OLIVETTI
La memoria costretta a confrontarsi con un duro presente In questi ultimi tempi diverse iniziative
hanno rinverdito la memoria di ciò che è stata l'Olivetti.
Dalle realizzazioni teatrali su Camillo e Adriano Olivetti al convegno
sui trent'anni di Valentine con il ritorno di Ettore Sottsass. E' il ricupero
di una memoria che non può non confrontarsi con il presente. E non
è il confronto fra tempi felici e tempi infelici. E' il confronto
fra due modelli industriali. Il primo, quello ricordato, vedeva un'industria
che mirava a creare e diffondere cultura, che aveva coscienza di essere
il frutto di diverse componenti - capitale, lavoro, ambiente - e che, quindi,
sentiva di essere responsabile verso tutte. E' un modello che oggi appare
sconfitto, quanto quello che gli è stato antagonista, cioè
il socialismo reale. Il secondo modello, vincente, è quello che
vive secondo una sola dimensione, il denaro. "Devo rispondere solo agli
azionisti": lo ha detto Colaninno. E il risultato non è solo una
crisi locale. E' un impoverimento culturale e un ridurre le persone a cose.
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