IVREA - Era stato l'inventore
del primo Personal Computer nel mondo. Pier Giorgio Perotto, ingegnere,
è morto nei giorni scorsi dopo una intensa vita professionale
condotta prevalentemente nel Canavese, nell'ambiente Olivetti.
Era nato a Torino il
24 dicembre 1930 da una famiglia che aveva le sue origini a Cavaglià,
in provincia di Biella e si era laureato in ingegneria nel 1955 presso
il Politecnico di Torino.
La sua prima esperienza
lavorativa in Fiat, dove opera per meno di un anno: nel 1957 entra in Olivetti,
allora fabbrica emergente ed accattivante per giovani ricercatori. Nello
stesso anno Adriano Olivetti lo chiama a far parte di un gruppo di ricercatori
che spedisce presso il laboratorio di studi e ricerche elettroniche dell'università
di Pisa.
Passano alcuni anni
e Perotto viene nominato, per espresso volere di Adriano Olivetti, a capo
del gruppo di ricerca. Tornato ad Ivrea, mette a punto il Primo Personal
Computer che fosse mai stato concepito nel mondo, una rivoluzione nel campo
dell'informatica, sinora abituata solo a calcolatori di dimensioni sempre
più grandi e sempre più costosi. La "macchina pensante" di
Perotto venne presentata alla Mostra della Tecnologia di New York nel 1965
con il nome di "Programma 101", in gergo la "P101" (la "P" di programma,
ma anche per la "P" di Perotto).
Tale macchina suscitò,
nei giorni della mostra, grande curiosità tra i visitatori e tra
gli studiosi. Ma il mercato non era pronto, quanto meno quello italiano
che per la seconda volta, dopo il caso dell'ELEA (primo calcolatore per
utilizzi generici inventato ad Ivrea giudicato non appetibili dal mercato
e successivamente venduto come brevetto alla General Electric, poi IBM…)
perde un grande appuntamento con lo sviluppo tecnologico nazionale.
Poco tempo dopo infatti
la Apple e la Hewlett Packard uscirono sul mercato copiando la capacità
elaborativi del P101 Olivetti, e presero il via i primi successi commerciali
di questa classe di prodotto.
Nel 1967 Pier Giorgio
Perotto venne nominato Direttore Generale della Ricerca e Sviluppo del
Gruppo Olivetti. Tale settore, fondamentale per la ricerca
e lo sviluppo di nuovi prodotti, arriverà negli anni a contare fino
a 4.000 dipendenti. Mantiene la Direzione della R&S fino al 1979, anno
in cui l'ing. Carlo De Benedetti, arrivato ad Ivrea nel '76, decise la
segmentazione del Gruppo Olivetti attraverso "scorporo" di settori produttivi.
Tale primo scorporo (1980) riguardò il Servizio Formativo di Addestramento
Professionale Industriale (SFAPI), composto da circa 280 persone. Nacque
così l'Elea, con presidente e amministratore delegato l'ing. Perotto.
L'Elea, sotto la sua
direzione (che mantenne fino al 1993) diventò la società,
di proprietà del Gruppo Olivetti, dedicata alla Formazione
e Consulenza e diresse le sue attività e il suo business sia per
il personale del Gruppo Olivetti sia al di fuori del Gruppo, divenendo
presto una delle società del settore più quotate in Italia.
Alla fine del 1993
Perotto esce dal Gruppo Olivetti e dai primi mesi del '94 diventa vice
presidente della Scuola di Organizzazione e Gestione Aziendale di Genova.
Nel 1995 diventa altresì
presidente di FINSA (Futuro Innovazione Strategie Aziendali) società
di consulenza direzionale e informatica di Genova.
Nel 1991, come riconoscimento
delle sue eccezionali doti di ricercatore ed innovatore, viene premiato
con il Premio Internazionale Leonardo da Vinci.
Perotto fu anche scrittore
di alcuni testi di formazione e cultura manageriale: fra i titoli che hanno
avuto maggior successo "Il darwinismo manageriale" nel quale ripercorre
la sua esperienza di manager alla luce dei principi di Darwin.
giuseppe busso