IVREA - Gentili lettori,
siamo la classe I C del Liceo Classico “C. Botta” di Ivrea. Ad un anno
di distanza dall’alluvione che ha colpito la nostra regione, e il Canavese
in particolare, desideriamo attirare la vostra attenzione segnalandovi
il nostro percorso didattico svoltosi in due anni di ginnasio. Grazie al
nostro impegno e alla sollecitazione degli insegnanti abbiamo acquisito
una nuova mentalità, più sensibile verso la natura e i suoi
problemi. Ci siamo anche resi conto che le iniziative della Regione e della
Provincia in ambito ecologico non sono sufficienti, perché troppo
sporadiche.
Abbiamo così
intrapreso noi questa campagna ambientalistica con volantini e progetti
vari. Eh già! Un gruppo di ragazzi con il fine di salvare il mondo
dall’autodistruzione. Sembra la trama di un film di fantascienza!
Il nostro progetto
ha preso l’avvio due anni fa, con la visita all’ambiente fluviale del Po.
Non stiamo neanche a raccontarvi come quella povera natura fosse contaminata
dall’uomo! Interventi su interventi. Risultato? Alluvioni su alluvioni!
E allora noi ci chiediamo: ma se sappiamo quali sono le cause di questi
disastri, perché non ci fermiamo? Niente. Come parlare ai muri.
Di nuovo scavi e costruzioni!
Lo scorso anno con
lo studio della geografia siamo entrati in contatto con l’Africa, che ha
problemi opposti ai nostri: la quasi assenza di acqua in alcune sue regioni.
E come poter sempre meglio comprendere la situazione di questo continente
che rischia la desertificazione di zone sempre più vaste? Ma con
il gioco di ruolo, no? La questione era trovare una soluzione all’approvvigionamento
idrico nel Burkina Faso. Così ognuno di noi si è trasformato
in una nuova persona: chi in un funzionario ONG (Organizzazioni Non Governative),
chi in un Burkinabè, chi ancora in un avvocato. Il risultato è
stata una bella esperienza e una videocassetta che abbiamo mostrato alcuni
giorni dopo all’incontro a Cuneo de “Ragazzi per l’unità”, impegnati
come noi a costruire un nuovo futuro per la natura e per l’umanità
intera. Oltre a questo, con il gratificante apprezzamento della gente,
abbiamo esposto i volantini e i cartelloni prodotti durante l’anno. Questo
progetto ci è costato fatica, e per realizzarlo all’inizio siamo
stati spinti dagli insegnanti, non lo neghiamo. Ma appena ci siamo accorti
che tutti quei problemi non appartenevano a un lontano futuro, ma al presente,
ci siamo, come dire, “svegliati”! E speriamo che sia anche tra i vostri
desideri un ambiente nuovo e di conseguenza una nuova umanità.
Detto ciò, concludiamo
augurandoci che la pagina di questo nostro articolo non sia usata per accendere
la stufa e che le nostre parole non siano dimenticate. Tutti possiamo fare
qualcosa per l’ambiente. Un passo alla volta, verso la salvezza.
Dopo l’11/9/2001 vogliamo
mostrarci come il volto dell’Occidente che risponde alla distruzione con
un segnale di speranza e di fiducia nella vita.
classe I-C del liceo “botta”