1965 - 1998
Occupazione
a picco
Dalla fabbrica di macchine per ufficio,
trasmessa dall’Ing. Adriano Olivetti, alla realtà attuale del Gruppo
Olivetti ci sono state trasformazioni radicali che hanno modificato in
modo sensibile le strutture industriali, commerciali ed amministrative
olivettiane. Dalla produzione di macchine meccaniche a quella di macchine
elettroniche, dallo sviluppo dell’informatica a quello delle telecomunicazioni,
nell’arco di 33 anni il mondo Olivetti è stato modificato in modo
imprevedibile e traumatico, ma è sopravvissuto.
Un elemento di analisi
di questa rivoluzione di un apparato industriale complesso può essere
anche la lettura del numero dei lavoratori impegnati nei vari anni in questa
grande impresa, uomini e donne protagonisti dei successi ed anche di sconfitte.
I dati che si presentano
sono sintetici, a cadenza quinquennale, a partire dalla presidenza del
Prof. Bruno Visentini; si tratta del numero di addetti calcolati alla fine
di ogni anno:
1965 - 53.713 (Italia 33.413
- Estero 20.300)
1971 - 73.798 (Italia 34.510
- Estero 39,288)
1973 - 71.101 (Italia 33.413
- Estero 37.688)
1978 - 61.534 (Italia 31.112
- Estero 30.422)
1983 - 47.800 (Italia 25.965
- Estero 21.835)
1988 - 56.560 (Italia 28.897
- Estero 28.663)
1993 - 35.171 (Italia 17.785
- Estero 17.386)
1998 - 16.742 (esclusi
12.000 dipendenti circa trasferiti nel marzo 1998 alla Wang Global,
con la cessione della
Olsy).
Olivetti segnala che nel corso dell’anno
la forza lavoro è aumentata di 2.653 unità (+ 3.227 in Italia
-574 all’estero).
pietro ramella |