RONDISSONE - La costruzione
della ferrovia ad Alta Velocità rischia di spazzare via un pezzo
del passato di Rondissone. Si tratta della piccola chiesa di san Rocco,
che sorge sulla provinciale che porta a Torrazza, a ridosso del ponte sull'autostrada
Torino-Milano. Proprio la vicinanza alla A4 sembra aver già causato
qualche dissesto alla struttura: sul piazzale antistante la chiesa sono
ben visibili avvallamenti e crepe che potrebbero essere stati prodotti
dalle continue vibrazioni dovute al traffico pesante; vibrazioni che non
hanno risparmiato l'edificio stesso nel cui interno, ma anche sui muri
perimetrali, sono ben visibili crepe (e ogni tanto piovono calcinacci).
Nei progetti della Tav,
la società che si occuperà dei cantieri per la nuova ferrovia,
sono tracciate due gallerie che passeranno sotto alla chiesa, e a qualche
decina di metri dovrà sorgere una stazione di rifornimento di carburante.
La reazione del paese non si è fatta attendere. Già nello
scorso anno, in occasione della Conferenza dei servizi di Roma, il sindaco
Maurizio Martin aveva esposto il problema e la Tav si era impegnata a realizzare
uno studio di mitigazione di impatto ambientale e paesaggistico proprio
rispetto a San Rocco; nella richiesta si era affiancata anche la Soprintendenza
per i Beni ambientali e architettonici torinese che, dopo un sopralluogo
effettuato dai propri esperti, in una lettera indirizzata al parroco, don
Gino Casardi, al sindaco e all'ente Autostrada, sottolineava la presenza
delle crepe, la preoccupazione per la particolare posizione in relazione
alla costruzione della nuova linea ferroviaria e la speranza in un intervento
di restauro.
Fra i lavori più
urgenti, una ristrutturazione del tetto per evitare infiltrazioni d'acqua
e soprattutto un recupero della facciata, ornata da pregevoli stucchi;
in ultimo, ma di primaria importanza per la salvaguardia dell'edificio,
e soprattutto per l'incolumità di tutti i fedeli che lo frequentano,
la valutazione della situazione statica, in rapporto alla sua vicinanza
all'autostrada ed al quadruplicamento veloce della tratta ferroviaria Torino-Milano.
I tempi di apertura dei cantieri della Tav stringono, ma dall'ente non
è giunta ancora nessuna rassicurazione. "Se sarà necessario
fermeremo i lavori", ha sentenziato il parroco durante la Messa celebrata
la scorsa settimana proprio sul sagrato della chiesa. Stretti intorno a
lui,molti fedeli che non hanno intenzione di vedere spazzato via un pezzo
di storia del paese, ma soprattutto un luogo caro alle tradizioni di tutta
la comunità.
annarita scalvenzo