La scorsa settimana il settimanale "Il
Canavese" sottolineava come nel primo se-mestre di quest'anno ad Ivrea
i matrimoni civili superavano quelli concordatari. E' un dato sul quale
mi pare giusto soffermarsi. Onestamente credo non ci si debba meravigliare
troppo. Chi cerca di comprendere la realtà eporediese ha avuto modo
da tempo di constatare che si è passati da una situazione di secolarizzazione
ad una di scristianizzazione. Il compito delle comunità cristiane
non è più limitato alla ricerca di nuove forme di linguaggio
per poter comunicare. Deve invece ri-proporre un messaggio partendo dal
nulla o quasi. Se questa analisi è valida non dobbiamo stupirci
se assistiamo ad un progressivo allontanarsi dai sacramenti. Es-si rischiano
di essere estranei all'orizzonte vitale di molti nostri concittadini. Per
molti forse non è neppure segno di una scelta matura, ma di un nuovo
conformi-smo. Per il credente però sorge l'urgenza di un'evangelizzazione.
Un'evangelizza-zione capace però di dare significati nuovi a matrimonio,
sessualità, erotismo e re-sponsabilità.
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