Carlo Azeglio Ciampi è il nuovo Presidente
della Repubblica. E' un risultato che merita alcune analisi. Per la guerra
in Serbia sembrano - ma non bisogna creare illusioni- aprirsi alcune pro-spettive
di pace.
IL NUOVO PRESIDENTE
Prima di ogni analisi credo sia necessario
sottolineare il valore del nuovo Presidente. Personalità di prestigio,
alto senso delle istituzioni e onestà di comportamenti. Penso sia
difficile trovare motivi per svalutarne la personalità. Personaggio
autorevole e serio, anche se la sua storia lo ve-de più protagonista
nelle vicende economico-finanziarie del Paese che non in quelle legate
alla Costituzione. Eppure noi crediamo che il primo compito del Presidente
non è di essere garante delle parti, ma della Costituzione. La sua
Presidenza dipenderà molto dai collaboratori che si sceglierà.
ELETTO DAL PARLAMENTO
Può sembrare banale questa osservazione,
che anche Ciampi è stato eletto dal Parlamento con i rappresentanti
delle Regioni. Ma non è così. Infatti in molti - politici
e mass media - hanno cer-cato di lanciare l'immagine del Presidente che
ristabiliva un legame fra politici e popolo. L'ele-zione di Ciampi invece
è il risultato di una complessa operazione politica, in gran parte
sotter-ranea, guidata dai DS, soprattutto da D'Alema, appoggiata da parte
del Polo, tendente a mettere in un angolo i progetti dei centristi. E'
evidente la sconfitta dei Popolari che miravano all'ele-zione di un loro
candidato. Ma anche Berlusconi, che pure esulta come un vincitore, deve
mette-re da parte i suoi progetti di un grande centro e accettare le linee
di Fini e Casini.
CONTRADDIZIONI NEI
POLI
Dal punto di vista dei rapporti fra
le forze politiche l'elezione di Ciampi, in maniera sotterranea, ha acuito
le tensioni esistenti nei Poli, tensioni che rischiano di diventare più
acute con le pros-sime elezioni. Nel Centro-sinistra è sempre più
chiara la leadership dei DS. Il ruolo degli alleati sembra ridotto a quello
di portatori di voti ed esiste il rischio che componenti di centro diventi-no
evanescenti. Non più l'Ulivo ma i DS allargati. Nel Centro-destra,
in forme più nascoste, av-viene lo stesso fatto: e Fini che detta
la linea. L'elezione di Ciampi avrebbe così realizzato la ri-vincita
in Parlamento della sconfitta subita nell'ultimo referendum. E questo indipendentemente
dal valore di Ciampi…
E LA GUERRA?
La guerra in Serbia prosegue seguendo
linee sempre meno razionali. Nello stesso tempo cresco-no i movimenti di
protesta e le forme di scontento. Intanto pian piano trovano consensi i
tentati-vi di trovare soluzioni politiche alla crisi. Credo siano due le
condizioni perché questi tentativi abbiano successo. La prima è
che Milosevic dimostri realmente di voler fare un passo indietro nel Kosovo.
La seconda è che la Nato lasci l'iniziativa all'Onu o a altro organismo
sovrannazio-nale. Che questo diventi realtà è difficile prevederlo.
beppe scapino
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