La vita politica prosegue,
senza troppe novità, con toni litigiosi. Sul piano internazionale
Bush cerca di coinvolgere l'Occidente in una grande crociata senza troppo
successo.
LA CROCIATA
DI BUSH Bush cerca di lanciare
una crociata contro le forze del male. Il primo obiettivo sarebbe l'Irak.
Gli alleati però si mostrano restii. Sembra a molti che questa crociata
miri soprattutto a distogliere lo sguardo dallo scandalo dell'Enron che
ha assottigliato la popolarità del Presidente americano.
LE NOMINE DEL
CDA RAI Le nomine del CDA della
RAI hanno messo in crisi la maggioranza, rivelandone profonde contraddizioni.
La prima è fra Berlusconi e i presidenti delle Camere. Il premier
mirava ad avere in Pera e Casini dei semplici esecutori delle sue volontà,
ma ha incontrato l'opposizione di Casini. La seconda è fra Berlusconi
e gli alleati. In gioco ci sono due realtà. La prima è contare
nella RAI attraverso propri rappresentanti. La seconda è un riassetto
della leadership della CdL. Così si spiegano sia l'intervento
di Fini che ha bloccato le nomine già decise, sia la possibilità
del nascere di un asse fra Casini e Fini per incidere maggiormente sulle
scelte della maggioranza. Al di là di questi giochi all'interno
della CdL, alcune questioni più generali vanno messe in evidenza.
La prima è che è impossibile sottrarre le nomine nella RAI
al controllo politico. Però un conto è scegliere personaggi
"faziosi", quale è Rossella (che ultimamente proponeva la Fallaci
senatrice a vita per il suo pamphlet contro l'Islam), un conto è
scegliere personalità di vera cultura. La seconda è che questa
vicenda dimostra come il conflitto di interessi non è un pretesto
della minoranza. Lo stesso Casini ha dichiarato che è necessario
almeno un inizio della soluzione del problema. Inoltre non è solo
cattivo gusto piazzare i propri dipendenti alla RAI. La terza è
la necessità di una trasparenza in queste vicende.
LA SVIZZERA
E LE ROGATORIE La Svizzera non ha
ratificato l'accordo sulle rogatorie dopo le modifiche apportate dal Parlamento
italiano. Questo dimostra la fondatezza delle critiche della minoranza
contro la tesi della maggioranza. Infatti l'accordo siglato per sveltire
la collaborazione fra le due magistrature veniva stravolto, rendendola
più precaria.
BLAIR E BERLUSCONI Logicamente Berlusconi
ha sottolineato la portata dell'intesa raggiunta con il premier laburista
Blair, in particolare per quanto concerne la flessibilità del lavoro.
Un'intesa che sembra rafforzare Berlusconi soprattutto in questi momenti
nei quali la riforma dell'articolo 18 è messa in discussione anche
nella maggioranza. Bisognerebbe però analizzare le differenze fra
il sistema italiano e quello britannico per quanto riguarda gli ammortizzatori
sociali. Inoltre varrebbe la pena studiare meglio gli effetti delle riforme
liberiste della Gran Bretagna. Il sistema ferroviario e quello sanitario
appaiono fra i peggiori in Europa.