LE CARCERI La situazione delle carceri italiane è disastrosa. Carceri sovraffollate, personale demotivato e inadeguato, penuria di progetti che permettano una funzione rieducativa. A tutto questo va aggiunta un'opinione pubblica ostile ad ogni discorso di umanizzazione delle carceri. Il cambiamento di questa situazione richiede un progetto a tempi lunghi. Intanto proposte e dibattiti che prevedono amnistie o indulti hanno favorito il crescere di forme di protesta e di rivolta in molte carceri. Indubbiamente un'amnistia (che cancella il reato) o un indulto (che elimina la pena) permetterebbero di diminuire il numero dei carcerati e quindi di allentare la tensione. Il problema riguarda l'estensione dei reati o delle pene che verrebbe ricoperta dai provvedimenti di clemenza. Per quanto riguarda il tema più generale delle carceri credo che una seria riforma dovrebbe prevedere la possibilità di pene alternative per certi reati minori oltre a strutture educative all'interno dell'istituzione carceraria. LA FINE DI UN CAPITALISMO? La morte di Cuccia e lo smantellamento dell'IRI sono stati visti da molti come fatti emblematici della fine di un certo capitalismo. Cuccia era il custode del capitalismo delle grandi famiglie, poco propenso all'innovazione (contribuì a far vendere la sezione elettronica dell'Olivetti alla GE). Il suo agire in silenzio ne fa un simbolo del potere vero. L'IRI è invece l'intervento dello Stato nell'industria. Oggi l'ideologia vincente favorisce un capitalismo d'assalto, senza la cultura delle grandi famiglie e senza l'interesse per la collettività. Un capitalismo, quello nuovo, incurante delle regole. STRAGI E TERRORISMO
|