Da diverso tempo siamo bombardati da
episodi tragici e da interpretazioni psicologiche che tendono a valorizzare
la tesi di una generazione - quella giovanile - priva di valori. E' una
tesi che su fonda su due presupposti. Il primo è una lettura idealizzata,
ma falsa del passato. Il secondo è l'accentuazione del disagio del
presente. In primo luogo dobbiamo riconoscere le diversità fra passato
e presente. Ma non in termini moralistici. Il passato presenta situazioni
di insensibilità etica non inferiore al presente. Quanti "trovatelli"
hanno costruito la ricchezza delle manifatture della cattolicissima Francia?
Oggi abbiamo un minor numero di stereotipi condivisi, non di valori. In
secondo luogo la differenza fondamentale fra ieri e oggi sta nel sistema
autoritario dell'organizzazione sociale. Infine credo che sia necessario
guardare con fiducia al futuro. Esso ci chiede di operare per creare persone
responsabili e non per adeguarci a modelli prefabbricati. E' difficile?
senz'altro, ma è umano.
beppe scapino