SAN BENIGNO - DIOCESI RIUNITA
CON IL NUOVO VESCOVO NEL GIORNO DI PENTECOSTE
La
pace vuole dispiegare le ali
Celebrata in Fruttuaria la
Festa della Chiesa Locale
NEL SEGNO DEL CAMMINO,
DEL POPOLO, DEL SUO PASTORE
La celebrazione della festa della Chiesa
locale a San Benigno, nella Parrocchia della Beata Vergine Assunta, tempio
della millenaria Abbazia di Fruttuaria, tenutasi domenica 23 maggio, solennità
di Pentecoste, alla presenza del suo Vescovo Mons. Arrigo Miglio, ha risposto
alle aspettative ed agli intenti proposti.
IL SENSO DEL CAMMINO
E DELLA PACE
Chiesa in cammino, è stato più
volte ripetuto e sottolineato. E a San Benigno si è camminato, realmente
e simbolicamente. Si è partiti dalle tre chiese più significative
per la vita sociale: San Grato, San Nicolao e San Sebastiano (e i borghi
sono una delle essenze della comunità civile, con il loro mondo
fatto di tradizioni, di lavoro, di valori umani e religiosi) per giungere
al centro, nella chiesa madre che in sé assomma ed esalta in unità
le singole particolarità.
Uno da nord, per le genti dell’Eporediese,
l’altro da sud est, per le terre del Po, L’altro da ovest per il Canavese
dei monti: questi i punti da cui è partito il cammino verso il centro,
il Ricetto, l’antico rione La ‘drint, all’ombra delle torri, della chiesa,
del campanile. E se cammino significa marcia, marcia significa anche pace.
Lo slogan della pace, commentato da alcuni tabelloni e articoli dell’Osservatore
Romano è stato, come a dire, pregato e cantato, e la richiesta è
diventata umile e ferma implorazione di vita e liberazione. In prima fila,
nelle loro azzurre divise e con bandiere arcobaleno, gli scouts con striscioni
dalle piccole grandi frasi ad effetto, Pax Christi e i movimenti per la
pace.
IL SOFFIO DELLO SPIRITO
La solennità della basilica settecentesca
ha contribuito alla scenografia di un evento che ha colpito intensamente
i fedeli ivi raccolti. Al canto corale della Cantoria, ha fatto il suo
ingresso la processione del popolo, del clero, del Vescovo: Mons. Arrigo
Miglio ha quindi concelebrato con Mons. Luigi Bettazzi e con una cinquantina
di presbiteri.
Le parole di Mons. Miglio hanno riproposto
tutte le ematiche: l’importanza delle comunità ecclesiastiche locali
(pur chiamate talvolta a ricerche di nuove "unita" territoriali e pastorali),
l’universalità della Chiesa alla conclusione del millennio, la pace
che deve essere non solo vissuta ma quasi sofferta se vuole essere espressione
di vera condivisione. Infine il soffio dello Spirito.
E il soffio dello Spirito è sceso
in un’atmosfera carica di suggestione quando, sono stati amministrati i
Sacramenti del Battesimo ad un adulto trentenne e della Confermazione ad
altri 12 giovani. Al termine della funzione Mons. Miglio ha passato la
parola a Mons. Bettazzi, anche con fraterno umorismo: "Se fosse un Vescovo
emerito normale lo avremmo sempre tra noi... siccome è un Vescovo
emerito speciale, dobbianio prenderlo al volo quaìido c’è.
Come oggi". E domenica, come sempre, da lui abbiamo sentito una testimonianza
diretta sulla guerra, assieme al saluto del patriarca di Belgrado.
BENVENUTO VESCOVO
ARRIGO
La festa della Chiesa locale ha richiamato
la comunione del popolo di Dio che è in Ivrea già nelle Vicarie,
con le veglie del sabato sera; è stata una festa di tutta la Diocesi
attorno al suo Vescovo appena nominato; ma è stata anche una commozione
per i sambenignesi ospitare per la prima volta ed in una cerimonia ‘ufficiale"
così intensa Mons. Miglio. Benvenuto a Fruttuaria, quindi, Vescovo
Arrigo, in questa terra che fu di frutti delle messi e dello spirito. Ma
anche, secondo il suo stimo ancora più antico, fructuariensis locus,
luogo dei fructus-agnelli. Come un simbolo
accetta, con il nostro augurio, questa immagine di Buon Pastore. E grazie
per averci onorati dicendo che quello di Fruttuaria è il libro più
bello da sfogliare per la nostra storia.
marco notario
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