PER INIZIATIVA DEI RAGAZZI DEL
“CENA” Studenti dalla
Serbia saranno ospiti d’Ivrea
IVREA - L'Istituto
di istruzione superiore "Giovanni Cena", si prepara ad accogliere la delegazione
dell'Ekonomska Skola di Kragujevac (Serbia). Nella settimana dall'8 al
12 ottobre 51 serbi saranno ospiti dell'istituto e delle famiglie di studenti
e insegnanti: 39 ragazzi sedicenni, 9 insegnanti, il direttore, l'interprete
e l'assessore all'istruzione di Kragujevac (città di 200 mila abitanti).
"Le laboriose pratiche
burocratiche sono quasi ultimate - affermano i professori Rollandin e Monti,
coordinatori del Progetto Kragujevac -, con i colleghi e i nostri studenti
abbiamo definito il programma delle giornate". Il programma è denso
di incontri in scuola e di visite alle città di Ivrea (martedì
9 al pomeriggio con ricevimento delle autorità), di Torino (giovedì
11) e di Venezia (venerdì 12 sulla via del ritorno a casa).
"Vogliamo offrire loro
la possibilità di visitare un po' d'Italia, conoscere direttamente
la nostra scuola e la nostra città, con le quali finora sono state
in contatto per posta o attraverso le piccole delegazioni del nostro istituto
e del Comitato cittadino di solidarietà, che negli ultimi anni sono
andate in Serbia", spiegano i promotori.
"Questa visita - dice
il dottor Enrico Levati del Comitato - è un altro passo avanti nel
rapporto di solidarietà e amicizia tra Ivrea e Kragujevac".
Yassine Boulam, allievo
di quarta sezione geometri, che faceva parte della delegazione andata a
Kragujevac a maggio, in occasione di un torneo giovanile di basket, è
contento di ospitare in casa due suoi coetanei. Ammette però che
mentre l'accoglienza dei serbi è stata straordinaria, tra i suoi
compagni d'istituto non è ancora diffuso l'interesse per questa
esperienza di ospitalità e amicizia con persone straniere.
Lo scopo principale
della visita e di tutto il progetto iniziato due anni fa, è l'educazione
alla mondialità, alla pace, all'amicizia tra popoli diversi.
Maria, Fatih e Elisa di 5° C
sezione professionale sono impegnate a raccogliere le adesioni degli studenti
alla festa di mercoledì 11, quando, dopo la cena in istituto preparata
da insegnanti e studenti, si ballerà al meeting point, messo a disposizione
dal Comune. "Il noleggio dell'impianto lo pagheremo noi studenti. Questa
è un'occasione per stare insieme tra giovani diversi e conoscere
persone e culture nuove. Della Serbia non sappiamo quasi niente".
Per prepararsi all'arrivo
dei serbi, in istituto è stata ripresentata una parte della mostra
sulla Yugoslavia, preparata un anno e mezzo fa per ricordare la guerra
in Kossovo e Serbia.
Un momento qualificante
della settimana sarà l'incontro del mercoledì mattina, nel
quale ci sarà il confronto-dibattito su questioni giovanili e scolastiche,
sulle speranze e le attese, sul significato del gemellaggio, sulla compresenza
in scuola di persone di diverse nazionalità.
Innanzitutto si confronteranno
i risultati dei questionari fatti in entrambe le scuole. Si parlerà
di pace, di riconciliazione, di nonviolenza, nell'aula magna dedicata ad
"Aldo Capitini", maestro dei giovani, che 40 anni fa organizzò la
prima marcia Perugia-Assisi. L'Istituto Cena il 14 ottobre parteciperà
con una sua delegazione a questa grande manifestazione per la pace.
In questo periodo di
timore per un'altra guerra, di sospetti verso chi non è occidentale,
di maggiore chiusura verso gli stranieri, l'incontro tra l'Istituto Cena
e l'Ekonomska Skola, dopo la settimana multiculturale vissuta in città,
è la migliore testimonianza di un mondo migliore possibile.
Su un manifesto fatto
per l'occasione sta scritto, in italiano e in serbo-croato: "Credo nella
pace, perché ho visto la guerra".