La vita politica sta tornando nella
normalità. Esistono polemiche, me senza vera consistenza. Questo
tono non è, nonostante le apparenze, positivo. Rischia di impoverire
la dialettica politica.
I CONVEGNI INTERNAZIONALI Due i Convegni programmati
in Italia. Quello della FAO a Roma e quello della NATO a Napoli. Paradossalmente
il più rischioso, per quanto riguarda l'ordine pubblico, è
quello della NATO, organismo estraneo all'ONU e quindi in crisi di
legittimazione. Eppure il governo italiano ha posto maggiori difficoltà
per il raduno della FAO! E' difficile darsi una spiegazione.
NUOVE SEDI Almeno per il convegno
della FAO il governo è riuscito a far passare il principio della
ricerca di una sede diversa da Roma. Certamente si tratta di una scelta
ambigua. In primo luogo un'autorità statale ha confessato
di essere incapace di mantenere l'ordine nel proprio territorio. In secondo
luogo questo potere - per altro sostenuto da un'ampia maggioranza parlamentare
- dimostra una debolezza sconcertante. La forza di uno Stato non
consiste nell'esercizio della violenza, ma nella capacità di affermare
la propria autorità. Ed è quanto il governo è stato
incapace di fare. La scelta delle nuove sedi non è né
un titolo di onore, né una conquista per la maggioranza.
LA NATO Fra i due convegni
quello della NATO a Napoli obiettivamente provoca maggiori apprensioni.
La FAO è un organismo dell'ONU mentre la NATO esprime il potere
di pochi stati ricchi. Eppure sembra che il governo sia più preoccupato
per la FAO che per la NATO. Ci sarà un perché?
LA NUOVA SCUOLA Il ministro Moratti
sembra avere raggiunto un grande successo con la nomina in
tempi di record dei professori. Ma è vera gloria? Il problema centrale
è il senso della scuola. Una scuola che manifesta i suoi limiti
da molte parti (cito Casoria e mi chiedo quali siano i progetti della Moratti).
Temo che "Lettera ad una Professoressa" tornerà ad essere
un libro attualissimo.
LA CRISI DEI
DS Il governo continua
a realizzare il suo progetto liberista. Un progetto dove modernizzazione
significa ritorno al passato della prima fase industriale. Nel centro sinistra,
in particolare i DS si macerano nella ricerca di una linea politica di
opposizione e di alternativa. Quali sono le alternative? Una è
la ricerca di una linea di sinistra, fondata sulla centralità del
lavoro e dei diritti dei lavoratori. La seconda mira a un compromesso
con il centro riformista e punta a un liberalismo sociale. All'interno
di queste alternative esistono diverse possibilità. Credo sia però
importante per i DS trovare una soluzione che valorizzi l'esperienza
dell'Ulivo. Il rischio è quello di una "splendida" chiusura.
E con la destra che comanda non è una buona soluzione. Però
è necessario creare ipotesi alternative serie.
beppe scapino