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    Paul Bakolo Ngoi "Colpo di testa" Fabbri Editori
    Recensione di Gabriella Bona (gabri.bona@libero.it)
       
       
    “Kinshasa ha abbandonato i suoi ragazzi. Per loro il futuro non è più sui banchi di scuola, ma sulla strada. Non si conta più il numero dei giovani che non riescono a completare la scuola d’obbligo. I ragazzi crescono senza oggi né domani”. 
    In Congo la miseria, le malattie, la mancanza di opportunità condannano i bambini e i ragazzi a una faticosa sopravvivenza, all’arte di arrangiarsi, al furto pur di mangiare qualche cosa. E la storia di Bilia, narrata da Paul Bakolo Ngoi nel libro per ragazzi “Colpo di testa” è la storia della maggior parte dei ragazzi congolesi: in carcere per aver rubato quattro banane, incontra altri giovani come lui, conosce la durezza dei guardiani, vede sfuggire la possibilità di una vita decente. 
    Poi la vita di Bilia cambia e sarà un pallone a dargli la speranza, grazie a Riccardo, un italiano innamorato dell’Africa che non si lascia sfuggire l’opportunità di portare Bilia in Italia, di farne un calciatore, di diventare il suo procuratore. 
    Una storia di difficoltà e di speranza, di coraggio, di amicizia e di calcio: un calcio che è dapprima una sfida - quando l’idea di permettere alla squadra del carcere di incontrare la squadra dei ragazzi del quartiere sembra irrealizzabile ma poi diventa pian piano realtà e permette a Bilia di mettersi in evidenza, di uscire dalla prigione e di viaggiare verso l’Italia – e diventa, in seguito, un modo per progettare un futuro per sé, per chi è rimasto in Africa, per aprire nuove possibilità in un futuro in cui Bilia crede appassionatamente. 
    Un pallone, un colpo di testa, il gol che fa esplodere la gioia e tenta di far diventare realtà un grande sogno. 
       
    gabriella bona 
   
 
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