A IVREA
Gli sposi del 1999 preferiscono il municipio alla Chiesa La scorsa settimana il settimanale "Il
Canavese" sottolineava come nel primo semestre di quest'anno ad Ivrea i
matrimoni civili superavano quelli concordatari. E' un dato sul quale mi
pare giusto soffermarsi. Onestamente credo non ci si debba meravigliare
troppo. Chi cerca di comprendere la realtà eporediese ha avuto modo
da tempo di constatare che si è passati da una situazione di secolarizzazione
ad una di scristianizzazione. Il compito delle comunità cristiane
non è più limitato alla ricerca di nuove forme di linguaggio
per poter comunicare. Deve invece riproporre un messaggio partendo dal
nulla o quasi. Se questa analisi è valida non dobbiamo stupirci
se assistiamo ad un progressivo allontanarsi dai sacramenti. Essi rischiano
di essere estranei all'orizzonte vitale di molti nostri concittadini. Per
molti forse non è neppure segno di una scelta matura, ma di un nuovo
conformismo. Per il credente però sorge l'urgenza di un'evangelizzazione.
Un'evangelizzazione capace però di dare significati nuovi a matrimonio,
sessualità, erotismo e responsabilità.
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