Echi e Voci dal Mito, di Carmine Valendino, pubblicato da Lampi di Stampa di Milano, propone al lettore una piacevole opera: per alcuni sarà una bella lettura, ma per i lettori più “smaliziati” sarà possibile rinvenire vari piani di lettura, addentrandosi così nel mondo antico attraverso alcune delle figure più significative del mito, della tragedia e dell’epica della Grecia antica. Il libro è diviso in alcune sezioni (Gli uomini e le donne; Le coppie famose; Le donne celebri; Gli eroi; Le divinità; I morti; l’introduzione è affidata ad un Prologo e la conclusione ad un Epilogo) e attraverso rimandi da una sezione all’altra si ha una sorta di scrittura “labirintica” di grande effetto. Tutto il libro è svolto attraverso monologhi o dialoghi dei personaggi rappresentati, senza che mai ci sia l’intervento del narratore: una forma sperimentale di scrittura che rende e restituisce atmosfere e ideali di quel mondo all’origine della nostra civiltà.

L’opera si colloca tra rivisitazione del mondo antico e osservazione del mondo contemporaneo: molti sono gli elementi posti in stretta comunicazione tra passato e presente, perché molti sono i dubbi, le ansie, le ricerche che caratterizzano il senso d’esistere dell’uomo d’oggi come quello di centinaia di anni fa. Condizione femminile, rapporto con la divinità, la guerra, la pace: tutte condizioni che valgono oggi quanto ieri. Su tutto questo si basa il libro: l’allegoria del Mito è una dimensione che fa da riferimento per ciò che è la ricerca del senso, non erudizione.

Un’opera d’esordio dalle proporzioni di mosaico o di affresco, in cui l’uomo d’oggi può senz’altro rispecchiarsi con le proprie piccolezze e grandezze, con i suoi sogni e i propri tormenti. Una coraggiosa opera, avvolgente nel tono e nel linguaggio solenni. Un’opera di narrativa che ha momenti lirici struggenti e di profonda rivelazione, semplice e solenne nel contempo.

Carmine Valendino è nato a Margherita di Savoia (FG), è laureato in Lettere e da vent’anni insegna Italiano e Storia in un Istituto Superiore della provincia di Milano. Sul territorio è piuttosto conosciuto per la sua attività di conferenziere su temi di Letteratura italiana (Verri, Beccaria, Manzoni, Foscolo, Petrarca, Leopardi, Dante, Pascoli, i Futuristi, i Crepuscolari, Corazzini, Gozzano…), su temi di Letteratura medievale (i lirici provenzali, i lirici tedeschi del Medioevo, El Cid, la Chanson de Roland, I Nibelunghi, il Beowulf, il ciclo “Tristaniano” di Béroul, Thomas e Goffredo di Strasburgo).