BOSCONERO - La sera di mercoledì
9 maggio, organizzata dal Comune, si è tenuta, nel salone-palestra
sottostante le scuole elementari, un riunione sulla lotta alle zanzare.
Il "problema zanzare", molto sentito nel paese come nel resto del territorio
non solo canavesano, è stato preso in considerazione dall'amministrazione
comunale che nel 2000 si è fatta promotrice di una iniziativa coinvolgendo
un gruppo di comuni limitrofi. Approfittando di una legge regionale del
'95 che finanzia per il 50% i progetti di lotte alla zanzare a basso impatto
ambientale, si è costituito un consorzio fra alcuni comuni con capofila
Rivarolo.
La legge (il cui finanziamento
ha già subito riduzioni da parte della Regione) detta le linee guida
dello studio e degli interventi. La sera di mercoledì si è
voluta informare la popolazione sulle operazioni già condotte a
termine. Il pubblico presente non era numeroso, ma ha partecipato attivamente
al dibattito. Il vice sindaco Paolo Mosciatti, incaricato dal Comune di
seguire l'iniziativa, ha presentato ad inizio di serata Rosanna Vigliocco,
la dottoressa-agronomo, coordinatrice tecnico-scientifico del progetto.
Attraverso una serie di
diapositive i presenti sono venuti a conoscere ciò che è
stato realizzato nel primo anno. Nell'ampio territorio dei comuni che fanno
parte del consorzio sono stati individuati i focolai larvali e predisposte
le relative mappe. Sono quindi stati catturati campioni adulti con trappole
di anidride carbonica. E' stata poi fatta una classificazione di adulti
e larve catturate con relativa classificazione dei dati e la progettazione
degli interventi in allestimento in collaborazione con la scuola media
"Gozzano" di Rivarolo.
La lotta vera e propria
si effettuerà nel 2001, con l'eliminazione dei focolai larvali,
l'immissione di pesci in fontane, laghetti ed eventualmente in risaie.
Si effettuerà una ricerca di focolai domestici, e per questo è
stata ritenuta molto importante la collaborazione dei cittadini.
Per le zone di campagna
la stagnazione dell'acqua (unica causa del deposito di larve) è
dovuta all'incuria dei fossi e dal non livellamento di strade e terreno.
Nelle proprie abitazioni bisognerebbe eliminare tutti i contenitori inutilizzati
in cui ristagna l'acqua. Sarebbe molto utile coprire i bidoni-deposito
che servono per l'irrigazione e avere l'avvertenza di far scorrere ogni
tanto abbondante acqua nei tombini. Queste operazioni andrebbero effettuate
almeno ogni sei giorni, perché questo è il tempo limite per
non permettere alle larve di schiudersi nell'acqua stagnante.
I trattamenti dei tecnici
incaricati dell'operazione saranno effettuati solo su focolai non eliminabili.
Si distribuirà soprattutto il Bacillus thuringiensis israelensis
(B.t.i.), un batterio che uccide le larve ma è innucuo per altri
insetti acquatici, pesci, anfibi, uomo e altri mammiferi.
Al termine della riunione
si è promessa una propaganda informativa su questo importante tema,
coinvolgendo pure la popolazione scolastica.
g.d