Un Natale con molte “soglie da varcare” L’AUGURIO E L’ESORTAZIONE DEL VESCOVO ARRIGO: “L’ANNO DEL GIUBILEO, UN ANNO PER CRESCERE” E' Natale. Credo sia inutile ripetere
le solite critiche. Non è solo la festa dei buoni sentimenti. Si
devono evitare gli sprechi consumistici. Rilievi giusti, ma venati di moralismo.
Forse è meglio tentare di cogliere e di sottolineare il messaggio
che l'evento trasmette. E' un messaggio che va nelle profondità
di un mondo che è tentato da paure, che quotidianamente ci mostra
catastrofi, guerre, sofferenze è che rischia di cadere nella disperazione.
Il Natale si presenta come il giorno della luce che permette di cogliere
realtà nascoste e di dare un senso al nostro quotidiano. E' anche
il giorno di un giudizio: il male e la morte non sono vincenti, né
sono fatali. E' pertanto il giorno che dice che la speranza non è
utopia ma è il vero realismo. Questo messaggio viene da un Dio che
è un bambino indifeso in una grotta con intorno dei pastori. Non
sono i Palazzi, né laici, né religiosi a proclamarlo. Il
Giubileo che sta per iniziare saprà mantenere questa prospettiva?
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