Italo Calvino, Furti... ad arte...
« L'idea che l'artista sia proprietario di qualche cosa, è un'idea abbastanza tarda.
Da principio l'arte di rubare (l'arte) non c'è perché lo stile è qualcosa di generale,
un modello ideale.
Nell'arte classica lo stile è un modello da raggiungere, che tutti devono raggiungere [...]
Si può dire che l'arte nasce da altra arte, così come la poesia nasce da altra poesia.
Anche quando uno pensa di far parlare il proprio cuore o di imitare la natura,
di fatto già imita delle rappresentazioni, magari senza rendersene conto.
[citazione: cosciente: per riconoscimento o parodia
inconscia: involontaria, reminiscenza ]
Ogni opera è patrimonio comune [...]
Nello stesso tempo, dalle opere degli altri può prendere la spinta necessaria per
non ripetere te stesso [...]
La necessità d'inventare una storia è una cosa relativamente moderna.
Gli antichi si rifacevano a qualcosa che c'era già: il mito. [...]
un qualche cosa di dato che si ricrea, che si reinterpreta [...]
fino al periodo pre-romantico
[...] Proprio quando ho cominciato a fare delle cose più "mie", veniva fuori Stevenson da tutte le parti,
magari anche senza che io me ne rendessi conto. >>. 1
1. Italo Calvino, "Furti ad arte" (art. del 1980), in Mondo scritto e non scritto, Milano, Mondadori, 2002, Oscar Mondadori, pp. 67-83