CALAMBRONE - "Educare
alla fede nei luoghi informali" è stato il tema del convegno nazionale
tenutosi a Calambrone (Pi) dal 27 al 29 dicembre scorsi.
La proposta nasce da
una realtà, già presente da qualche anno nella diocesi di
Livorno, di animazione di strada organizzata dall'associazione "Progetto
Strada" ispirata e diretta da un sacerdote salesiano, don Paolo Gambini,
particolarmente sensibile alle problematiche di quelli che vengono usualmente
definiti Ragazzi del muretto.
Stimolati dall'attualità
del problema due ragazzi della Consulta per la Pastorale Giovanile della
nostra diocesi, insieme a don Roberto Farinella, hanno deciso di partecipare
al convegno.
È stato bello
constatare un'ampia condivisione delle problematiche con ragazzi che come
noi operano nell'ambito della pastorale in tutta Italia (era persino presente
un "delegazione" di svizzeri del Canton Ticino)!
Gli interventi degli
esperti sociologi, teologi, animatori e del Vescovo della Diocesi di Livorno
mons. Diego Coletti hanno sviscerato le diverse prospettive e fornito le
tecniche basilari per "allestire" un eventuale progetto di animazione di
strada.
Si è ribadito
come spesso ci si nasconda dietro al luogo comune che "i giovani non hanno
domande", senza cercare quali veramente possano essere le domande che entusiasmano
i giovani e come Gesù stesso prediligesse i luoghi informali per
predicare ed incontrare la gente; due premesse queste che devono spingere
ad impegnarsi nei confronti di quei ragazzi (ma forse anche adulti) che
sempre più spesso abbandonano "l'edificio chiesa", ma che non sembrano
essere del tutto insensibili all'argomento religioso in senso lato.
Anche se a un primo
confronto, durante il viaggio di ritorno, ci è sembrato che la realtà
dei "ragazzi del muretto" non sia particolarmente presente nella nostra
diocesi così come lo è invece in altre zone d'Italia (soprattutto
nelle città più grandi del Centro e del Sud), ciò
che abbiamo appreso al convegno ci aiuterà sicuramente a calibrare
con maggior consapevolezza le prossime iniziative della Pastorale Giovanile,
cercando di allargare il più possibile il "raggio d'azione".
Resta vivo il ricordo
di giornate passate in allegria, pur nell'impegno di ascolto dei vari interventi,
con tanti ragazzi di tutta Italia che si sono subito dimostrati sinceri
amici.
m.f.