiano va perdendo il suo ultimo legame con la radiofonia. Lo stato in cui vengono infatti tenuti gli impianti restanti lo dimostra. Eppure qualche anno fa, auspice la sezione ARI (Associazione dei radiomatori italiani) di Pisa, si tenne a Coltano una indimenticata mostra radiofonica con la promessa di un interessamento da parte delle autorità (oggi la tenuta è divenuta parte integrante del Parco litoraneo pisano che comprende anche San Rossore e Migliarino) per il luogo dove Marconi, già prima della Grande Guerra, comunicava con il Canada e l'Eritrea e dove ­ accanto ad una natura straordinaria ­ deve ritrovare posto anche la storia della radio. La mobilitazione dei radioamatori non basta più.

  

*L'Autore, Giornalista iscritto nell'Albo della Toscana, è il neo-eletto Presidente dell'European Dx Council (EDXC), associazione europea che riunisce varie associazioni nazionali di appassionati radioascoltatori delle stazioni broadcasting nazionali ed internazionali. Luigi Cobisi da molti anni ai vertici del radioascolto italiano ha ottenuto il giusto riconoscimento per un'attività assidua che spazia dall'ascolto radiofonico, agli articoli di informazione sulle maggiori riviste del settore, fino ai libri di divulgazione.

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