Riprendiamo il nostro lavoro dopo alcune settimane che sono state cariche
di eventi. Sia localmente, sia su orizzonti più vasti. Cercheremo
di ricuperare il tempo perduto con riflessioni più meditate, non
sottoposte alla pressione dell'attualità. Il nostro lavoro ha in
primo luogo il fine di dare notizie, possibilmente notizie interessanti
e importanti. La fretta rischia di spingere alla superficialità
o di privilegiare gli aspetti più eclatanti. Per questo una pausa
fa bene. Aiuta ad affinare i criteri di valutazione nelle scelte. In secondo
luogo un settimanale come il nostro ha anche il compito di riflettere sulle
notizie, di prendere posizione, di valutare. Non si tratta di valutazioni
"ufficiali". Infatti impegnano il giornale e chi scrive e basta. Credo
però, soprattutto in questa epoca di pluralismi, che questo secondo
compito sia un servizio indispensabile per la comunità ecclesiale
e per quella civile. Non si tratta di conquistare il consenso ma di abituarci
al dibattito soprattutto quando le convinzioni sono diverse.
beppe scapino