ALICE CASTELLO - CON UN
CONCERTO DEL GIOVANE E VALENTE LUCA ANTONIOTTI
L’antico splendore
dell’organo
Inaugurato sabato, al termine
di accurati restauri
ALICE CASTELLO - Il monumentale organo
di Alice Castello è tornato agli antichi splendori. Nel dicembre
1996 - sulle colonne di questo giornale - concludevo un articolo dedicato
allo strumento alicese con queste parole: "... da Alice stanno giungendo
notizie confortanti sulle sorti di questo strumento, ci sono concrete possibilità
che l'organo festeggi il bicentenario nel suo originario splendore ...".
L'auspicio si è avverato con ben tre anni di anticipo rispetto alla
data della ricorrenza citata. Questo grazie a molti, accomunati da un unico
intento: ricreare quegli stimoli, quel comune sentimento, quello "spirito
di squadra" che ha contraddistinto la popolazione di Alice nei primi anni
dell'Ottocento, all'epoca della costruzione dell'organo.
Da quel dicembre '96, numerose
le tappe significative: la paziente opera di studio sui numerosi documenti
antichi, i diversi sopralluoghi sullo strumento per ricostruirne la storia,
una storia fatta di numerose modifiche, trasformazioni, ridimensionamenti
(devo a questo punto espressamente ringraziare i due parroci di Alice per
l'accoglienza, la cordialità e la pazienza ...).
Nel marzo 1999 l'atteso
smontaggio; a questo punto si sono svelati gli ultimi enigmi che né
i documenti né i sopralluoghi avevano chiarito: lo strumento era
in origine molto più imponente nel Ripieno (6 file di canne in più)
e molto più ricco nei registri di "strumentazione".
Tutto il materiale fonico
viene trasferito nei laboratori dell'organaro Italo Marzi a Pogno (No),
qui avviene il riordino e il restauro di ogni componente; vengono accantonate
le parti ritenute non originali e vengono ricostruite le parti mancanti
seguendo le forme, i materiali e le metodologie di lavorazione tipiche
di Giovanni Bruna, autore del prezioso strumento.
Un anno di paziente e certosino
lavoro, il restauro del grande somiere "a vento", la ricostruzione su modelli
originali delle meccaniche e delle canne mancanti, il lavaggio e la "messa
in forma" del consistente nucleo di canne antiche, infine il rimontaggio
in sede e l'accordatura nella tarda primavera di quest'anno.
L'organo ha ripreso il
proprio posto nell'elegante cassa, che nel frattempo è stata pulita
con scrupolo e rispetto della cromia originale.
Il concerto inaugurale
si è tenuto sabato 8 luglio alle ore 21.00; alla tastiera un organista
di grande talento: (e per giunta alicese) Luca Antoniotti. Dopo aver
suonato i più importanti organi europei ed esser stato protagonista
dei maggiori festival organistici, ha dato un saggio della sua arte su
quello che possiamo considerare il suo primo strumento. Il programma
allestito ha spaziato dal Seicento di Frescobaldi, alla scuola francese
di Marais fino alla scuola tedesca di Buxtehude e di tre esponenti della
nutrita famiglia Bach.
Un viaggio affascinante
tra Sei e Settecento, un viaggio nella timbrica e nella sonorità
di un prezioso organo antico; il maggiore strumento dell'organaro Giovanni
Bruna conservato e funzionante.
Uno strumento splendido,
un organista di gran classe, un programma molto interessante sono state
le premesse per una serata davvero da ricordare.
adriano giacometto
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