• Per
le strade del mondo 21 maggio 1999
Pacifismo e
testimonianza evangelica
Il viaggio”pacifista” a Belgrado dei
primi giorni di maggio mi ha portato a due Conseguenze, che ritengo pienamente
coerenti.
La prima è stata la partecipazione
ad una serata di riflessione sulla guerra e la pace in Serbia al famoso
(per alcuni “famigerato”) Centro sociale Leoncavallo di Milano. Devo riconoscere
che, salvo qualche intempe-ranza verbale nel corso della discussione, la
serata s’è svolta in modo molto serio e... pacifico. La maggioranza
dei partecipanti (in genere giovani) sì sono mostrati, oltreché
sorpresi, anche lieti di avere un vescovo tra di loro come amico.
La seconda è stata la partecipazione
alla Marcia per la pace Perugia-Assisi di
domenica 16 maggio. Pei essa ho rinunciato
ad altr impegni (ringrazio chi ha capito e ha dovuto sostituir-mi); ma
m’è sembrato coe-rente, in particolare con compagni del viaggio
Belgrado, esserci anch’io.
La presenza di un vescovc è stata
notata, e nelle intervi-ste iniziali ho puntualizzato che voleva essere
oltretutto una forma di solidarietà verso l’impegno incessante del
Papa, che vuol far capire che si poteva e si può ancora trovare
un modo “pacifico” di difendere i Kosovari.
La manifestazione, iniziata come un
appello alla pace al di sopra delle contrapposi-zioni politiche, ha poi
assun-to un tono marcatamente partitico, con gli interventi dei politici
in dissenso dal Governo. Ed è significativo allora che nei resoconti
anche di giornali più vicini sia scomparsa la presenza di tanti
responsabili e membri di gruppi e associazioni, confessionali e non, che
si sono adoperati da sempre per questo ideale, ed anche quella di un vescovo
(salvo il palestinese mons. Cappucci, giunto all’ultimo momento), che ha
camminato per ventiquattro chilometri a testimonianza di una lunga dedizione
per la pace e in compagnia di tanti amici di anche recenti espe-rienze
pacifiste; oltreché... in piena solidarietà col Papa!
Preciso che prima di parte-cipare alle
due manifestazio-ni avevo chiesto - come ho fatto sempre - il parere e
il consenso dei vescovi locali. E ritengo comunque “evangelico” far riflettere,
anche chi per tanti motivi è lontano dalla Chiesa, che il Vangelo
è un messaggio di pace, di “pace in terra agli uomini che Dio ama”,
quindi di pace concreta, storica, da cercare e da attuare con impegno,
con fatica, a prezzo anche della vita, come ha fatto Gesù, che è
la “nostra pace” (v. Ef 2,14).
+ luigi bettazzi |