Ritorna il Carnevale ed è necessario
dire alcune parole su queste manifestazioni dal significato complesso.
Tradizionalmente il Carnevale era il luogo della trasgressione. Le maschere
inventavano una nuova identità e i rapporti non obbedivano più
alle regole normali. Un Carnevale trasgressivo e potenzialmente rivoluzionario.
Oggi non ha più questa forza. Lo stesso dilatarsi del tempo delle
manifestazioni dimostra lo scemare dell'antico significato. Cosa dire del
Carnevale odierno, allora? In primo luogo constatare che esistono diversi
carnevali. C'è quello delle mugnaie e dei generali, che consacra
ruoli sociali acquisiti. C'è quello degli aranceri che si rifà
allo "sballo" delle discoteche. C'è quello dei paesi che cerca di
ritrovare forme per riappropriarsi di una cultura locale che non c'è
più. In secondo luogo il Carnevale tende - soprattutto ad Ivrea
- a commercializzarsi. Diventa un prodotto da vendere e sul quale costruire
un profitto. Con tutte le diatribe del caso. Non per niente su di esso
cercano di intervenire altre forze… .
beppe scapino