La vita politica è ormai dominata
dagli interessi elettorali. Anche i temi meritevoli di maggior riflessione
vengono banalizzati da questi interessi. Rimane comunque necessario parlarne.
UN QUINQUENNIO FALLIMENTARE? Il quinquennio che si conclude non ha
raggiunto tutti i suoi obiettivi ma non può essere considerato fallimentare.
In primo luogo ha permesso all'Italia di entrare nell'Europa contro le
previsioni delle destre. In secondo luogo ha visto una crescita dell'economia.
I limiti riguardano la tenuta dello spirito originario della coalizione.
La caduta di Prodi ha spostato tutti gli equilibri. Inoltre la coalizione
non ha saputo valorizzare i propri successi. Vanno evitati i trionfalismi,
ma i toni catastrofici non hanno alcun fondamento.
AMATO E D'AMATO Polemica fra il Presidente del Consiglio
e il Presidente della confindustria. Il tema è la concertazione
e il TFR. Lo scontro non riguarda i temi economici ma quelli politici.
Gli imprenditori pretendono piena libertà di licenziare: la mobilità
non ha altro significato. Il governo, per ora, cerca ancora di porre dei
limiti. C'è il lavoro, ma ci sono anche i lavoratori che non sono
semplici fattori contabili.
ALLEVATORI E MUCCA
PAZZA Continua la saga della mucca pazza.
Gli allevatori chiedono di essere risarciti dei mancati guadagni. La questione
è delicata. Bisogna chiedersi fino a quale punto gli allevatori
non siano stati complici di un uso spregiudicato di mangimi poco sicuri.
Non è possibile lucrare il massimo su situazioni ambigue e poi pretendere
il risarcimento quando vengono chiarite…
IL NUOVO CENTRO Ne avevamo già accennato. Il
movimento di D'Antoni cerca di radicarsi. La presenza di Andreotti e di
Zecchino offre un certo prestigio. Rimane però dubbia la collocazione
di questo movimento. Un centro che attende il vincitore per allearsi? Oppure
un centro che pretende - a lunga scadenza - di diventare un polo di attrazione?
L'ipotesi più probabile è di un movimento che si accoderà
- con poco onore - al vincitore e che non offrirà nuovo lustro al
Senatore che lo ha ispirato.
IL CONFLITTO DI
INTERESSI E' l'ultimo argomento, ma è il
più importante. Ogni democrazia occidentale ha regole che prevedono
di eliminare i conflitti di interessi, cioè la possibilità
di conquistare un potere che possa decidere su questioni che riguardano
i propri interessi privati. L'Italia non è stata capace di giungere
a questo obiettivo. La maggioranza ha creduto, tacendo, di offrire uno
spazio per le riforme costituzionali. Le destre hanno giocato sulle esitazioni
della maggioranza e oggi si presentano come vittime. Al di là delle
elezioni bisogna dire che una regolamentazione sui conflitti di interessi
è indispensabile. E non per creare - come irresponsabilmente afferma
il Polo - una società comunista, ma per adeguarci ad una normale
democrazia occidentale.