IVREA - Sabato 24 marzo
sarà presentato al Teatro Giacosa, in prima assoluta, il dramma
“Giuda Iscariota”, scritto da Bruno Musso.
Ingegnere torinese, noto
ai più come dirigente industriale (è stato per molti anni
amministratore delegato dell'Ansaldo di Genova), Bruno Musso, fin da giovane
assai impegnato anche in campo ecclesiale (prima a livello provinciale
e poi nazionale), coltiva da decenni, di pari passo con la professione
manageriale, tenaci ed approfonditi studi sulla complessa realtà
storico - sociale e religiosa del nostro tempo.
Documento di tali ricerche
e testimonianza della sua chiave di lettura della società di oggi
(il cui vissuto e la cui cultura, a suo avviso e nonostante tutto, continuano
ad aver a che fare con il messaggio cristiano) sono numerosi suoi scritti,
pubblicati nel corso degli anni e particolarmente nell’ultimo decennio:
“E’ Dio gettò i dadi e disse...”, 1972; “L’orma”, 1979; “Omosapiens”,
1987; “Passio Mariae”, 1988; “Nel cuore della Chiesa e del mondo”, 1992
(intervista al Card. Martini); “Il ritorno di Adamo”, 1992; “Pape Satan,
Pape Satan Aleppe”, 1994; “Nel silenzio di Dio”, 1995; “Il libro di Almar”,
1998; “Lungo i sentieri dell’economia e del lavoro cercando il volto di
Dio”, 1999.
Ultima sua opera in ordine
di tempo, è appunto il “Giuda Iscariota” dramma scritto e pubblicato
lo scorso anno e che verrà rappresentato in prima assoluta il prossimo
24 marzo. Il Giuda di Bruno Musso è un personaggio complesso, fortemente
introspettivo e tenacemente teso a presentare di sè una visione
ed un immagine del tutto opposte a quelle tramandateci e ricavate dalla
lettura dei Vangeli. Egli rivendica, nei confronti degli ultimi duemila
anni di storia, una rilettura, una reinterpretazione del suo ideale socialreligioso
e del suo ruolo nei confronti del Cristo - Messia: attraverso un originale
serrato confronto con noti pensatori moderni (Hegel, Fichte, Nietzche,
Marx, De Sade), il giuda di Bruno Musso si presenta e si giudica tenace
e coerente patriota ebraico, il quale vede in Gesù il Messia inviato
da Dio a liberare il popolo ebraico dal dominio dei Romani. Egli crede
in Gesù, in un siffatto Gesù, nel nome del quale anch’egli,
come gli altri undici apostoli, è andato per città e villaggi
a predicare e a risanare. Il suo piano (consegnare Gesù ai Farisei)
aveva solo lo scopo di costringere Gesù a superare tentennamenti
e incertezze e a dare finalmente il tanto atteso segnale della liberazione
di Israele, cominciando col liberare se stesso.
La lettura della missione
redentrice di Gesù, vista attraverso gli occhi di un siffatto Giuda,
non sembra in qualche maniera richiamare temi socialreligiosi del nostro
tempo? (Si pensi alla teologia della liberazione).
Il “Giuda Iscariota” di
Bruno Musso si presenta quindi come personaggio del nostro tempo, costringe
noi Chiesa, noi cristiani ad interrogarci per trovare soluzioni giuste
su grandi “perchè” che attanagliano la società di oggi: “Perchè
tante ingiustizie nel monto di oggi? - Perchè un’economia dominata
solo dal criterio del guadagno, con la ricchezza tutta nelle mani di pochi,
mentre i quattro quarti del mondo non hanno il sufficiente per sopravvivere?
- E, in questo contesto, quale può e deve essere il ruolo della
Chiesa? - Che cosa vuol dire essere “Chiesa dei poveri” e come deve essere
una tale Chiesa?...”.
Per una riflessione attenta
su tali perchè, l’ETSI - CISL del Canavese (promotrice del debutto
teatrale del dramma) ha organizzato per le ore 20.30 di mercoledì
7 marzo un incontro con l’autore, che si terrà presso la sala Santa
Marta. A tale incontro, oltre all’autore Bruno Musso, parteciperanno componenti
della Chiesa locale e laici attenti ai problemi degli uomini del nostro
tempo. Tutti coloro che hanno a cuore tali problemi e coloro che desiderano
conoscere su di essi il pensiero di uno studioso attento e critico sono
invitati a partecipare. L’incontro vuole anche essere occasione per una
preparazione documentata degli spettatori alla rappresentazione - debutto
di sabato 24 marzo al Giacosa.