NOMAGLIO - Non ha mancato
di ottenere uno splendido successo, nonostante le condizioni meteorologiche
avverse, la terza edizione della "Sagra della Castagna" promossa dalla
Comunità montana Dora Baltea Canavesana in collaborazione con il
Comune di Nomaglio e il patrocinio di Regione e Provincia.
Musica, colori e tanta
gente hanno invaso il piccolo borgo di Nomaglio, che ha allettato i visitatori
con le squisite caldarroste e, la domenica, con la presenza di una settantina
di espositori di prodotti locali, artigianato e piccolo antiquariato.
Il sabato mattina la
kermesse è iniziata con l'apertura, nella chiesa di Santa Marta,
della giornata di studio dedicata al tema "La Castanicoltura nel 2000.
Verso una produzione di qualità", seguita dal pranzo ufficiale al
ristorante 'L Burnel. Ci si è quindi dati tutti appuntamento alle
16 al vecchio mulino, per l'inaugurazione dell'Ecomuseo della Castagna.
Insieme al sindaco Ellade Peller erano presenti anche il conte Gustavo
Nola di Nomaglio, l'assessore all'agricoltura della Provincia di Torino
(e in qualche modo "papà" del progetto) Valter Giuliano, il presidente
della Comunità Montana Giulio Roffino con l'assessore all'agricoltura
Giovanni Aldighieri, la storica Laura Balegno e il restauratore del mulino
Ezio Tommasè.
Come ha ricordato il
sindaco Ellade Peller, dal 12 al 23 ottobre sino al 23 sono stati più
di trecento i bambini delle elementari e delle medie del Piemonte che hanno
visitato il Museo del mulino e studiato la castagna nell'ambito del progetto
"Viaggio nella cultura della Castagna".
Parliamo, allora, di
questa interessante struttura che sorge in prossimità dell'abitato
di Nomaglio. I lavori di recupero sono costati circa 100 milioni di lire,
40 dei quali provengono dalla Provincia di Torino, e la restante parte
dal Comune di Nomaglio. Il progetto ha visto in questi anni l'intervento
di consolidamento dell'edificio, la ristrutturazione, la messa in uso degli
ingranaggi, il restauro delle parti in legno, il rifacimento dell'impianto
elettrico, la messa a nuovo della condotta dell'acqua e, infine, la messa
in funzione del mulino. "L'antica tramoggia - ha spiegato il sindaco Ellade
Peller - testimonia il passato; la nuova tramoggia, le macine, gli ingranaggi,
la turbina in attività, l'acqua che dà loro il movimento,
la farina di castagne che scende nel cassone ci richiamano al lavoro del
passato e quindi ai valori della nostra tradizione; e, attraverso la conoscenza,
ci trasmettono il desiderio di dare continuità e futuro alla nostra
comunità".
L'antico mulino è
forse l'elemento fondamentale, ma non l'unico, che forma l'Ecomuseo, del
quale a pieno titolo fanno parte i castagneti, recentemente risanati, e
le mulattiere e i sentieri della zona, ripristinati o in via di risistemazione.
Nomaglio ha avviato
dal 1996 un progetto mirante al recupero e alla valorizzazione delle testimonianze
di cultura materiale presenti sul suo territorio: grazie a tutte queste
iniziative ora offre ai visitatori la possibilità di riscoprire
alcuni interessanti aspetti tradizionali della vita quotidiana dell'uomo
sulle Alpi.
In ultimo segnaliamo
i premiati dei vari concorsi promossi durante la Sagra. Per il concorso
delle caldarroste "Castagna d'Oro" - Comunità Montana Dora Baltea
Canavesana, il primo premio (una castagna in oro) è andato a Prospero
Carise; il concorso "Castagne crude" è stato vinto da Norma Chiavenuto.
Tra i castagneti (Trofeo Comunità montana Dora Baltea Canavesana)
hanno primeggiato quelli di Bruno Guglielmetti, mentre la vetrina meglio
allestita è stata giudicata essere quella di Maria Cristina Giansetto.
gloria maggioni