BOSCONERO - C'era più
gente del solito quest'anno alla messa votiva che venerdì 5 ottobre
alle 10 è stata celebrata dal parroco don Pier Franco Chiadò
alla Cappella della Madonna delle Grazie in Borgata Roggia. La messa viene
celebrata ogni anno dal 1945, per commemorare la drammatica giornata del
5 ottobre 1944 vissuta dalla popolazione locale durante la seconda guerra
mondiale. Tutti si sono stretti in preghiera attorno ai priori Fausto Pene
e Bartolomeo Zorniotti ed al termine della cerimonia il parroco ha annunciato
i priori per il 2002 Giulio Bria e Pietro Coragliotti.
Quest'anno la ricorrenza
è stata accompagnata dalla presentazione di una pubblicazione che
vuole essere un contributo alla memoria storica di quell'evento che segnò
profondamente gli animi della piccola comunità bosconerese. "Bosconero
nel suo giorno più lungo 5 ottobre 1944" è una raccolta
di testimonianze su episodi, persone e luoghi che hanno vissuto la triste
esperienza della guerra, nella descrizione di una giornata dalle forti
emozioni in cui tutti gli uomini del paese furono internati nel cimitero
in attesa di un incerto destino.
La presentazione di
questo documento di storia locale è avvenuta alla Casa di Riposo,
domenica 30 settembre, in una sala che ospita periodicamente conferenze
e manifestazioni grazie alla gentile disponibilità organizzativa
del direttore Claudio Bonino, oltre naturalmente all'ospitalità
del presidente dell'istituto don Pier Franco Chiadò. Sono intervenuti
il sindaco Pier Luigi Rosa Cardinal, il parroco don Pier Franco e monsignor
Giuseppe Bertello che hanno sottolineato quanto sia importante ricordare
soprattutto alle giovani generazioni i sacrifici, le sofferenze ed il coraggio
degli uomini di quel tempo nonché la semplicità di vita di
una popolazione prevalentemente dedita ai lavori dei campi. Tra il pubblico
intervenuto numeroso c'erano gli ultimi testimoni di quel giorno, oltre
naturalmente agli autori, gli stessi insomma che hanno dato vita
con le loro testimonianze alla pubblicazione. Il difficile lavoro di raccolta
e la relativa rielaborazione storica di quei lontani fatti è nato
dall'intraprendenza e tenace impegno di alcune persone, e precisamente
Guglielmo Duretto che si è occupato della stesura dei testi curandone
la ricostruzione storica e raccogliendo assieme a Florenc Peila le testimonianze
da coloro che hanno accettato di fornirle. Va ricordato che il suggerimento
di raccogliere queste testimonianze degli ultimi superstiti fu lanciato
un anno fa, nella messa votiva del 2000, proprio dal parroco don Pier Franco
che invitava a tradurre in una versione scritta, appunto, la cronaca di
quella giornata. Da mettere in rilievo infine la versione grafica del testo,
curata in modo impeccabile da Giuseppe Beltramo, che si avvalso di fotografie
del paese di quei tempi oltre che di quelle riprese da testi specifici
di avvenimenti bellici della seconda guerra mondiale. La veste editoriale
è stata curata dal Comune, che ha provveduto a spedire l'importante
documentazione storica a tutte le famiglie del paese.
silvia gardetto