La crisi mondiale continua
a tenere desta l'attenzione. Quando la guerra e che tipo di guerra? Intanto
sul piano nazionale è prossimo il referendum confermativo di domenica,
mentre nascono polemiche dure fra maggioranza e opposizione.
IN ATTESA DELLA
GUERRA I mass media sono attenti
a scoprire il momento e gli obiettivi dell'attacco USA contro i terroristi
e i paesi che li fiancheggiano. E' evidente che in questa guerra contro
un nemico non ben definito l'informazione è carente e, spesso, è
depistata o usata. E' chiaro che il terrorismo vada combattuto, però
questa frenesia di guerra sembra più vendetta che voglia di giustizia.
QUALE GUERRA Il problema non riguarda
se si tratterà di una guerra convenzionale o altra. E' il senso
che si darà a questa guerra. Diverse voci insistono che non deve
trattarsi di guerra di religione o di civiltà. Però quando
si parla di guerra del Bene contro il Male, quando viene criminalizzata
ogni voce critica, in questi casi la guerra assume confini più ampi
della lotta contro il terrorismo e rischia di diventare guerra fra civiltà.
Le conseguenze sarebbero gravi perché si inserirebbero in un mondo
dove i sentimenti contro l'Occidente sono nutriti da tanti fatti. Inoltre
mi pare grave il clima di intolleranza o l'accusa di antiamericanismo ad
ogni voce critica: si esalta la tolleranza dell'occidente ma si pretende
un pensiero unico…
IL REFERENDUM Volutamente il referendum
di domenica prossima è stato tenuto nascosto. Eppure è importante
questo voto. In primo luogo perché dimostra se la riforma della
Costituzione interessa o no. In secondo luogo perché segnerebbe
un passo in avanti verso un federalismo che non nega l'unità statale,
ma che avvicina le istituzioni al cittadino. L'elemento più importante
del nuovo articolo è dato dal rovesciamento della prospettiva. Prima
tutto era competenza dello Stato a meno che non venisse specificato il
contrario. Ora tutto è delle istituzioni intermedie a meno che non
venga specificato il contrario.
LA FINANZIARIA E' stata presentata
la nuova legge finanziaria. Detrazioni fiscali per i figli a carico, aumento
delle pensioni minime fino a un milione di lire. Sono le misure sulle quali
più si è insistito, ma - forse anche per la congiuntura economica
mondiale - che hanno una portata più limitata rispetto alle promesse
elettorali. E' una finanziaria che, al di là delle apparenze solidaristiche,
punta a favorire i ceti imprenditoriali e che, soprattutto, non spiega
come verrà raggiunto l'obiettivo di 33 mila miliardi di lire. Inoltre
lascia irrisolto il discorso sulle riforme del fisco, della previdenza
e del mercato del lavoro, per le quali il governo chiede una delega.
ULTIME CONSIDERAZIONI Resterebbe da parlare
delle leggi sul falso in bilancio o le rogatorie internazionali: leggi
ad personam, non c'entrano destra o sinistra.