La situazione
politica è sempre dominata dall'intervento militare degli USA e
dei suoi alleati contro l'Afganistan. Una guerra anomala da molti
punti di vista. Una guerra che non permette di ragionare su dati certi.
Intanto la vita politica interna affronta temi scabrosi.
LA GUERRA La guerra fra USA e
Occidente contro l'Afganistan si svolge in forme anomale. Non abbiamo notizie
sicure sugli eventi. Sembra che si sia giunti ad una seconda fase fatta
di attacchi diretti con la conseguenza di ritorsioni efficaci. La stessa
guerra chirurgica sembra aver provocato effetti non previsti. Il problema
attuale è di continuare senza imbottigliarsi nelle insidie
che sono costate care ai Russi. Mentre prosegue la guerra in Afganistan
si è aperto un fronte misterioso e capace di creare incertezza.
E' quello dell'antrace e della guerra batteriologica. E' un fronte insidioso,
ma inevitabile in questo conflitto. Un'ultima considerazione su questo
conflitto. L'Occidente sembra voler tenere ai margini l'Italia. Credo sia
inevitabile - e non è una disgrazia - dopo il disimpegno
militare, ma anche dopo le gaffes del premier.
ASSOLUZIONI
E GIUSTIZIA La sentenza della
Corte di Cassazione che ha assolto Berlusconi ha sollevato una serie di
proteste contro la giustizia. Mi pare che si debbano fare alcune considerazioni.
La prima concerne la fondatezza delle accuse. Una fondatezza provata dal
fatto che collaboratori di Berlusconi sono stati condannati. Diventa facile
-ma demagogico - parlare di persecuzioni. Il problema riguarda però
il rapporto fra potere politico e quello giudiziario. Le esternazioni di
Berlusconi mirano a delegittimare la Magistratura, senza
riconoscere i limiti della propria posizione. Le proteste del Polo
e del Premier meriterebbero migliori obiettivi.
CIAMPI Voglio ritornare sulle
osservazioni fatte al presidente Ciampi la scorsa settimana. Ho ricevuto
una telefonata - anonima e violenta - su quel tema: ma non è una
novità. Mi pare più importante riflettere sul ruolo del Presidente
della Repubblica e su questa base valutare i suoi interventi. Il
primo compito del presidente è quello di difendere la Costituzione,
non di mantenere parità fra forze diverse. Se questo è il
criterio di valutazione, diventa difficile difendere il Presidente della
Repubblica mentre difende i volontari di Salò. Non si tratta di
giudicare le persone, si tratta di valutare quali sono gli effetti politici
delle scelte fatte. Mi pare che Ciampi abbia offerto una legittimazione
a forze contrastanti il dettato costituzionale. E questo è
grave.
QUALE POLITICA? La riflessione politica
diventa sempre di più una riflessione che cerca di cogliere i diversi
elementi sottoposti all'analisi. Ci sono aspetti che aprono
nuove prospettive, fatte di speranze e di gioia. Una politica aperta a
qualcosa di nuovo. E' possibile?.