La Chiesa di Sant’Orsola (o del Purgatorio), situata
all’inizio dell’omonima e stretta via del centro
storico di
San Giovanni Rotondo
(FG), è indubbiamente la più ricca di arte tra
quelle
della cittadina garganica, ma non è tra le più
antiche.
Infatti essa fu costruita a partire dal 1596 e fino al 1600, in stile
barocco, su un terreno donato da don Giovanni Verna, membro della
nobile famiglia la quale possedeva il proprio palazzo quasi di fronte
alla chiesa medesima e contribuì fattivamente alla sua
costruzione ed al suo abbellimento.
Dal 1628 all’interno della Chiesa di S. Orsola era
attiva la
Congrega delle Anime del Purgatorio, che dieci anni dopo ottenne il
titolo più privilegiato di Arciconfraternita dei Morti con
bolla
papale, grazie all’interessamento della stessa famiglia Verna.
Dunque la ragione per cui questa chiesa, consacrata fin
dall’inizio alle Anime del Purgatorio, venne dedicata a S.
Orsola, vergine e martire bretone, risiede proprio nel fatto che questa
santa venne considerata patrona della buona morte, oltre che del
matrimonio, ed invocata contro le guerre. La
sua festività
ricorre proprio oggi 21 ottobre.
A questo periodo risalgono i primi restauri sempre finanziati
dalla
famiglia Verna, a cui seguirono quelli del 1694 e del 1704-1705, nel
corso dei quali la chiesa si arricchì di preziosi stucchi
barocchi con influssi rococò, realizzati da maestranze
leccesi.
Il 2 maggio 1663 il Papa Alessandro VII concesse l’indulgenza
plenaria per le Anime del Purgatorio all’altare maggiore che
fu
dichiarato privilegiato. Nel 1733, seguendo un precedente progetto del
sacerdote don Giovanni Verna, l’Arciconfraternita
acquisì
talune case presso la chiesa per realizzarvi un monastero di suore
orsoline, ma l’impresa non andò a buon fine.
Nel frattempo la chiesa continuò ad arricchirsi di opere
d’arte e documentarie. Nel giorno 29 aprile 1769
l’Arciconfratenita dei Morti ottenne il riconoscimento di
ente
civile e morale, con relativi privilegi, grazie ad un decreto di
Ferdinando IV di Borbone, Re delle Due Sicilie.
La Chiesa di Sant’Orsola presenta un’alta
e monumentale
facciata (foto 1 e 2) coronata da un timpano spezzato sotto al quale
è una finestra, anch’essa sormontata da un analogo
elemento architettonico, la quale è raccordata mediante una
cornice a rilievo al sottostante portale. Questo aggetta leggermente
dal piano della facciata, è realizzato in breccia e presenta
in
chiave una conchiglia rovesciata.
Ai lati della facciata vi sono due nicchie contenenti rispettivamente
la statua di S. Francesco (quella di sinistra) e quella di S. Antonio
da Padova (quella di destra). Le due statue, alte circa 130 cm, sono
antecedenti alla costruzione della chiesa stessa e provengono da quella
di S. Francesco, oggi non più esistente, che faceva parte di
un
convento oggi trasformato in Municipio. Il campanile a vela (foto 3)
è disposto a sinistra della facciata, trasversalmente ad
essa, e
contiene due campane di cui la più piccola è
seicentesca
e l’altra porta la data 1856 con l’effigie di
S.Antonio da
Padova.
Il sontuoso ed armonioso interno (foto 4), ricco di
decorazioni a
stucco e di opere d’arte, è ad unica navata con le
pareti
laterali scandite ognuna da cinque profonde arcate, mentre
l’arco
trionfale e l’altar maggiore, capolavoro di scultura barocca
napoletana (foto 7), dividono dal resto della chiesa il retrostante
coro ligneo seicentesco, riservato all’Arciconfraternita dei
Morti e sovrastato dalla tela del Purgatorio (foto 8
dipinta da Nunzio de
Nunzi nel 1797 e che misura cm 360×200.
La parete laterale sinistra (foto 5) presenta a partire
dall’ingresso in ognuna delle cinque arcate rispettivamente:
- la tela della Madonna di Loreto di scuola napoletana ed un bacile in
rame lavorato a sbalzo nel XIII o forse nel XV secolo con la scena
dell’Annunciazione;
- il seicentesco altare del Crocifisso in cui il crocifisso attuale,
intensamente espressivo, è ottocentesco e sostituisce quello
seicentesco ora conservato in sacrestia;
- l’altare marmoreo di S. Antonio di Padova, di inizio
Ottocento,
la cui statua originale è conservata in sacrestia;
- il pulpito ligneo che ospita il crocifisso delle benedizioni e
sovrasta l’ingresso della sacrestia;
- la tela della Madonna col Bambino, S. Gaetano da Thiene ed anime del
Purgatorio (1655) nella zona del coro.
La parete laterale destra (foto 6) presenta a partire
dall’ingresso in ognuna delle cinque arcate rispettivamente:
- la seicentesca tela della Deposizione, di scuola napoletana;
- il monumentale e scenografico altare settecentesco di S. Orsola,
realizzato in pietra e gesso, in cui la statua lignea attuale della
santa, realizzata nel 1970, sostituisce la precedente statua della
Madonna del Buon Consiglio, ora conservata in sacrestia;
- l’altare ottocentesco e marmoreo di S. Biagio;
- il pulpito ligneo contenente un prezioso organo cinquecentesco
tuttora funzionante (foto 9) e sovrastante un piccolo ambiente
contenente le statue settecentesche di S. Pasquale, S. Giuseppe, S.
Giovanni Battista ed una piccola statua lignea di S. Orsola, alta 50 cm
e rinvenuta nella sottostante cripta che fu luogo di sepoltura dei
confratelli e di alcuni notabili sangiovannesi fino al 1856;
- la seicentesca tela di Santi Vescovi nella zona del coro.
Coi restauri iniziati nel 1928, il pittore milanese Natale
Penati si
adoperò nel affrescare gli episodi della vita di S. Antonio
di
Padova entro le cornici della parte più alta delle pareti
dell’interno della chiesa che sono comprese tra le finestre,
nonchè il Martirio di S. Orsola (firmato e datato 1930)
sulla
volta in corrispondenza della navata (foto 10), mentre nella porzione
di volta sovrastante il coro l’artista eseguì
quello
ritraente le anime del Purgatorio mentre vengono condotte dagli angeli
al cospetto di Gesù Crocifisso.
La sacrestia della Chiesa di S. Orsola è un vero e
proprio
museo d’arte sacra contenente oltre ai paramenti ed agli
arredi
sacri, i reliquiari di S. Biagio, S. Antonio da Padova e S. Gaetano da
Thiene, le statue un tempo custodite in chiesa, manoscritti e bolle
pontificie e persino un lavabo scolpito nel 1659.
La Chiesa di S. Orsola, purtroppo è normalmente
aperta al
pubblico solo durante le funzioni che si tengono alle ore 7:30 nei
giorni feriali ed alle 9:00 in quelli festivi. Tuttavia è
possibile visitarla in altri orari durante la Settimana Santa, la
Vestizione delle Madonne (14 e 15 agosto), le feste di S. Biagio (3
febbraio), di S. Pasquale (17 maggio), di S. Antonio da Padova (13
giugno), di S. Gaetano da Thiene (7 agosto), di S. Orsola (21 ottobre),
dei defunti (1 e 2 novembre), dell’Immacolata Concezione (8
dicembre), nonchè durante le visite guidate estive ed i
concerti
di musica sacra organizzati dall’Arciconfraternita dei Morti.
San Giovanni Rotondo (FG) in occasione della
festività di S. Orsola (21 ottobre), e si compone della
presente
descrizione e delle sottostanti dieci immagini che ne illustrano i
contenuti.
Settimana
Santa a San Giovanni Rotondo
I riti della Settimana Santa in
Puglia sono da sempre, come in gran parte del meridione
d’Italia, fortemente sentiti e coreografici.
San Giovanni Rotondo non sfugge
a questa forte devozione.
Proponiamo di seguito il programma religioso
della Settimana Santa a San Giovanni Rotondo.
I riti iniziano il Giovedi Santo
con la Visita ai Sepolcri, cio con le
marce tradizionali verso le chiese aperte alla visita dei fedeli.
Nella Chiesa di Santa Orsola, dove opera
l’Arciconfraternita dei Morti, si svolgono le celebrazioni.
Qui si inizia alle ore 21 con il canto dei Salmi e si finisce con il
“terremoto”, ovvero un forte boato cui segue lo
spengimento delle luci dopo le 22.30 circa.
Il Venerdi Santo c’e
la Processione del Perdono per le vie di
San Giovanni Rotondo con le statue dell’Addolorata e di Gesu
che, in processione per strade diverse, poi si incontrano.
Dalle 13 e sino alle 16 c’e lo Stabat Mater nella
Chiesa di Sant’ Orsola, con la Passione di
Cristo.
Qui ci saranno le celebrazioni e poi la processione
dell’Addolorata con il Cristo Morto.
I credenti e i turisti potranno poi approfittare per una
visita ai luoghi di San Pio da Pietralcina.
-
foto 1
-
foto 2
foto 3
foto 4
foto 5
foto 6
- foto
7
foto 8
foto 9
foto
10
Devo dire che la
Chiesa di
S. Orsola non è un santuario ma una rettoria inclusa nel
territorio della parrocchia di S. Leonardo abate che è la
Chiesa
Madre
di S.Giovanni Rotondo.