La guerra in Afghanistan sembra
aver avuto pieno successo, anche se manca la cattura di Bin Laden. Intanto
la politica interna è ricca di avvenimenti.
LA SCONFITTA
DEI TALEBANI I Talebani si sono
dimostrati meno pericolosi di quanto sembrasse. Forse l'azione congiunta
dei mezzi tecnologici americani e dell'azione delle truppe dell'Alleanza
del Nord a terra ha fiaccato la resistenza degli integralisti afghani.
Al successo dell'attacco americano manca la cattura di Bin Laden e la certezza
di aver smantellato la rete terroristica. Rimangono però interrogativi
sugli sviluppi che gli USA vogliono dare all'attuale situazione militare.
A nostro avviso la lotta al terrorismo può giustificare azioni militari
soltanto se unite a un impegno economico e politico a favore dei popoli
diseredati - facili preda di tentazioni terroristiche -. Questo non sembra
essere l'obiettivo degli USA e dell'Occidente.
ANCORA LA GIUSTIZIA Il rapporto fra l'attuale
governo e il sistema giudiziario è sempre problematico. Questo comporta
il varo di leggi mirate alle persone e non alla giustizia, da parte del
governo. Inoltre non mancano gli attacchi di esponenti del governo contro
la Magistratura. Ho usato il termine governo, e non maggioranza, perché
in questa stanno crescendo le voci critiche che vorrebbero vedere un maggior
rispetto della distinzione fra i poteri dello Stato. Le radici di questi
conflitti rimangono sempre quelle del conflitto di interessi, che oppongono
Berlusconi imputato in tanti processi con i suoi giudici, o un Taormina,
sottosegretario, difensore di imputati eccellenti. Al di là delle
leggi il buonsenso dovrebbe spingere certi politici al silenzio.
LE LINEE DELLA
MAGGIORANZA Il governo ha
fatto delle scelte che favorivano interessi privati di alcuni suoi componenti.
Ed erano scelte che avrebbero dovuto incontrare l'opposizione di ogni parlamentare
onesto. Diverso è il discorso sulle ultime opzioni della maggioranza.
Si tratta di opzioni che derivano dal programma liberista di governo. Mi
riferisco alle scelte sulla sanità, dove è chiaro l'impulso
a svalutare il sistema pubblico; o a quelle sull'occupazione, dove si mira
a ridurre i diritti dei lavoratori dipendenti. E' sintomatico che gli stessi
giornali di destra abbiano parlato di "libertà di licenziare" mentre
i ministri presentavano certi provvedimenti come opportunità per
dare lavoro… Questi provvedimenti possono essere criticati sulla base di
criteri di solidarietà, però bisogna ricordare all'elettorato
che sono il frutto del loro voto. C'è da sperare su di una seria
riflessione.
IL CONGRESSO
DEI DS Fassino è il
nuovo segretario dei DS. Una scelta che vuole sottolineare un impegno riformista
del maggior partito della sinistra. Una scelta, però, che rischia
di disperdere alcuni temi del riformismo di sinistra - il lavoro, il pacifismo,
lo stato sociale - per una modernità che rischia di scimmiottare
la parte migliore della destra italiana. E dire che spesso esponenti della
Margherita sono più coraggiosi…