MONTALTO DORA - E’ ormai una bella realtà
la rassegna “Piemonte al cinema. Il cinema diffuso”, che viene proposta
da alcuni anni dalla Regione, dall’Aiace e dall’Agis in collaborazione
con l’Anica: 25 locali coinvolti, in altrettanti piccoli e medi centri
delle province piemontesi, presentano una selezione di 6 pellicole della
passata stagione, caratterizzate da un livello qualitativo elevato e da
motivi diversi che le rendono tutte interessanti. C’è “L’assedio”,
una strana storia d’amore sullo sfondo di Trinità dei Monti tra
un impacciato pianista inglese e la sua cameriera, una donna africana sposata
a un insegnante prigioniero politico; "A vendre", della giovane regista
francese Laetitia Masson, presentato a Cannes; “La balia controverso film
di Marco Bellocchio, tratto da Pirandello; il Wim Wenders tutto cubano
di “Buena Vista Social Club”; “Central do Brasil”, toccante lavoro di Walter
Salles dedicato all’infanzia”; il cupo giallo, molto francese “Il colore
della menzogna” di Claude Chabrol; “Conversazione private”, con Liv Ullmann
che, da attrice favorita di Bergman (che peraltro ha curato la sceneggiatura),
è passata dietro la macchina da presa; “Elizabeth”, grandioso affresco
in costume realizzato dall’indiano Shekhar Kapur; l’eccellente e crudo
film danese “Festen” di Thomas Vinterberg; “Fuori dal mondo”, in cui Giuseppe
Piccioni tratteggia con finezza i dubbi e i malesseri di una suora; il
celebrato, solare e divertente “Gatto nero gatto bianco” di Emir Kusturica;
il curioso e rumoroso “Lola corre del tedesco Tom Tykwer"; il surreale
“Orphans” di Peter Mullan, uno degli attori favoriti di Ken Loach; la Serbia
dolente, Belgrado in particolare, ritratta da Goran Paskaljevic in
“La polveriera”; “Svegliati Ned”, divertente e tenero come pochi, dell’inglese
Kirk Jones; infine “Tango”, che Carlos Saura ha voluto dedicare a una delle
sue passioni.
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