(ANSA)
- ROMA, 28 APRILE
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Difficoltà economiche, guerre
civili, malattie infettive, inquinamento e denutrizione mettono a rischio
la vita e la crescita cli 150 milioni di bambini in Europa centro-orientale:
lo afferma il libro dell’Unicef, il fondo dell’Onu per l’infanzia, "La
generazione minacciata".
Presentato ieri a Helsinki dal campione
mondiale di scacchi Anatoli Karpov e dal direttore
regionale dell Unicef John Donohue, il libro testimonia attraverso fatti,
statistiche e fotografie il modo in cui i problemi economici e sociali
hanno segnato la vita di milioni di bambini e ado1escenti.
"I bambini - sottolinea
l’Unicef -pagano un prezzo terribile nelle guerre
civili, negli scontri e conflitti etnici della
regione: migliaia e migliaia di bambini sono uccisi nel fuoco incrociato
dei combattimenti, feriti e mutilati, separati dalle famiglie, resi orfani
e senza un riparo, affamati e traumatizzati".
"La crisi attuale del Kosovo -
prosegue - è un esempio eclatante,
ma nell’intera regione altri tre milioni di bambini sono stati sradicati
e sono divenuti profughi o srollati all’interno dei toro stessi paesi
La salute dei bambini dell’ex Urss e
dell’Europa centrale e orientale - secondo l’Unicef
- si deteriora in modo drammatico per le epidemie
(l’Aids è in rapida diflusione), le violenze, le tensioni, l’inquinamento
e la mancanza di servizi.
Il Parlamentino di Piverone dimostra
una sensibilità acuta e sofferta per tutto quanto concerne la condizione
dei bambini nel mondo. Praticamente ogni settimana siamo costretti a confrontarci
con situazioni di sofferenze gravi.
Questa settimana è l’ex impero
sovietico e i paesi satelliti che mostrano le conseguenze del loro fallimento.
Una dissoluzione che porta con sé guerre, ma non solo. E’ anche
un tessuto sociale, dove esistevano forme di solidarietà e di difesa
dei deboli, che si è disgregato.
E, come spesso accade, i piccoli subiscono
i contraccolpi peggiori.
Che dire? Forse la caduta del comunismo
ha provocato un’ubriacatura di capitalismo e di individualismo che ha aggravato
i problemi. Non credo si debba guardare al passato con nostalgia, ma credo
si debba avere uno spirito critico sul presente. Senza solidarietà
una società si distrugge.
Da parte nostra rimangono due obiettivi.
Il primo è l'aiuto umanitario a chi è nella miseria. Il secondo
è contribuire a creare un mondo dove esistono regole contro i prepotenti
e a difesa dei più deboli. E’ possibile.
beppe scapino